Rimpasto di governo, Giorgetti punta alla Commissione Ue

Ma la Lega alza il tiro e lo vorrebbe anche titolare degli Affari europei

Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti (ImagoE)

Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti (ImagoE)

Roma, 10 giugno 2019 - Riflettori puntati su Palazzo Chigi. Per l’atteso (possibile) vertice a tre di oggi e per la riunione del consiglio dei ministri di domani, la prima dopo le elezioni europee e, di fatto, anche primo banco di prova per la verifica dello stato di salute dell’esecutivo. Sul tavolo anche il tema del possibile rimpasto, con il ministero delle Infrastrutture, ma anche dell’Ambiente e della Difesa, finiti nel mirino dei leghisti. Nel dossier rientra anche la nomina del nuovo ministro delle Politiche Ue, casella rivendicata sempre dal Carroccio. E forse anche quello della Sanità, guidato da Giulia Grillo. 

«Se la Lega vuole un rimpasto a suo favore ce lo chieda e ne ragioniamo», spiegano fonti del M5s. Mentre fonti della Lega ribadiscono come Salvini non cerchi poltrone, spiegando che, nelle discussioni sulla squadra di governo, devono entrare due elementi: il risultato, indiscutibile, delle Europee, e il fatto che in parlamento il M5s abbia il doppio degli esponenti della Lega. E poi c’è il tema dell’agenda del governo dove, sempre per la Lega, su alcuni dicasteri ci sono debolezze. E sono soprattutto i dossier in capo al Mit ad entrare nel loro mirino. L’idea di sostituire Toninelli con il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli, sembra prendere sempre più corpo, anche se nel M5s non confermano, limitandosi a ricordare il buon lavoro del capogruppo in questi mesi. Ma il problema, ragionano gli stellati, è un altro: la Lega accetterà che al posto di Toninelli arrivi un altro esponente del M5s? L’esito dei ballottaggi di ieri sarà uno degli elementi da tenere in massimo conto al tavolo della discussione. Salvini potrebbe essere spinto ad alzare ancora di più l’asticella delle sue richieste agli alleati, ma c’è anche chi teme che dall’imminente viaggio a Washington il leader leghista possa addirittura ricevere un endorsement dall’amministrazione americana a un cambio di governo. 

Nel caso, il rimpasto finirebbe nel cassetto, ma siccome tutto è in divenire, meglio lavorare sulla scacchiera dei nuovi equilibri di governo dove – si diceva – la Lega punta decisamente ad avere il ministro agli Affari Europei, partita che va ad intrecciarsi con quella della scelta del futuro Commissario Europeo e del suo portafoglio. In pole position resta Giancarlo Giorgetti, da tempo insofferente alle pressioni della bizzosa compagine governativa.