Crisi di governo, Renzi: "Oggi decidiamo se uscire". Approvato Recovery

Piano da 222,9 miliardi, Italia Viva astenuta dal voto. Gualtieri: "Gran lavoro, più importante delle polemiche". Palazzo Chigi: "Se Renzi rompe, no a nuovo governo con Iv"

Matteo Renzi e, sullo sfondo, Giuseppe Conte (Ansa)

Matteo Renzi e, sullo sfondo, Giuseppe Conte (Ansa)

Roma, 13 gennaio 2021 - Nella notte il Cdm ha approvato il Recovery Plan, mentre la crisi di governo è ormai a un passo. A centimetri, se non a millimetri. Ad astenersi dal voto del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono state solo le due ministre di Italia Viva, Elena Bonetti e Teresa Bellanova, lamentando l'assenza del Mes nel documento, mentre Matteo Renzi ha anticipato di aver fissato per oggi pomeriggio la conferenza stampa in cui dovrebbe annunciare il ritiro delle sue ministre

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Il punto, ha ribadito dal leader di Italia Viva, è che "il Recovery non basta: servono scelte chiare. Lavoro o continuiamo con il reddito di cittadinanza? Sblocchiamo i cantieri e continuiamo a non nominare i commissari?". Poi, rimarcando di "non volere una crisi politica", Renzi ha accusato: "Se il premier pensa di avere un’altra maggioranza, vuol dire che andremo all’opposizione. Dunque, è lui che fa la crisi: evidentemente è pronto l’esecutivo Conte-Mastella". Italia Viva, ha fatto sapere il suo leader, oggi alla Camera "voterà l'informativa del ministro Speranza" sulle misure anti-Covid, "così come voteremo il nuovo scostamento di bilancio". Poi "io penso - ha concluso Renzi - che Conte annuncerà di avere altri parlamentari. Domani mattina (oggi, nrd) decideremo e nel pomeriggio lo comunicheremo". A quanto si apprende, in Cdm si sarebbe riacceso lo scontro sul Mes, punto focale delle richieste di Italia Viva. 

Bollettino Covid del 12 gennaio 

Piano da 222,9 miliardi

Il Recovery Plan, approvato nella notte dal Cdm, è un documento di 160 pagine e vale 222,9 miliardi. Entrando nel dettaglio, per digitalizzazione e cultura sono stanziati 46,18 miliardi, mentre sono 68,9 per la rivoluzione verde. Per le infrastrutture 31,98 miliardi, per l'istruzione 28,49, per l'inclusione e la coesione (lavoro, famiglia, politiche sociali) 27,62. Infine, sono 19,72 i miliardi destinati alla sanità

Gualtieri: "Gran lavoro, più importante d'ogni polemica"

 "Il consiglio dei ministri vara il #RecoveryPlan, il più grande piano di investimenti mai visto in Italia. Con le risorse europee ora il nostro Paese può cambiare davvero. È stato un gran lavoro, più importante d'ogni polemica. Ora via al confronto in Parlamento e nella società". Lo ha scritto su Twitter il ministro dell'economia al termine del Cdm. Secondo quanto riferito, Roberto Gualtieri avrebbe anche replicato alle critiche rivolte in Cdm dal ministro di Italia Viva, Teresa Bellanova, sui tempi del nuovo scostamento di bilancio e del prossimo decreto ristori, spiegando che il varo del decreto Ristori richiede prima la richiesta alle Camere di scostamento di bilancio e che quest'ultima è sempre stata prevista per il Cdm di giovedì prossimo, mentre il voto in Parlamento sarà il 20 gennaio.

La mossa di Conte

Il lavoro dei pontieri è stato incessante nelle ultime settimane, si è cercato di evitare lo show down, ma la rottura fra Matteo Renzi e Giuseppe Conte appare ormai insanabile.  Dovesse andare fino in fondo, il leader di Italia Viva, una cosa pare certa: lui con Conte e i M5s in un prossimo ipotetico Governo non potrebbero convivere. Lo dicono i grillini e lo ribadiscono fonti di Palazzo Chigi: se Renzi "si assumerà la responsabilità di una crisi di governo in piena pandemia, per il presidente Giuseppe Conte sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il sostegno di Iv". Un vero e proprio ultimatum di Conte a Renzi, una mossa che chiarisce le posizioni in campo e che pare aver messo alle strette Italia Viva. "Mai più un governo con Renzi se apre la crisi? Va bene, vedremo, potrebbero scegliere di farne uno con FI e FdI così hanno preso tutto l'arco costituzionale", il pungente commento di Rosato.

Italia Viva

Le voci su un imminente rimpastone che porti dentro l'esecutivo i pesi massimi renziani, compresa Maria Elena Boschi, si susseguono. Ma è Renzi a chiarire: "A differenza di ciò che raccontano a reti unificate i cantori del pensiero unico, non c'è nessuna richiesta di poltrone, nessuna polemica pretestuosa, nessun atto irresponsabile", scrive il leader di Italia Viva nella sua enews.

Su Twitter la stessa Boschi aveva risposto ai retroscena che la vogliono in procinto di mettere un piede nell'esecutivo, magari con una delega ai Trasporti o - meno probabile - al Lavoro: "Anche oggi polemiche su di me. Italia Viva ha chiesto al Governo di prendere il Mes, non di prendere Meb. Come al solito i 5 stelle non leggono fino in fondo. O non capiscono. Servono soldi per la sanità, non poltrone per noi".

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Il Movimento 5 Stelle

A prendere le distanze da quelli che chiama "giochi di palazzo" è stato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, accreditato come possibile nuovo vicepremier dal toto ministri di queste ore: "Io il vicepremier l'ho già fatto, non è la panacea di tutti i mali. A noi non interessano i giochi di Palazzo, siamo vaccinati contro le crisi di governo", ha affermato il titolare della Farnesina. M5s appoggerà un eventuale governo con un premier diverso da Giuseppe Conte? "In questo momento prendere un nome terzo significa creare governi tecnici, governissimi, di unità nazionale. Lo dico chiaramente. Se, ad esempio, Giorgia Meloni e Laura Boldrini si mettono d'accordo forse potranno fare il governissimo, ma non con noi", ha detto ad Agorà su Rai3. Per Di Maio una crisi di governo ora "è inspiegabile". Quindi su Facebook ha rincarato "Oltre a quella sanitaria, l'unica crisi che dobbiamo affrontare è quella economica che sta colpendo famiglie, imprese e lavoratori". L'appello (o monito): "Facciamo i seri e lavoriamo in maniera spedita".

E Vito Crimi, capo politico del Movimento: "Se ora, nelle condizioni in cui siamo, qualcuno si chiama fuori e saluta la compagnia, per noi è fuori e resta fuori definitivamente". In un colloquio con l'Ansa ha affermato: "Non si può abbattere la casa e poi fare un sorriso e dire che va tutto bene". E' poi la ministra Lucia Azzolina, su Twitter, a fotografare la situazione: "Difficile pensare di ricucire con chi strappa. Una crisi ora, in piena pandemia, sarebbe insensata".

Pd

Dura presa di posizione del segretario dem, Nicola Zingaretti: la crisi di governo sarebbe "un grave errore politico", ha detto a SkyTg24. "Penso che il Recovery plan, che non andava bene e che abbiamo cambiato, dimostra che quando ci sono dei problemi in una alleanza ci si rimbocca le maniche e i problemi si risolvono", ha aggiunto sottolineando che il "riflesso" di una crisi "sarebbe drammatico". In caso di crisi "si entra in un tunnel la cui uscita nessuno conosce. Io combatto per non arrivare a questo momento". 

Le opposizioni

Silvio Berlusconi non crede a un cambio di maggioranza e vede ancora probabile un 'Conte ter'. La Lega si tira fuori dalla contesa, Matteo Salvini glissa: "Non ho tempo di parlare dei litigi di Conte, Zingaretti e Di Maio". Giorgia Meloni risponde a Di Maio: "Gli accordi di palazzo e gli inciuci con chi abbiamo sempre combattuto li lasciamo a voi 5Stelle, Fratelli d'Italia non teme il voto". Si torna a parlare anche dei 'responsabili' che, secondi alcuni rumors, sarebbero pronti a sostenere il premier qualora Iv mollasse il governo. In Senato, dove i numeri sono risicati, potrebbero diventare l'ago della bilancia. Ma nel centrodestra c'è scetticismo: stavolta, si dice nei corridoi, nessuno lancerà un salvagente a Conte.