Governo, la lista dei ministri c'è (ma non è scontata). Tutti i nomi in ballo

Giustizia, Esteri e Infrastrutture: tre caselle in bilico. Giorgetti punto fermo Governo, Conte: "La riserva? Stiamo lavorando". NYT attacca: "Esecutore" Chi ha paura di un nome - di BRUNO VESPA Agli Esteri l'ambasciatore amico di Di Maio Governo, Conte al Colle. Dubbi su Savona. Salvini su Fb 'Arrabbiato'. Like di Di Maio

Paolo Savona (Ansa)

Paolo Savona (Ansa)

Roma, 26 maggio 2018 - «O Savona o morte». Senza la chiusura di questa casella che – dicono i 5 stelle – decide Salvini, «crolla tutto lo schema dei ministeri, anche i nostri...». E il governo potrebbe addirittura non nascere. Sono ore concitate. Però, in tasca al premier incaricato Conte, c’è uno schema dove restano appesi anche altri nodi, come quello dell’accorpamento tra Lavoro e Sviluppo Economico, rivendicato da Di Maio, e quello degli Esteri, sempre in quota stellata. Una lista esiste, ma nulla è scontato, per quanto sia piuttosto completa. Andando con ordine, sul tavolo di Giuseppe Conte c’è un nodo enorme da sciogliere: Paolo Savona all’Economia. Un punto fermo, invece, sarebbe Giancarlo Giorgetti sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

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Agli Esteri l'ambasciatore amico di Di Maio

Matteo Salvini al Viminale, Manuela Lanzarin – assessore leghista in Veneto eletta alla Camera – a Disabilità e Famiglia. Ed ancora: nelle caselle dei 5 Stelle Di Maio a Lavoro-Sviluppo e Salvatore Giuliano all’Istruzione. Ancora gli Esteri, dove si va verso l’ambasciatore del Qatar Pasquale Salzano, Servizi e Infrastrutture. A quest’ultimo dicastero la Lega candida il senatore Stefano Candiani (essendo caduta la candidatura della stellata Laura Castelli, ex no Tav, per ‘ragioni di opportunità’), anche perché è considerato un posto chiave sul fronte immigrazione. Quindi Armando Siri, leghista e padre della Flat Tax, potrebbe essere vice-ministro di Di Maio al Lavoro. Gianmarco Centinaio, capogruppo al Senato della Lega, quasi certamente, sarà ministro del made in Italy, nuovo dicastero che ingloberà il Turismo e l’Agricoltura.

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Altro ministero al Carroccio sono gli Affari Regionali, fondamentali per Salvini perché gestiranno il capitolo delle autonomie (Veneto e Lombardia in testa), affidato a Lorenzo Fontana. Alla Giustizia, rimane aperta la scelta di Bonafede, con Giulia Bongiorno in alternativa. Anche se quest’ultima potrebbe finire ai Rapporti con il Parlamento se non ci andrà il grillino Riccardo Fraccaro; si tratta di una casella ‘strategica’ e in fondo al M5S non dispiace l’idea che il primo dei Dioscuri di Di Maio resti nel suo ruolo chiave di Questore anziano della Camera. Ma si vedrà. Alla Difesa Elisabetta Trenta, 5 Stelle, sulla quale però potrebbero accendersi i fari di un possibile ‘conflitto d’interesse’ familiare (il marito è un colonnello dell’Arma che si occupa di tutti i contratti delle forze armate). Infine, ai Beni Culturali andrà un altro 5 Stelle, probabilmente Emilio Carelli, dopo che l’astro di Vincenzo Spadafora, altro fedelissimo di Di Maio, si è oscurato a causa di alcune notizie che riguardano suoi antichi rapporti con Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio nazionale dei lavori pubblici. 

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