Giovedì 25 Aprile 2024

Governo, attesa per il vertice a tre di stasera. Tensione Conte-Salvini

Il premier avverte i suoi vice: "Attenzione a sfidare la Commissione europea sulla procedura di infrazione per debito eccessivo". Salvini replica: "Non sto al governo per lo zero virgola". E Di Maio: "Mi aspetto salario minimo"

Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte (Ansa)

Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte (Ansa)

Roma, 10 giugno 2019 - E' attesa per il vertice previsto questa sera a Palazzo Chigi tra il premier Conte e i due vice Salvini e Di Maio. Sfidare Bruxelles sulla procedura d'infrazione, dice il premier, può fare male all'Italia e mettere a rischio i risparmi dei cittadini. Ma Salvini replica: "Io sto al governo se posso aiutare gli italiani, se qualcuno pensa di stare al governo per tirarla in lungo o crescere dello zero virgola, non è quello di cui gli italiani hanno bisogno". 

Il vertice di stasera "andrà bene se rimettiamo al centro della stanza i cittadini", dice invece Di Maio che si aspetta "risposte sul salario minimo e che la Lega ritiri gli emendamenti che provano a fermarlo. Mi aspetto l'accordo sull'abbassamento delle tasse con il carcere per i grandi evasori - ha aggiunto -. Mi aspetto il sì alla lotta ai privilegi, perché siamo in ritardo sul taglio degli stipendi dei parlamentari".

SALVINI - Salvini parla di "ritrovata e mi auguro duratura sintonia" con il ministro dello Sviluppo economico. E spiega che la Lega è disponibile a discutere del salario minimo per i lavoratori". Ma il salario "lo pagano le imprese" e dunque bisogna ridurre le tasse per aiutarle a crescere.ù

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CONTE - Intanto, in un colloquio con il Corriere della sera, Conte spiega che se viene aperta la procedura d'infrazione per debito eccessivo "farà male all'Italia. Non è tanto e solo questione di multa. Ci assoggetterà a controlli e verifiche per anni. Con il risultato di compromettere la nostra sovranità in campo economico. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani", avverte il presidente del Consiglio.

"Se non siamo responsabili, rischiamo di andarcene tutti a casa - prosegue Conte -. Di certo me ne vado io. Devo poter condurre insieme al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il negoziato senza distonie e cacofonie". "Non vorrei che una Lega forte del risultato della consultazione europea si lasciasse prendere da prospettive di predominio, e assumesse via via atteggiamenti sempre più strumentali", dichiara ancora il premier. "La composizione del nostro Parlamento non è cambiata - sottolinea -. Se la Lega aspira a capitalizzare un consenso politico in un sistema fondato sulla democrazia parlamentare come il nostro, non può che passare da elezioni politiche. Insomma deve assumersi la responsabilità di chiedere nuove elezioni politiche e poi vincerle".