Mercoledì 24 Aprile 2024

Tajani: "E' un governo populista, l'Europa giudicherà i fatti"

Il presidente del Parlamento europeo a Juncker: quelle frasi sono inaccettabili

Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo (Ansa)

Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo (Ansa)

Bruxelles, 1 giugno 2018 - «Era tempo che si desse un governo all’Italia. Ma se questa è la soluzione trovata, si è perso almeno una settimana: perché? Se i Cinque Stelle invece di parlare di impeachment avessero subito fatto la proposta che poi hanno fatto a Salvini forse si poteva avere un governo una settimana fa, facendo meno danni alle nostre istituzioni e alle tasche dei cittadini». Così il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani (Forza Italia/Ppe). Che alle prese anche con le dichiarazioni del presidente Juncker sull’Italia. «Chiedo al Presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker – dirà a sera – di smentire immediatamente le frasi che gli vengono attribuite, perché se fossero vere sarebbero inaccettabili»

Presidente Tajani, come reagirà l’Europa al governo giallo-verde?

«Premesso che il governo italiano lo decidono gli italiani, l’Europa valuterà gli atti concreti che questo governo farà. C’era una grande preoccupazione. Lasciamo perdere le dichiarazioni fuori luogo di Oettinger, ma la preoccupazione c’era perché sinora erano prevalsi gli interessi di partito sugli interessi dei cittadini. Adesso si è trovata una sintesi e i partiti che fanno parte del governo dovranno dimostrare che metteranno gli interessi dei cittadini davanti a tutto».

Come sarà accolto a Bruxelles Paolo Savona agli Affari Europei?

«Vedremo. Il ministero degli Affari Europei è il ministero che si occupa in Italia dell’implementazione delle direttive comunitarie, delle procedure di infrazione, non è il ministero che tiene i rapporti con l’Europa. Comunque, nell’interesse dell’Italia mi auguro che il professor Savona, uomo di spessore, faccia bene».

È stato giusto lo stop del Quirinale a Savona all’Economia?

«Non sta a me sindacare l’operato del capo dello Stato, che si può criticare ma per il quale non si poteva certo chiedere l’impeachment: quella è stata una mossa veramente da irresponsabili».

Nell’accordo di governo c’è una sintesi dei due populismi leghista e pentastellato. Può funzionare?

«Mi pare che il programma sia assolutamente non convincente, basti pensare a quel reddito di cittadinanza che incentiva a non lavorare. Bisogna creare posti di lavoro, non fare regali. Un conto è aiutare le famiglie, i pensionati, un conto è varare un provvedimento demagogico e assistenzialista che rischia di far saltare i conti dello Stato».

L’Italia sarà il primo grande paese europeo ad avere un governo populista.

«Vediamo quello che saranno capaci di fare. Io ho molti dubbi anche perché non mi tornano i conti economici, non vedo le coperture per le misure annunciate».

Salvini e Di Maio giurano che non vogliono uscire dall’Euro.

«Mi auguro davvero che sia così. Sarebbe una solenne sciocchezza, significherebbe distruggere i risparmi degli italiani, costringere il Paese a pagare i suoi debiti all’estero in euro, assestare un colpo mortale alle piccole e medie imprese. Tanto è vero che la maggioranza degli italiani non vuole uscire dall’euro e tanto meno dall’Europa. Una scelta del genere farebbe un danno grave».

La nascita del governo gialloverde significa la fine del centrodestra?

«Spetta alla Lega scegliere. Noi crediamo nel centrodestra, che Silvio Berlusconi ha creato. Abbiamo dato ampia prova di disponibilità: adesso spetta alla Lega scegliere se rompere l’alleanza. Io mi auguro che restino con noi, ma credo che nessuno, oggi, lo sappia. Forse neppure Salvini».