I candidati alla Segreteria del PD Stefano Bonaccini, Paola De Michele Elly Schlein alla manifestazione del Partito Democratico a Piazza SS Apostoli contro la manovra del governo
Roma, 17 dicembre 2022. 
ANSA/FABIO CIMAGLIA

Stefano Bonaccini, Paola De Michele ed Elly Schlein (Ansa)

Roma, 26 febbraio 2023 - "C’è rispetto e amicizia" dice Stefano Bonaccini. Ma ormai suona l’ora delle primarie e a prevalere nella sfida per la segreteria del Pd sarà uno solo: o lui o Elly Schlein. Per tutti l’incubo vero è l’affluenza, e scendere di molto sotto il milione sarebbe una sconfitta per tutti. Il governatore dell’Emilia Romagna ricorda che, se fosse per gli iscritti al partito, lui avrebbe già vinto: "Quattro candidati non c’erano mai stati - sottolinea - nonostante questo, nel voto ai circoli ho superato il 50% con quasi venti punti di distacco". Schlein mira a una "partecipazione alta" ai gazebo. "Credo che questa bella mobilitazione si trasformerà in passaparola" dice, convinta che più grandi saranno i numeri più lei sarà favorita. "C’è una forte voglia di cambiamento, a sinistra - aggiunge - una sinistra che non può che essere ecologista e femminista". Mentre Bonaccini "è il vecchio modello - affonda Schlein - un Pd già visto". Primarie Pd, quando e dove si vota. La guida  I veleni (in una campagna elettorale comunque contrassegnata dal fair play) si sono concentrati negli ultimi giorni, e anche ier non sono mancati (per le primarie non esiste silenzio elettorale). L’ultimo caso ha come protagonista Vincenzo De Luca, sostenitore di Bonaccini: il presidente della Campania vorrebbe avere la possibilità di candidarsi per il terzo mandato. E Bonaccini non chiude: "Il tema è legato a leggi che ci possono essere. E se ci sono, in democrazia, allora lo si può fare, poi sono i cittadini a decidere se uno può continuare a fare il presidente". Schlein attacca: "Mi chiedo se sia questa l’idea di rinnovamento di Bonaccini, perché abbiamo idee molto diverse. Nuovo gruppo dirigente e poi De Luca? Bene". Bonaccini risponde, anche se sembra parlare di altro: "Vorrei ricordare che l’avversario è la destra, non qualcuno all’interno del Partito Democratico. Cosa che, purtroppo registro, si è verificata negli anni passati. E anche qui serve un cambio di passo". Nelle ultime ore si susseguono gli endorsement. La candidata esclusa dalle primarie, Paola De Micheli, vota Bonaccini. Mentre l’altro escluso, Gianni Cuperlo, non si è sbilanciato né per l’uno né per l’altra. A sostegno di Schlein si è schierato Pier Luigi Bersani che, su Twitter, ha fatto una doppia rivelazione: perché il fatto che voterà rappresenta un’adesione al percorso di convergenza sul Pd imboccato dal suo partito, Articolo Uno. Le due forze sono destinate a tornare assieme, ma l’ex ministro ed ex segretario dem ha sempre seguito questo processo senza sbilanciarsi troppo.

Politica

Roma, 26 febbraio 2023 - "C’è rispetto e amicizia" dice <a href="https://www.quotidiano.net/politica/bonaccini-primarie-pd-1.8538301">Stefano Bonaccini</a>. Ma ormai suona l’ora delle primarie e a prevalere nella sfida per la segreteria del Pd sarà uno solo: o lui o <a href="https://www.quotidiano.net/cronaca/elly-schlein-stefano-diverso-da-me-lui-e-il-vecchio-modello-ma-non-basta-piu-1.8537357">Elly Schlein</a>. Per tutti l’incubo vero è l’affluenza, e scendere di molto sotto il milione sarebbe una sconfitta per tutti. Il governatore dell’Emilia Romagna ricorda che, se fosse per gli iscritti al partito, lui avrebbe già vinto: "Quattro candidati non c’erano mai stati - sottolinea - nonostante questo, nel voto ai circoli ho superato il 50% con quasi venti punti di distacco". Schlein mira a una "partecipazione alta" ai gazebo. "Credo che questa bella mobilitazione si trasformerà in passaparola" dice, convinta che più grandi saranno i numeri più lei sarà favorita. "C’è una forte voglia di cambiamento, a sinistra - aggiunge - una sinistra che non può che essere ecologista e femminista". Mentre Bonaccini "è il vecchio modello - affonda Schlein - un Pd già visto". 
<a href="https://www.quotidiano.net/politica/primarie-pd-2023-1.8533905">Primarie Pd, quando e dove si vota. La guida</a> 
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I veleni (in una campagna elettorale comunque contrassegnata dal fair play) si sono concentrati negli ultimi giorni, e anche ier non sono mancati (per le primarie non esiste silenzio elettorale). L’ultimo caso ha come protagonista Vincenzo De Luca, sostenitore di Bonaccini: il presidente della Campania vorrebbe avere la possibilità di candidarsi per il terzo mandato. E Bonaccini non chiude: "Il tema è legato a leggi che ci possono essere. E se ci sono, in democrazia, allora lo si può fare, poi sono i cittadini a decidere se uno può continuare a fare il presidente". Schlein attacca: "Mi chiedo se sia questa l’idea di rinnovamento di Bonaccini, perché abbiamo idee molto diverse. Nuovo gruppo dirigente e poi De Luca? Bene". Bonaccini risponde, anche se sembra parlare di altro: "Vorrei ricordare che l’avversario è la destra, non qualcuno all’interno del Partito Democratico. Cosa che, purtroppo registro, si è verificata negli anni passati. E anche qui serve un cambio di passo". 
Nelle ultime ore si susseguono gli endorsement. La candidata esclusa dalle primarie, Paola De Micheli, vota Bonaccini. Mentre l’altro escluso, Gianni Cuperlo, non si è sbilanciato né per l’uno né per l’altra. A sostegno di Schlein si è schierato Pier Luigi Bersani che, su Twitter, ha fatto una doppia rivelazione: perché il fatto che voterà rappresenta un’adesione al percorso di convergenza sul Pd imboccato dal suo partito, Articolo Uno. Le due forze sono destinate a tornare assieme, ma l’ex ministro ed ex segretario dem ha sempre seguito questo processo senza sbilanciarsi troppo.

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