Nasce il governo Conte-bis. I 21 ministri: Di Maio agli Esteri, Gualtieri all'Economia

Presentata la lista: Lamorgese all'Interno, Bonafede alla Giustizia, Guerini alla Difesa. Il giuramento domani alle 10. Conte: questa squadra renderà l'Italia migliore

Il premier Giuseppe Conte presenta la lista dei ministri (LaPresse)

Il premier Giuseppe Conte presenta la lista dei ministri (LaPresse)

Roma, 4 settembre 2019 - Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sciolto la riserva accettando l'incarico conferitogli dal presidente Mattarella di formare il nuovo governo. Il giuramento si terrà domani alle ore 10. Lunedì mattina Conte sarà alla Camera per chiedere la fiducia. Una squadra di 21 ministri affiancherà il presidente del Consiglio. Al Movimento 5 stelle vanno 10 ministri, al Pd 9, a Leu 1, Roberto Speranza. Sono sette le donne, dunque un terzo sul totale: tra le donne il solo profilo tecnico del governo, Luciana Lamorgese che va al Viminale. Al M5s va anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

Questa la lista completa dei ministri presentata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte:

Interno, Luciana Lamorgese

Economia e Finanze, Roberto Gualtieri

Affari Esteri e Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio

Lavoro e Politiche Sociali, Nunzia Catalfo

Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli

Difesa, Lorenzo Guerini

Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà

Innovazione, Paola Pisano

Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone

Affari regionali, Francesco Boccia

Sud, Giuseppe Provenzano

Pari Opportunità e Famiglia, Elena Bonetti

Affari europei, Enzo Amendola

Giustizia, Alfonso Bonafede

Ambiente, Sergio Costa

Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli

Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova

Istruzione, Università e Ricerca, Lorenzo Fioramonti

Beni e Attività Culturali e Turismo, Dario Franceschini

Salute, Roberto Speranza

Sport e alle Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora

Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro.

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"Forti di un programma che guarda al futuro dedicheremo con questa squadra le nostri migliori energie, competenze, passione a rendere l'Italia migliore nell'interesse di tutti i cittadini da Nord a Sud", ha detto al Quirinale Conte dopo aver letto la lista dei ministri del nuovo governo. "Sono entrato per salutarvi e ringraziarvi del vostro lavoro, dell'impegno con cui avete informato i nostri concittadini", ha detto il Capo dello Stato al termine dell'incontro con Conte, rivolgendosi ai giornalisti presenti al Quirinale. C'è una maggioranza parlamentare e si è formato un governo e la parola compete al Parlamento e al governo che nei prossimi giorni si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il programma", ha poi spiegato il presidente Mattarella.

Dopo aver lasciato il Quirinale, Conte ha incontrato a Montecitorio il presidente della Camera Roberto Fico. In base alla regola della 'culla', il governo Conte 'nascerà' alla Camera: è da qui che il presidente del Consiglio comincerà a presentare le dichiarazioni programmatiche.

Zingaretti: svolta generazionale

"Bene questa svolta, ora è tempo di cambiare l'Italia. Il Governo nasce nel Parlamento come il governo precedente, abbiamo fermato Salvini e il solo annuncio di questa fase sta facendo tornare l'Italia protagonista in Europa. Il calo incredibile dello spread che si è già determinato significa soldi in più nelle tasche degli italiani. Noi siamo stati uniti e responsabili. Ora c'è un programma unico, di tutti, chiaro, e una squadra nuova. Il Governo è di forte cambiamento anche generazionale", ha commentato Zingaretti.

Salvini: tempo galantuomo

"Lavoriamo come e più di prima, non potranno scappare dal giudizio degli italiani troppo a lungo: siamo pronti, il tempo è galantuomo, alla fine vinceremo noi", è stata la dichiarazione a caldo di Matteo Salvini.

La cronaca della mattinata

Stamane Conte si è concentrato sulla formazione della squadra di governo e sulla messa a punto degli ultimi dettagli relativi al programma condiviso. Al tavolo con il premier i capigruppo del Movimento 5 stelle, D'Uva e Patuanelli, i rappresentanti del Pd, Delrio e Stefano, e quelli di Liberi e uguali De Petris e Fornaro. Dopo oltre due ore si è concluso il vertice finale.

Poco prima di mezzogiorno è stato proprio il fronte di Liberi e Uguali a rilasciare una prima dichiarazione: "Noi non abbiamo chiesto nessun ministero, abbiamo chiesto pari dignità che significa una presenza all'interno della compagine ministeriale e come tale il presidente incaricato crediamo che riconoscerà questo nostro contributo" ha detto il capogruppo di Leu Fornaro. Si dice soddisfatto anche Delrio: "Abbiamo fatto un lavoro lungo e faticoso e lo abbiamo portato a termine. Si lavorerà a nuova legge sull'immigrazione, che smetta di affrontare il tema in maniera emergenziale e lo affronti in maniera organica". E ha spiegato che non avrebbe fatto parte della squadra di governo: "Non sono mai stato né sarò incluso nella squadra di governo, perché abbiamo deciso di fare un grande rinnovamento" ha concluso il capogruppo del Pd alla Camera. 

Ma all'ora di pranzo i nodi sulla squadra dei ministri non erano ancora sciolti e le delegazioni di Pd e 5 Stelle, insieme a Conte, si sono riunite per un altro vertice. Alle 14 è stata aperta la sala stampa del Quirinale: segnale che si è giunti a un accordo, poco dopo il premier sale al Colle per sciogliere la riserva e presentare al presidente Mattarella la nuova squadra di governo. 

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