Venerdì 19 Aprile 2024

Conte annuncia: "A gennaio verifica di Governo. Il Paese vuole chiarezza"

Il premier traccia la road map: "Un minuto dopo la manovra discuteremo su priorità e cronoprogramma". Il Governo "durerà fino al 2023". Di Maio: "Avanti con lista di priorità". Italia Viva: "Bene il confronto"

Il premier Giuseppe Conte (LaPresse)

Il premier Giuseppe Conte (LaPresse)

Roma, 9 dicembre 2019 - Il premier Giuseppe Conte guarda al futuro, oltre la legge di bilancio. Una volta approvata la manovra, spiega, si aprirà la verifica di governo chiesta a gran voce dal Pd. Una verifica che è "necessaria" e che dovrà indicare "un cronoprogramma fino al 2023". Inoltre "ci dedicheremo a un programma per realizzare in modo più efficace gli investimenti".  La road map è piuttosto trafficata: "Entro fine mese sarà conclusa la procedura per la revisione delle concessioni autostradali" ad Aspi, mentre con Arcelor Mittal "il negoziato è solo all'inizio, propongo l'ingresso di una partecipata pubblica". 

Intanto, sempre in tema di manovra, il presidente della Camera Roberto Fico scrive alla presidente del Senato Elisabetta Casellati per esprimere "preoccupazione" sui tempi di esame della manovra. E Casellati chiede che il governo "rispetti la centralità delle Camere".

Verifica, cronoprogramma e priorità

Sulla tempistica della verifica, Conte puntualizza: "Io ritengo che ogni cosa abbia il suo tempo. In questo momento il governo, come sapete, è concentrato e lo sono il Parlamento, il Paese e tutte le forze politiche, nell'esame delle misure contenute nella legge di Bilancio, nel decreto fiscale e dei altri decreti. Questo ci impegnerà fino alla fine del mese. Un attimo dopo mi farò portatore di questa iniziativa, è assolutamente necessario. Perché è vero che abbiamo già dei punti programmatici ben chiari che sono alla base di questo governo, ma è anche vero che non abbiamo scritto quali sono le priorità, il cronoprogramma e quindi, assolutamente, chiederò alle forze politiche di condividere un percorso anche sul piano del cronoprogramma, e delle priorità".

Conte: il Paese vuole chiarezza

Di una cosa è certo, il premier, che "il Paese vuole chiarezza. Non possiamo permetterci di proseguire con dichiarazioni, diverse sensibilità, sfumature varie, diversità di accenti". Ma poi insiste: "Questo si farà a gennaio, adesso parliamo della manovra. A gennaio vedrete che avrete soddisfazione su questo fronte, perché sarò io per primo a chiedere a tutte le forze politiche a fare chiarezza".

Governo, avanti fino al 2023

"E attenzione, non è solo un problema di cosa fare a febbraio o a marzo, o nel 2020 - sottolinea Conte - Noi abbiamo preso l'impegno di governare questo Paese fino al 2023; alcune urgenze che il Paese ci chiede sono riforme strutturali e non possiamo prendere in giro i cittadini dicendo che facciamo in due o tre mesi una riforma strutturale. Per cambiare il Paese abbiamo bisogno di un po di tempo. Se le forze politiche vogliono rispondere diversamente perché hanno un orizzonte diverso, lo dovranno dire: ci confronteremo, ma non ho in questo momento alcun dubbio che l'impegno che verrà fuori impegnerà fino al 2023".

Alla domanda se sia necessario un nuovo contratto di governo, Conte ha risposto: "Non è necessario un nuovo contratto di governo, è necessario chiarire il cronoprogramma". 

Di Maio

"La condivisione interna di dover stilare un'agenda con precise priorità per il Paese, come chiesto già settimane fa dal M5S, dimostra che ci sono le basi per fare ancora meglio", dichiara in una nota Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle. "In questa cornice, di condivisione e convergenza, il governo deve andare avanti su temi fondamentali come casa, sanità, lavoro", aggiunge. E conclude: "Penso sia doveroso stilare una lista di priorità andando a individuare le tempistiche per l'approvazione, vale a dire un cronoprogramma da gennaio, per portare avanti con trasparenza le cose che abbiamo promesso". 

Italia VIva: bene Conte

"Se c'è una richiesta di confronto in maggioranza noi siamo disponibili - dice Ettore Rosato, capogruppo di Italia Viva -. Naturalmente non per riti da prima repubblica ma per una rapida revisione dell'agenda che per noi vuol dire innanzitutto piano shock da 120 miliardi di investimenti e revisione dell'Irpef per abbassare la pressione fiscale", aggiunge.