Martedì 23 Aprile 2024

Governo e movimenti di Palazzo. La telenovela dei responsabili: ci sono ma restano coperti

Quagliariello e Mallegni smentiscono. Altri aiuti potrebbero arrivare dal misto. Servono 15 senatori

Il senatore Paolo Romani, 72 anni (foto Newpress)

Il senatore Paolo Romani, 72 anni (foto Newpress)

Roma, 20 febbraio 2020 - I nomi sono gli stessi ormai da settimane. E anche il regista è sempre lo stesso. Ma ieri si è aggiunto un nuovo tassello a quella che, a Palazzo Madama, viene ormai chiamata la ‘telenovela dei responsabili’. Il regista, ovvero Paolo Romani, con l’aiuto (smentito) del senatore Gaetano Quagliariello, avrebbero già 12 nomi pronti a creare un gruppo (sommerso) pronto a sostenere il Conte bis nel caso di un’uscita di Renzi. Per la verità, servirebbero un po’ più di ‘responsabili’ (o ‘traditori’ come li addita qualcuno) per essere certi di dare al governo Conte un sostegno concreto. Servirebbero almeno 15 senatori in più in caso di votazioni dove è richiesta la maggioranza assoluta di 161 voti, come nel caso del Def.

Il bacino di ‘pesca’ è ampio, ma il mandato di riservatezza è di rigore. E la parola d’ordine è smentire. Minacciando anche querele, come ha fatto ieri il forzista Massimo Mallegni, tra i più attenzionati dai ‘cacciatori di teste’ del Transatlantico del Senato. Gaetano Quagliariello, tra i fondatori di Idea, per dire, ha cercato di sminare in ogni modo i sospetti intorno a lui: "Non sono io il ‘parente misterioso’ di Conte... Sono giorni che trascorro il mio tempo a smentire". Il ‘totiano’ Paolo Romani, invece, quasi rivendica la necessità di mettere mano al pallottoliere e infatti ripete come un mantra: "Serve un gruppo alternativo a quello di Fi, di forte ispirazione liberale che non intende affatto sostituirsi ai renziani". Ignazio La Russa anche stavolta scommette che alla fine, pur di salvare la ‘cadrega’, spunteranno vari ’responsabili’: "Sono sempre esistiti...".

Al momento i ‘reclutati in sonno’ sarebbero – condizionale d’obbligo – gli Udc Antonio De Poli, Paola Binetti e Antonio Saccone, e poi ancora i berlusconiani Roberto Berardi, Franco Dal Mas, Andrea Causin e Barbara Masini o l’ex M5S Saverio De Bonis. E si fa il nome anche di Sandro Biasotti, ma è dal gruppo misto che arriveranno le truppe più numerose, soprattutto tra gli ex grillini (5), e dalle Autonomie (4). Qualcuno sospetta anche di una renziana (l’ex grillina Gelsomina Vono, che, ovviamente, smentisce) e ce ne sarebbero altri due pronti.