Governo: la rissa tra Rossi e Lonardo specchio del vuoto nei gruppi di Conte

Racconta come l’operazione "gruppi per Conte" per sostituire la pattuglia renziana sia ormai miseramente fallita

Clemente Mastella con la moglie Sandra Lonardo (ANSA)

Clemente Mastella con la moglie Sandra Lonardo (ANSA)

Roma, 27 gennaio 2021 - La lite tra le due neo-responsabili Mariarosaria Rossi e Sandra Lonardo Mastella è molto colore, ma non solo colore. Vedere due signore napoletane che si azzuffano in pubblico per decidere se nel simbolo del neonato gruppo contiano "Europeisti-Maie-Centro democratico" ci debba essere quello di "Noi campani", come voleva la signora Mastella e non voleva la Rossi, fa molto quartieri spagnoli, molto film neorealista stile "L’oro di Napoli".

Già di per sé basterebbe questo per il prezzo del biglietto nella fiction sulla crisi di governo. Ma c’è anche molto di politico. Perché racconta come l’operazione "gruppi per Conte" sui quali il presidente del Consiglio (e non solo lui) aveva puntato per sostituire la pattuglia renziana è ormai miseramente fallita. Non solo e non tanto numericamente (per raggiungere i dieci senatori necessari alla formalizzazione di un gruppo è arrivato un "prestito" dal Pd) ma politicamente.

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La rissa campana è la plastica rappresentazione che i "responsabili per Conte" non sono un gruppo politico ma una semplice accozzaglia di raccattati, messi insieme dai motivi più disparati, che possono essere la voglia di garantirsi una scialuppa per il futuro o qualche strapuntino ministeriale, il risentimento personale, il desiderio di stare al centro dell’attenzione. Niente che assomigli a quel "fatto politico nuovo" che il presidente della repubblica aveva chiesto a Conte per dare il via libera all’operazione "parlamentarizziamo la crisi" invocata dal premier. Più passa il tempo quindi più la posizione del presidente del consiglio, in vista di un Conte ter, si fa più precaria. A meno di fatti realmente e radicalmente "nuovi"..

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