Governo, Mattarella prepara l'apertura del forno Pd

Il presidente della Repubblica stoppa Salvini. Non vuole tempi lunghi e la palla potrebbe passare a Fico IL COMMENTO Di Maio all'angolo - di B.VESPA IL RETROSCENA Salvini e la tentazione di abbandonare Berlusconi - di F.RATIGLIA Nuovo governo, Mattarella si prende 48 ore. Berlusconi apre al Pd, ira di Salvini Governo, Berlusconi: "I grillini? A Mediaset pulirebbero i cessi"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Ansa)

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Ansa)

Roma, 21 aprile 2018 - Salvini freme per scendere in campo, vorrebbe tanto essere la prossima carta del Colle ma nulla fa pensare che Mattarella punterà su di lui. Anzi: il contrario. Se c’è qualcosa che sembra assodato dalle parti del Quirinale è che il leader della Lega se lo può scordare. Per una ragione molto banale, che ha determinato la fine dell’esperimento di Elisabetta Alberti Casellati: la strada dell’accordo fra centrodestra e 5 Stelle è già stata scandagliata inutilmente tre volte (nel doppio giro di consultazioni e poi in quello esplorativo), non ha senso farlo una quarta oltre tutto con un quadro deteriorato anche a causa della sentenza sulla trattativa Stato-Mafia. Qualora invece si verificasse la rottura con Berlusconi, lo schema Lega-M5S aprirebbe una situazione realmente nuova però il Matteo milanese non rappresenterebbe più una coalizione del 37% bensì un partito del 17%, niente a che vedere con il 32% raccolto dai grillini.

IL COMMENTO Di Maio all'angolo - di B.VESPA

IL RETROSCENA Salvini e la tentazione di abbandonare Berlusconi - di F.RATIGLIA

L’incarico dunque spetterebbe semmai a Di Maio o comunque non a lui. Ragionamenti che si incanalano sul percorso fin qui seguito dal Quirinale, senza contare cioè le preoccupazioni di tipo internazionale per la scelta di Salvini di schierarsi con la Russia. A questo, bisogna aggiungere una serie di azioni di disturbo che Salvini ha messo in cantiere in questi giorni e certo non hanno aumentato le sue quotazioni agli occhi del capo dello Stato. Per esempio, aver preso di mira la Casellati, accusandola velatamente di aver minato la trattativa con i pentastellati proponendo loro ministri di Forza Italia per causarne l’irrigidimento mentre lei – spiegano a Palazzo Madama – ha fatto nomi solo a titolo esplicativo, per rispondere a una domanda degli interlocutori. Una condotta insomma, che non è stata considerata rispettosa delle istituzioni. Ma ora che questo forno è franato, facendo deflagrare lo scontro tra Berlusconi e Salvini come si procede? Il nome che circola è quello di Roberto Fico.

Non c’è nessuna indicazione da Mattarella che si è preso un paio di giorni di riflessione – dopo il confronto con la Casellati – ma la congettura trova fondamento nella logica da lui fin qui seguita. Prima ha puntato sul presidente del Senato per un’esplorazione sul centrodestra e ora, utilizzando un metro simmetrico, tutto porta a ritenere che fra lunedì e martedì chiederà al presidente della Camera di sondare la disponibilità della sinistra ad aprire un tavolo con i grillini. Per essere precisi: il perimetro d’azione è oggetto di discussione. C’è chi ritiene che il mandato dovrebbe essere ‘totale’, e chi circoscritto al Pd e 5 Stelle, in modo assolutamente speculare a quanto già fatto. Ragion per cui la bilancia pende da questa parte: a Mattarella il compito di mettere i paletti, anche temporali ad un tentativo che ha basi ‘acerbe’. Gli occhi sono puntati sui democratici, che finora si sono piazzati alla finestra. I soliti bene informati raccontano che Renzi non ha ancora deciso cosa fare, però pare sia molto tentato dall’idea di respingere le offerte grilline puntando sulla ‘carta’ successiva che ancora nessuno sa quale potrebbe essere. Apparentemente, tutte le strade sono chiuse: formalmente resta aperta solo quella di un accordo tra Pd e M5S. Però un governo va fa fatto se non si vuole tornare a votare. La prossima settimana, del resto, si chiude la finestra elettorale di giugno ma il Quirinale ha già chiarito che di riaprire le urne ad ottobre non sente alcun bisogno.