Governo, l'appello di Conte a M5s e Pd: "Occasione unica"

Il premier incaricato vede i capigruppo. Di Maio: "Il problema vicepremier non c'è". Zingaretti: passi avanti, siamo fiduciosi e ottimisti. Colloquio serale con la delegazione Leu

Giuseppe Conte a Palazzo Chigi (LaPresse)

Giuseppe Conte a Palazzo Chigi (LaPresse)

Roma, 3 settembre 2019 - La strada verso il governo M5s-Pd sembra aver preso la direzione giusta. Ieri dopo i vertici (separati) di entrambi i partiti, Conte ha convocato i capigruppo giallo rossi e l'empasse sembra essersi finalmente sbloccato. L'incontro congiunto con gli esponenti dem, Dario Franceschini, Andrea Orlando, e gli esponenti del MoVimento 5 stelle, Stefano Patuanelli, Vincenzo Spadafora, si è concluso alle 22,30. A seguire, il presidente incaricato ha visto a Palazzo Chigi i capigruppo Leu, Loredana De Petris e Federico Fornaro. Tra le ipotesi in campo, hanno riferito fonti parlamentari ieri a tarda sera, prende corpo quella di dare una accelerazione alla definizione della squadra per mettere Conte nelle condizioni di salire al Quirinale subito dopo il voto della piattaforma Rousseau, se non con la lista definitiva dei ministri, quanto meno con una bozza ben definita della nuova squadra di governo.

"È stato un confronto positivo, che proseguirà, vediamo in quali forme. Da parte di Conte non c'è stato solo ascolto, il suo obiettivo è arrivare a un documento condiviso". Così la delegazione Leu al termine dell'incontro notturno a Palazzo Chigi, che rivendica apertamente una sua rappresentanza in seno al prossimo governo. I capigruppo Leu sottolineano: "Abbiamo chiesto pari dignità e pari dignità vuol dire far parte a pieno titolo del confronto programmatico e avere una presenza tra gli attori che devono applicare il programma".  

L'appello di Conte

In una diretta Facebook realizzata durante l'incontro con Pd e M5S, il premier incaricato si è appellato ai due partiti e ha parlato di "grande opportunità con Di Maio e Zingaretti". "Voglio consentirvi di seguire con la massima trasparenza queste ore di intenso lavoro. Ho accettato con riserva l'incarico di formare il governo perché mi è sembrato responsabile prendermi alcuni giorni per valutare se ci sono le premesse e la piena convinzione di dar vita a un progetto politico serio, sostenibile, che possa essere davvero utile per il Paese", ha dichiarato Conte.

E ancora: "Nelle consultazioni con le forze politiche ho registrato una consonanza tra Cinque stelle, Pd e altre forze di centrosinistra sugli obiettivi da raggiungere". "Serve un governo forte, un governo stabile: io sarò il primo responsabile di questa nuova esperienza di governo", ha aggiunto. "Penso al Pd, ai suoi elettori e alle forze politiche in Parlamento che aderiranno a questo progetto. Abbiamo una sfida non da poco e capisco le vostre perplessità ma abbiamo un'occasione unica per fare il bene degli italiani", sono ancora le parole di Conte.

Di Maio: il problema vicepremier non c'è

Nello stesso momento anche Di Maio ha lanciato una diretta Facebook, e ha rassicurato sul fatto che la questione del vicepremier "non è un problema". "Non è vero che la trattativa si era bloccata sul mio ruolo di vicepremier, tanto è vero che è andata avanti - ha spiegato - Il punto era diverso: il presidente del Consiglio è super partes, quindi se c'era un vicepremier del Pd doveva essercene un altro del M5S. Una volta che il Pd ritira il suo, non si pone più il problema, potevano pensarci prima". 

E chiede di applicare a tutti i ministri il codice etico del movimento. "No condannati, no indagati per reati gravi e solo incensurati", dice il capo M5S.

Zingaretti: fiduciosi e ottimisti

Anche la dichiarazione di Zingaretti è stata positiva. Serve "un governo che cambi radicalmente quanto visto fino ad ora. Se si stanno facendo, come pensiamo, passi avanti in questa direzione, siamo fiduciosi e ottimisti e continueremo a lavorare per questo risultato". 

Di Maio vede Di Battista

Ora lo scoglio resta il verdetto della piattaforma grillina Rousseau, che si esprime oggi che sarà decisivo - come avrebbe ribadito anche Di Maio alla riunione.

All'ora di pranzo ieri Di Maio ha visto Di Battista. Nessuno dei due ha rilasciato dichiarazioni ma Di Battista ha fatto sapere che non dichiarerà il suo voto su Rousseau. Nel Movimento però circolano voci su un posto per il big outsider: per lui si sarebbe pensato a un incarico alle Politiche europee. Ipotesi che non fa certo impazzire i dem, tanto che Filippo Sensi si precipita a twittare ironicamente: "Non vedo l'ora di lavorare con Di Battista ministro in commissione Affari Europei. Proprio non vedo l'ora. Mi parrebbe, dopo Savona e Fontana, una scelta coerente". 

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Lega: 9 senatori M5S voterebbero no al Conte-bis

Il vicesegretario della Lega Andrea Crippa ha rivelato all'Adnkronos: "Ci sono stati, nelle ultime ore, almeno nove senatori del M5S che mi hanno chiamato, dicendosi disponibili a non votare la fiducia a Palazzo Madama al premier Conte". Si tratta, spiega il leghista, di "eletti del Movimento, provenienti dal Sud ma anche dal Nord e centro Italia, Puglia, gente che non è stata al governo gialloverde, senatori che ora chiedono di avere una candidatura per un seggio con la Lega alle prossime elezioni".

E saranno accolti sul Carroccio? Crippa spiega che la Lega "non chiude le porte a nessuno", avvertendo che "quelli che ho sentito mi hanno fatto capire che non parlano solo per loro stessi, ma che ci sono altri pronti a seguirli". "In ogni caso - sottolinea il leghista - noi valutiamo caso per caso, faremo scelte che saranno basate su quanto queste persone hanno fatto per i temi cari alla Lega: dalla legittima difesa, alla immigrazione, alle misure sulle tasse". 

Ira dei pentastellati: dalla Taverna che sottolinea: "M5S non è in vendita, ci dispiace per Crippa" a Coltorti che attacca: "Una Lega disperata apre un becero mercato delle vacche".

Salvini: con M5S esperienza rivoluzionaria

In tutto ciò il leader leghista sta a guardare, ma rimarca: "Mi sembrerebbe strano che nel nome del salvataggio di qualche poltrona e parlamentare si buttasse a mare un'esperienza che è stata rivoluzionaria almeno fino a qualche settimana fa - dice Salvini a Radio24 - Se poi nel nome della conservazione del potere si scende a patti con Renzi e la Boschi, ognuno ne risponderà agli italiani e alla sua coscienza". E sui social attacca a testa bassa Conte: