Mercoledì 24 Aprile 2024

Il Colle prende tempo

Il tempo. In politica come nella vita la tempistica è tutto, e quindi ciò che filtra da Palazzi che contano, specie da quelli posti in Alto, è che il Quirinale sta impostando l’orologio della crisi nella modalità «senza fretta». Nella saggezza che viene dalla consuetudine di crisi vissute e dispute risolte, Sergio Mattarella se ne sta in un rispettosissimo silenzio ma trova il modo di far giungere ai partiti qualche tipo di messaggio. Il primo è attraverso il calendario delle consultazioni che, pare, non saranno a tambur battente. Non c’è niente di ufficiale, ma sembra che il Colle sia intenzionato a farle iniziare subito dopo Pasqua, e di farle continuare con un ritmo cadenzato ma non precipitoso. I primi colloqui sarebbero marrtedì 3 aprile, gli ultimi il sabato successivo con l’incarico lunedì 9. Visto che i presidenti delle camere dovrebbero esserci già all’inizio della settimana prossima, si tratta di un calendario «comodo». La prima conseguenza contenuta in questa scelta è che il Capo dello Stato intende, per quanto in suo potere, scongiurare il ricorso alla finestra elettorale pre-estiva, se mai ci fosse ancora in giro qualcuno tentato dal perseguirla. Il corollario è che dalla crisi si deve uscire con un governo. Nuovo, visto che quello attuale si dimetterà al principio della settimana prossima. Il problema è quale governo, problema al momento non nella disponibilità del Quirinale. E qui arriva il secondo segnale, fatto filtrare attraverso documentate ricostruzioni giornalistiche, secondo le quali la formula di un governo «elettorale», messo su senza troppi numeri e senza alcuna convergenza programmatica se non quella di una nuova legge elettorale, non sarebbe ritenuto sufficiente. Serve quindi tempo, che il Colle è disposto a concedere, pur di arrivare a una soluzione meno pasticciata possibile. Sempre che sia possibile.