Mercoledì 24 Aprile 2024

Governo, Fontana: "Famiglie gay non esistono". Interviene Salvini

Il ministro della Famiglia: "Restringere il diritto all'aborto è un tema che nel Contratto non c'è, credo anche che nella maggioranza non esista una sensibilità di questo tipo. Purtroppo, a mio modo di vedere". Il vicepremier: "Sono idee sue". Ira della Cirinnà Lorenzo Fontana, chi è il nuovo ministro della Famiglia (e cosa dice su gay e aborto)

Lorenzo Fontana (ImagoE)

Lorenzo Fontana (ImagoE)

Roma, 2 giugno 2018 -  Meno di 24 ore dal giuramento del neonato governo gialloverde e un primo mini-caso muove le acque nell'esecutivo. Ad accendere la miccia le dichiarazioni rilasciate dal ministro della Famiglia e DisabilitàLorenzo Fontana, intervistato oggi da diversi quotidiani. Le famiglie arcobaleno "per la legge non esistono", dice il vice segretario della Lega, spiegando che bisogna incentivare le nascite e disinicentivare gli aborti, sostenendo la famiglia che è "quella naturale". E chiarisce: "Voglio lavorare per invertire la curva della crescita che nel nostro Paese sta diventando davvero un problema. Lo ha detto anche Cottarelli. È a rischio la tenuta sociale, perché si sta invertendo la piramide fra anziani e giovani".

Lorenzo Fontana, chi è il nuovo ministro della Famiglia (e cosa dice su gay e aborto)

SALVINI SU FONTANA - Le dichiarazioni di Fontana fanno discutere e Matteo Salvini non si tira indietro dal commentarle. Per il ​leader della Lega "Fontana è libero di avere le sue idee",  ma "non sono priorità e non sono nel contratto di governo". Il ministro dell'Interno (e vicepremier) puntualizza a FanPage.it che l'intervista di Fontana non è contro "unioni civili o aborto", "io l'ho letta, difende il concetto di mamma e papà, senza togliere niente a nessuno. Un bambino ha bisogno di una mamma e di un papà".  E assicura che "unioni civili e aborto non sono leggi in discussione". Alle insistenze dei cronisti, il leader della Lega, ora anche vicepremier e ministro dell'Interno, chiude la questione dicendo: "Abbiamo detto che cambieremo la legge sull'aborto? No". 

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LE DICHIARAZIONI DI FONTANA SU ABORTO E FAMIGLIE ARCOBALENO - Sulle interruzioni di gravidanza, "restringere il diritto all'aborto è un tema che nel Contratto non c'è, credo anche che nella maggioranza non esista una sensibilità di questo tipo. Purtroppo, a mio modo di vedere", dichiara Fontana. Che aggiunge: "Voglio intervenire per potenziare i consultori così di cercare di dissuadere le donne ad abortire. Sono cattolico, non lo nascondo. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere una mamma e un papà". Per il ministro le famiglie arcobaleno "per la legge non esistono in questo momento". Tuttavia "nel programma che è stato steso con i 5 Stelle non si sono, volutamente, toccati i temi etici. E io rispetterò quel programma. Quindi le varie realtà omosessuali, Lgtb, eccetera non si devono preoccupare". Sui disabili, "la questione economica è fondamentale. Gli assegni, specie quelli per i disabili gravi, sono troppo bassi, quasi derisori. Sono problemi che lo Stato ha sempre affrontato con superficialità. Adesso si cambia. Sono certo che le risorse si troveranno", conclude Fontana. 

IRA CIRINNA' -  Dura presa di posizione sulle parole di Fontana da parte di Monica Cirinnà, senatrice Pd e prima firmataria della legge sulle unioni civili. "Trovo gravissimo che un ministro della Repubblica neghi la realtà, anche se ne capisco la funzione reazionaria e oscurantista", dice l'esponente Dem. "Negare l'esistenza di chi chiede diritti e riconoscimento equivale a voler oscurare dei cittadini, silenziarli, relegarli fuori dal dibattito politico e sociale", aggiunge. E sottolinea come la legge sulle unioni civili abbia "riconosciuto dignità e uguaglianza alle coppie gay definendole come famiglia, riconoscendo giuridicamente la loro vita familiare non escludendo la presenza di figli".  Quindi prosegue: "La pluralità dei modelli familiari - prosegue - non è solo riconosciuta dalla legge 76 ma anche da consolidate giurisprudenze europee e della Corte di Cassazione. Il ministro ha giurato sulla Costituzione e non può disconoscerla nei suoi articoli 2 e 3 e deve assumersi la responsabilità di essere il ministro di tutti e non solo della sua parte politica".