Governo, domani il nuovo premier. Elezioni, le date possibili

I nomi in lizza per l'incarico del presidente Mattarella. Quando si vota? Lega e M5s puntano sull'8 luglio. Il Quirinale: non prima del 22 L'aut aut di Mattarella - di P.F DE ROBERTIS Centrodestra, vertice della verità: uniti, mandato a noi Governo, il puzzle di Mattarella. Caccia a un premier acchiappavoti

Il presidente Sergio Mattarella (LaPresse)

Il presidente Sergio Mattarella (LaPresse)

Roma, 8 maggio 2018 - Governo "di garanzia" fino a dicembre contro elezioni anticipate a luglio. Quello in corso tra i partiti (M5S e Lega) e il Quirinale è un durissimo braccio di ferro. Il Quirinale chiede ai partiti di votare la fiducia a un governo «neutrale» che traguardi il varo della Legge di Bilancio (15-20 ottobre) per evitare che scatti l’esercizio provvisorio dei conti dello Stato, e si voti nei primi mesi del 2019. Invece, per i partiti usciti vincitori dalle urne, M5S e Lega, «bisogna votare al più presto, noi chiediamo le urne l’8 luglio», dicono. Solo che Salvini e Di Maio fanno i conti senza l’oste. È vero, infatti, che la Costituzione (art. 61) parla di 45 giorni come termine minimo e 70 come termine massimo dallo scioglimento delle Camere, ma la legge che prevede, dal 2001, il voto degli italiani all’estero e lo stesso Viminale di giorni per votare ne chiedono almeno 60.

L'aut aut di Mattarella - di P.F DE ROBERTIS

Mattarella, quindi, dovrebbe sciogliere le Camere il 9 maggio, per votare l’8 luglio: una scelta impensabile. Infatti, dal Colle, si punta al 22 luglio come prima data utile per il voto anticipato. Sembra uno schiaffo al «partito del voto», e lo è, ma è anche un calcolo saggio. Tra formazione delle nuove Camere (20 giorni dopo il voto), elezioni di presidenti e uffici di presidenza, consultazioni, si partirebbe sotto... Ferragosto ( sic ) e si arriverebbe ben oltre la metà di agosto per la nascita di un nuovo governo. Stavolta politico: nei desiderata del Colle pronto a scrivere a razzo nota di Variazione al Def e legge di Stabilità, evitando il tracollo dei conti. Ma questo vale per il futuro. Intanto, probabilmente domani nascerà quel governo «di tregua» che Mattarella ha annunciato ieri e su cui punta tutto.

Se il governo «neutrale» dovesse ottenere la fiducia, allora gli obiettivi di Mattarella potranno traguardare l’estate: il primo è il voto a fine settembre-primi di ottobre, il secondo l’inizio 2019. Da chi sarà composto e presieduto il suo governo? A ora non si sa.

Sarà ricco di figure note, di fortissima credibilità internazionale, alto profilo giuridico ed economico. Tra i nomi per il premier girano quelli di Tabellini, Reichlin, Giovannini, Cottarelli, Alleva (economisti); Cartabia, Lattanzi, Cassese, Pajno (giuristi). E spunta anche la Belloni. Chiunque siano i premier e i ministri, comunque non si candideranno alle nuove urne.