Governo, il patto giallorosso non piace agli italiani

Il 44% lo valuta negativamente. E il centrodestra ha un consenso maggiore di Pd-M5s. Il gradimento a Conte premia anche il M5s

Il premier incaricato Giuseppe Conte (Ansa)

Il premier incaricato Giuseppe Conte (Ansa)

Roma, 4 settembre 2019 - Il voto del Movimento 5 stelle sulla piattaforma Rousseau ha confermato la volontà degli elettori grillini, che sono una platea ben più ampia, in quanto magari non leggono regolarmente il Blog delle Stelle, né si considerano attivisti. Secondo il sondaggio che abbiamo realizzato, ben il 61% degli intervistati avrebbe votato sì all’accordo tra Partito democratico e M5s. Anzi, il risultato emerso dalla piattaforma messa in piedi dalla Casaleggio Associati è superiore, con un consenso del 79,3% che va a confermare l’opinione prevalente della maggioranza assoluta degli elettori 5 stelle. Nei giorni scorsi c’erano stati molti dubbi sulla validità di questo voto online, ma come si vede, tra i grillini è emersa una netta preferenza per il governo in coabitazione coi dem.

Un consenso che tra gli elettori del Pd arriva addirittura al 75%. Un netto segnale che ci fa capire come si stia formando un’amalgama che è fondamentale per far partire questa alleanza. Due dati sono particolarmente interessanti da osservare: oggi la maggioranza è a favore di un nuovo governo, mentre sono in minoranza coloro che vorrebbero elezioni anticipate. Un’inversione a U rispetto a pochi giorni fa, quando nel pieno della crisi il 55% degli italiani avrebbe voluto andare subito alle urne. Oggi i favorevoli al voto sono solo il 41%, superati di 5 punti da quelli che preferiscono un nuovo governo.   Quella che Salvini ha scatenato in agosto era comunque una crisi che gli italiani non volevano. Una situazione in cui, secondo gli intervistati, si è mostrato il vero volto della nostra classe politica. E gli italiani sono stati molto severi con gli eletti: per il 62% si sono comportati da irresponsabili. Bisogna precisare che non si tratta di un giudizio sui singoli. Non è una presa di posizione su Di Maio, Salvini o Zingaretti, ma sull’intero ceto politico. La gestione di questa crisi e i continui litigi non sono piaciuti all’opinione pubblica. Gli stessi italiani, nel caso in cui non si dovesse formare un governo Pd-M5s chiedono nel 55% dei casi di andare a nuove elezioni. Il loro pensiero è chiaro: proviamo questo governo, ma se dovesse andare male andiamo subito al voto. Insomma, hanno concesso una seconda chance ai politici "irresponsabili", ma sono pronti a vedere le carte.    Altro dato importante da osservare sono le intenzioni di voto. Se gli italiani tifano per un nuovo governo è anche vero che, in termini di consenso, questo esecutivo è appoggiato da una minoranza. Il Pd più il M5s, infatti, arriverebbe al 43% dei consensi, mentre la somma del centrodestra tocca il 48,5%. Per quanto ci sia molta attesa e aspettativa, questo nuovo governo soffre dal punto di vista del consenso popolare. Tra prima della crisi e oggi, la Lega perde 3 punti passando dal 38% al 35. Rimane comunque il primo partito. Secondo è il Pd, che perde un punto. Ci guadagnano i 5 stelle, che dal 17% salgono al 20%.   Si può parlare di effetto Conte? Assolutamente sì. Se guardiamo l’indice di fiducia, il presidente Mattarella è al 55%. Al secondo posto c’è Conte. Interessante è poi notare come secondo il 58% del nostro campione Salvini abbia fatto male a far saltare il governo. Si tratta di una presa di posizione netta; un giudizio su Salvini che si traduce in quel decremento che ha avuto la Lega in questa crisi. Al di là degli entusiasmi, però, possono presto spuntare delle spine. Il 50% degli italiani vorrebbe rivedere il decreto sicurezza bis, anche se Di Maio ha detto già che non avverrà. Il governo si dovrà comunque misurare con queste spinte.