Governo news, concluso il Cdm: la bozza del decreto su giustizia, Covid e raduni illegali

Ok al rinvio della riforma Cartabia. Stop all'obbligo vaccinale per i sanitari dal 1° novembre e stop alle sanzioni, ma proroga mascherine negli ospedali. Multe e reclusioni per i raduni illegali

Roma, 31 ottobre 2022 - Oggi si è svolto il Consiglio dei ministri del nuovo governo Meloni. Sul tavolo i temi della giustizia e della gestione della pandemia Covid, nonché la prevenzione e il contrasto dei raduni illegali.  All'ordine del giorno - si legge nella nota della Presidenza del Consiglio - il decreto legge 'Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di obblighi di vaccinazione anti Sars-Cov-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali e 'varie ed eventuali'. È arrivata anche la lista dei sottosegretari mentre manca - contrariamente a quanto annunciato in precedenza - il tema caro bollette. 

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"Occorre il massimo impegno per proteggere l'economia delle famiglie e delle imprese dalle emergenze gravi del presente, nella convinzione che - in questi anni di incertezza - occorra proteggere la dignità e l'operosità dei cittadini e non la logica del debito e del sussidio; e che si debbano tutelare le imprese dalla volatilità dei prezzi e dalla scarsità delle risorse, non solo assicurando loro la disponibilità di liquidità, ma anche che tale disponibilità sia accessibile a condizioni il più possibile vantaggiose", ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. 

Inoltre, venerdì 4 si terrà il Consiglio dei ministri per l'aggiornamento della Nadef. Durante la riunione di oggi aperta dal premier Giorgia Meloni che ha letto la lista dei sottosegretari si è stabilito, riferisce una fonte, che dovrebbe tenersi un Consiglio dei ministri a settimana che di prassi dovrebbe essere il giovedì pomeriggio. Dopo il Cdm, la premier ha tenuto una conferenza stampa con i ministri Schillaci, Nordio e Piantedosi.

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Giustizia

Sul tema della giustizia, è arrivato l'ok al rinvio al 30 dicembre 2022 di alcune disposizioni della riforma Cartabia, "raccogliendo le criticità già emerse nel dibattito parlamentare e che sono state confermate in questi giorni dagli operatori del diritto con una lettera al ministro della Giustizia", hanno spiegato sempre fonti della Presidenza del Consiglio, rimarcando come il provvedimento intenda "rispettare le scadenze del Pnrr" e "consentire la necessaria organizzazione degli uffici giudiziari".

Sul tavolo c'era poi un decreto legge per mantenere il cosiddetto 'ergastolo ostativo', considerato dal governo Meloni "uno strumento essenziale" nel contrasto alla criminalità organizzata. Un provvedimento, sottolineano fonti di Palazzo Chigi, "prioritario" e diventato "urgente" alla luce dell'udienza della Corte costituzionale, fissata per l'8 novembre. Il testo in esame ricalca il disegno di legge già approvato nella passata legislatura dalla Camera e punta a evitare le scarcerazioni facili dei mafiosi, consentendo l'accesso ai benefici penitenziari al condannato che abbia dimostrato "una condotta risarcitoria" e "la cessazione dei suoi collegamenti" con la criminalità organizzata. "Una corsa contro il tempo - è il ragionamento del governo - per garantire sicurezza sociale" e impedire che il detenuto lasci il carcere "pur in costanza del vincolo associativo". 

Il dl sulla giustizia ha "evidenti e gravi profili di incostituzionalità e, quanto ai supposti motivi di urgenza, di evidente illegittimità", sostiene l'Unione delle Camere penali in un lungo documento della giunta, evidenziando che c'è un "difetto assoluto di ogni plausibile ragione di urgenza". "Sull'articolo 4bis dell'ordinamento penitenziario, il dl propone - scrivono - un inammissibile peggioramento - rispetto a quello già oggetto della valutazione di incostituzionalità della Consulta - del quadro normativo in tema di ostatività ed accesso alle misure alternative alla detenzione".

Covid

Anche la salute è stata al centro di uno dei provvedimenti al vaglio dell'esecutivo. Il Cdm ha approvato l'anticipo al 1° novembre della scadenza dell'obbligo vaccinale per chi esercita la professione sanitaria e lo stop alle sanzioni per chi non ha rispettato l'obbligo. Con questa norma - secondo Palazzo Chigi - il governo vuole "dare seguito all'indicazione tracciata dal Presidente Meloni nelle sue dichiarazioni programmatiche rese in Parlamento" e segnare così "un primo atto di discontinuità, rispetto ai precedenti esecutivi, nella gestione della pandemia da Covid-19".

È invece stato prorogato l'obbligo di mascherine all'interno di ospedali ed Rsa

Prima della decisione sull'obbligo del vaccino per i sanitari, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, si era espresso così: "Auspichiamo che il governo decida l'obbligatorietà delle vaccinazioni per il personale medico e infermieristico. Sarebbe inaccettabile costringere pazienti magari allettati a farsi curare da personale non vaccinato. Sarebbe - questa si - una forma di violenza verso i più fragili".

Sottosegretari

È stata approvata la lista dei sottosegretari, ci saranno poi le deleghe per i viceministri. I sottosegretari giureranno mercoledì.

Rave party

Sono stati decisi la reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10.000 euro e si procede d'ufficio "se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l'ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica". È quanto si legge nella bozza del decreto legge, nella parte che riguarda il contrasto ai rave party. In caso di condanna, "è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell'occupazione".