Giovedì 25 Aprile 2024

Governo, Renzi: "Convocheremo Trenta a Copasir, chiarisca"

Il segretario Pd: "Non vi faremo sconti, oggi siete il potere". Monti: "Siate umili, o rischiamo la Troika". Gelmini: "Da Conte solo propaganda e luoghi comuni". Ovazione per Segre: "No a leggi speciali"

Roma, 5 giugno 2018 - Dibattito serrato in Senato dopo il discorso programmatico del premier Giuseppe Conte, che ha chiesto e ottenuto la fiducia per la sua squadra di governo. Il presidente del Consiglio è arrivato a Palazzo Madama a piedi dalla Camera, dove aveva consegnato il suo discorso di insediamento. Dure le parole di Forza Italia e Pd nel confermare il no alla fiducia. "Non vi faremo sconti, oggi voi siete il potere, l'establishment", promette Renzi, e annuncia che il Pd convocherà la ministra della Difesa Elisabetta Trenta al Copasir "per una cosa che ella sa bene". Euforici i commenti di Lega e Movimento 5 Stelle. "Siate più umili o rischiate la Troika", il monito in aula del senatore a vita Mario Monti. Standing ovation per Liliana Segre, e il suo discorso carico di emozione. "Mi rifiuto di pensare - ha detto la senatrice a vita - che la nostra civilità democratica sia sporcata da leggi speciali" nei confronti di Rom e Sinti: "se accadrà mi opporrò con tutte le forze". 

FORZA ITALIA - Il primo a prendere la parola è il senatore Lucio Malan, vicepresidente di Forza Italia. "I diritti delle opposizioni, come la presentazione di interrogazioni parlamentari, sono sacrosanti diritti dell'opposizione e del parlamentare. Non sono gentili concessioni che il Presidente del consiglio fa - attacca riferendosi all'appello di Conte durante il suo discorso in Senato -. Useremo i nostri diritti come conviene a una forza responsabile quale noi siamo". E  aggiunge: "Sono tante le cose che non si comprendono nel programma presentato in questa Aula, ma ne voglio citare alcune: come si fa a rilanciare il Sud senza che ci sia una sola parola nel cosiddetto contratto? Come si fa a incentivare il lavoro se poi si vuole approvare una misura diseducativa come il reddito di cittadinanza? La campagna elettorale è finita - conclude - non è più tempo dei proclami, bisogna affrontare seriamente i problemi del Paese".

Un duro attacco a Conte viene rivolto da Mariastella Gelmini. "Un discorso pieno di luoghi comuni, di retorica, di slogan e, ahinoi, di giustizialismo - scrive in una nota l'esponente azzurra -. Zero concretezza, solo propaganda: poche idee, ma confuse. Altro che 'cambiamento'". Sferzante anche Annamaria Bernini: "Questo governo è la maschera di tante contraddizioni, è un governo che ci ricorda Arlecchino che presenta insieme colori a noi familiari e altri che stridono con noi. Non concederemo la fiducia. Nel contratto è stato indicato il cosa, non il come e mai con quali soldi".

Toni più morbidi li usa Gaetano Quagliariello. "Voterò contro la fiducia a questo governo e svolgerò con rigore il mio ruolo di parlamentare dell'opposizione", dice il senatore di FI. Il parlamentare, che invita comunque "a non guardare questo governo con pregiudizio", avverte che svolgerà il suo ruolo affinché prevalga la parte del programma più vicina e affine alle idee e agli obiettivi di centrodestra. 

PD - "Non c'è una vostra superiorità morale, non siete gli unici a lavorare per il bene dei cittadini", afferma in Aula Franco Mirabelli nel Pd, confermando il voto contrario del suo partito alla fiducia. Intanto, Matteo Renzi twitta: "Il presidente Conte ha chiesto la fiducia al Senato. Nel pomeriggio interverrò insieme a altri colleghi per dire perché voteremo contro. Noi siamo #altracosa". 

Renzi: "Conte premier non eletto, un collega..."

Quindi, come annunciato, l'ex premier parla direttamente in Aula.  "Il presidente del consiglio dei ministri non avrà la nostra fiducia ma avrà sempre il nostro rispetto", dice Renzi. "Lei con il giuramento è anche il nostro premier, e noi la rispetteremo in questa aula e fuori da questa aula", spiega.  E ironizza: "Lei è un premier non eletto, starei per dire 'collega'".

 "Votiamo no alla fiducia perché questo contratto è scritto con inchiostro simpatico", aggiunge. "Il contratto è a vuoto: la flat tax costa sessanta miliardi. Auguri", attacca, invitando il governo "a non prendere in giro gli italiani. E lo stesso vale per il reddito di cittadinanza". Secondo Renzi "in quei banchi c'è la coalizione di domani". E ancora:  "Siete diversi, ma avete lo stesso metodo di violenza verbale. Anche noi - spiega - potremmo farvi lo screening, ma non lo facciamo perché noi siamo un'altra cosa".

Poi abbassa i toni: "La rispetteremo fuori da questa aula quando porterà i nostri colori al G7, a Bruxelles, quando prenderà la parola all'Onu". E sottolinea: "Le garantiamo che la nostra opposizione non occuperà mai i banchi del governo in tono provocatorio". Perché il Pd "non insulterà sui social i ministri della Repubblica, non attaccherà le istituzioni di questo paese con il grido 'mafia, mafia' come accaduto nel 2014", all'insediamento dell'Italia come presidente di turno dell'Unione Europea, quando lo stesso  Renzi intervenne - da presidente del Consiglio - davanti ai parlamentari europei.

"Non vi faremo sconti - insiste Renzi -,  oggi non avete più alibi. Voi oggi rappresentate il potere, l'establishment. L'Italia ha bisogno di chiarezza. Inizieremo la settimana prossima per convocare la ministra della Difesa al Copasir per chiarire dei punti che ella conosce". Il riferimento riguarda il recente trasferimento del marito, capitano Claudio Passarelli, all'interno del ministero. E conclude: "Saremo dalla vostra parte ogni volta che ci sarà da difendere gli interessi del Paese". 

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MONTI - Il governo Conte "nella sua interezza" deve mostrare "più umilta e realismo" nei confronti del Paese, altrimenti rischia di fargli subire "l'umiliazione della Troika".Così il senatore a vita Mario Monti nella discussione generale sulla fiducia in Senato. Monti rivolge "al nuovo governo sinceri auguri nell'interesse dell'Italia" dato che "chiunque abbia avuto l'onore e l'onere di guidare il governo non può che augurarsi il successo del governo".E conclude: "Saremo dalla vostra parte ogni volta che ci sarà da difendere gli interessi del Paese". 

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LEU - Anche Leu annuncia che non voterà la fiducia. "Il presidente Conte non ha fornito all'Aula nessuna novità né sui tempi né sulle risorse - dice Pietro Grasso durante il dibattito -, M5S e Lega hanno disegnato un'idea di paese che ci vedrà all'opposizione". E aggiunge: "Avete iniziato male, malissimo, con le dichiarazioni dei ministri Fontana e Salvini, ci aspettano anni per contrastare con ogni forza il vostro tentativo di fare passi indietro sui diritti civili". Quindi conclude: "Vigileremo perché non ci sia l'ennesima ingiustizia verso le classi meno abbienti".