Governo, Di Maio: "Conte premier". Salvini: "La Ue non si preoccupi"

Il capo del 5 stelle esulta: "Finalmente nasce la Terza Repubblica". Il leader leghista: "Prima gli italiani per far crescere il Paese" Un premier mediatore - di P.F. DE ROBERTIS SCHEDA / Chi è Giuseppe Conte, il prof in pole per Palazzo Chigi Conte, Di Maio, Salvini e la possibile lista dei ministri

Governo, le delegazioni di Lega e 5 stelle dopo l'ultima consultazione al Colle

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Roma, 21 maggio 2018 - E' dunque quello di Giuseppe Conte - come ampiamente annunciato - il nome che Di Maio e Salvini hanno indicato come possibile premier al presidente Mattarella durante le ultime consultazioni per la nascita del governo bifronte giallo-verde. "Sarà un premier politico di un governo politico, indicato da due forze politiche", hanno tenuto a precisare i due leader mettendo le mani avanti rispetto alle polemiche. Ma soprattutto Di Maio e Salvini hanno voluto lanciare un messaggio rassicurante ai mercati e ai partner europei. "Il governo metterà al centro l'interesse nazionale - ha detto il leader della Lega - rispettando tutto e tutti, rispettando tutte le normative e i vincoli, ma facendo crescere il Paese". E Di Maio: "A chi ci critica dall'estero dico: fateci partire prima. Poi ci criticate, ma almeno fateci partire". Il riferimento era a Manfred Weber (Ppe) che in mattinata aveva dichiarato: "State giocando con il fuoco".

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Governo, un premier mediatore

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La convocazione dei due partiti al Colle sarebbe stata decisa in tarda serata - dicono in molti - per permettere lo svolgimento di questa delicata fase a mercati chiusi. Una curiosità: di fronte all'attesa per conoscere il nome del premier indicato, né Di Maio né Salvini lì sul momento l'hanno pronunciato a favor di telecamera. L'ha 'confessato' Di Maio più tardi, uscendo dal Quirinale, quasi gli fosse 'scappato' di bocca: "Sono molto contento e orgoglioso del nome di Giuseppe Conte".

Ma l'incarico al premier non arriverà domattina, come i quirinalisti si aspettavano: il presidente Mattarella ha deciso un ulteriore passaggio, prima si consulterà con Roberto Fico (alle 11) ed Maria Elisabetta Alberti Casellati (alle 12). Perché tanta prudenza? "Chiedete al presidente, non a me", replica secco Di Maio a chi gli chiedeva il motivo di tornare a sentire i presidenti di Camera e Senato. Dal Colle filtrano spiegazioni un po' generiche: il presidente della Repubblica vedrà domani mattina i presidenti delle Camere, avendoli dato loro l'incarico esplorativo, per informarli degli sviluppi della situazione in merito alla formazione del nuovo governo e ascoltare le loro valutazioni.  

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LA DIRETTA - La delegazione del M5S, capitanata da Luigi Di Maio, arriva a piedi al Quirinale - circondata da stuoli di fotografi e reporter - con qualche minuto di anticipo rispetto alle 17,30. Il colloquio con Mattarella è  abbastanza breve: neppure una ventina di minuti. Visibilmente soddisfatto, Di Maio esce e annuncia il 'momento storico' e la convinzione di poter 'cambiare la vita degli italiani'. Ma non dice il nome del premier suggerito. "Sono orgoglioso di aver portato al governo il nostro vero leader, che è il programma elettorale", scandisce il capo politio dei 5 stelle. E giù l'elenco di tutti i provvedimenti in agenda. "Abbiamo tanto da fare e tanto da realizzare - continua - in questi 80 giorni abbiamo lavorato notte e giorno per portare a casa questo risultato. Il nostro sarà un governo politico, magari inaspettato perché non si basa sui cambi di casacca. Nascerà intorno ai temi della giustizia, ci sarà meritocrazia". E termina: "Finalmente nasce la Terza Repubblica". E non manca la frecciata alle critiche provenienti dall'Europa: "A chi ci critica dall'estero dico: fateci partire prima. Poi ci criticate, ma almeno fateci partire". 

Intorno alle 17,40, uscendo dalla Camera e preparandosi a salire a sua volta al Colle, Matteo Salvini scambia qualche parola con i giornalisti: "Se temo i veti di Mattarella? Non temiamo nulla". La delegazione del Carroccio esce alle 18,25: un soddisfattissimo Matteo Salvini spiega: "Qualcuno all'estero dovrà cambaire la sua prospettiva - continua Salvini - Sarà un governo di speranza e prospettiva, non sarà un governo remissivo. Abbiamo fatto il nome del presidente del Consiglio, abbiamo ben chiara squadra e progetto di Paese, siamo vogliosi di partire e di far crescere l'economia di questo Paese". Poi la risposta alle critiche dall'Europa: "Leggiamo con interesse e stupore dichiarazioni di ministri e commissari di altri Paesi, preoccupati... Non hanno nulla di cui preoccuparsi: vogliamo far crescere Paese, fare investimenti, rendere più stabile il lavoro". Dunque "nessuno ha niente da temere, anzi. Ovviamente vogliamo un governo che metta l'interesse nazionale italiano al centro, rispettando tutto e tutti ma mettendo l'Italia al centro, il 'prima gli italiani'. Rispettando nel limite del possibile tutte le normative e i vincoli, però facendo crescere il Paese. Non c'è nulla da temere dalle nostre politiche economiche che saranno molto diverse da quelle degli ultimi anni che hanno fatto aumentare il debito di 300 miliardi: la ricetta del passato è stata fallimentare".

E ancora: "Abbiamo consegnato il nostro destino e quello del Paese a Mattarella. Noi siamo pronti per questa bellissima avventura che si basa su radici solide, non c'è niente di campato per aria, guardiamo avanti".

PD: COSTITUZIONE VIOLATA - "Strana moda quella di svuotare di poteri il presidente della Repubblica, anticipando pubblicamente decisioni che spettano al garante della Costituzione", mette in guardia il deputato Pd Marco Di Maio, sottolineando che "Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno già dichiarato il nome del prossimo presidente del Consiglio assicurando che verrà incaricato dal Quirinale. Una grave mancanza di rispetto nei confronti del Presidente Sergio Mattarella, che ha pazientemente atteso per quasi 80 giorni che i due teatranti finissero la messa in scena". Insomma, secondo i dem "il nuovo governo nasce subito con una violazione costituzionale dei poteri del capo dello Stato. Sarebbe auspicabile che fosse l'unica, ma visto l'insieme di nefandezze contenute nel Contratto di governo purtroppo potrebbe non essere così. Il Pd all'opposizione vigilerà in maniera irreprensibile, nella certezza che il Quirinale saprà farsi rispettare e far rispettare soprattutto la nostra Carta".

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PREMIER TECNICO O POLITICO? - Tornando su quella che da giorni è una polemica latente - la scelta del tecnico Giuseppe Conte a capo del governo - i due leader del futuro governo bifronte mettono le mani avanti. "Tutti i premier sono politici", taglia corto Matteo Salvini rispondendo ai giornalisti al termine delle consultazioni. Ma non basta a schivare le critiche, e le opposizioni si scatenano. Per Forza Italia va all'attacco Mariastella Gelmini: "Lega e Movimento 5 stelle, da sempre contro i tecnici al governo e contro i cosiddetti 'premier non eletti dal popolo', hanno indicato per Palazzo Chigi il professor Giuseppe Conte. Illustre accademico, con un curriculum di tutto rispetto e con grandi esperienze, anche a livello internazionale. Persona rispettabilissima, dunque, ma che di politico ha davvero ben poco. Gli elettori gialloverdi o gli italiani conoscono Conte? L'hanno mai visto in faccia? Hai mai udito la sua voce? Lo hanno mai votato? Perché Conte non è stato sottoposto al voto della piattaforma Rousseau o al giudizio dei leghisti nei gazebo?". E l'affondo: "Francamente non riusciamo a trovare differenze tra il prof. Conte, oggi osannato, e il prof. Monti".

E dal Pd rincara Michele Anzaldi, puntando ai grillini: "E' la conferma che per mesi hanno ripetuto solo bugie, ora chiedano scusa agli italiani. Dicevano che avrebbero appoggiato solo un governo con 'Di Maio premier', dicevano che avrebbero sostenuto solo un 'premier eletto', dicevano che '11 milioni di voti' dovevano essere rispettati. Erano tutte bufale, propaganda ripetuta come un ritornello perché considerano davvero gli italiani 'rincoglioniti', come ha detto Di Battista. Ora, pur di spartirsi le poltrone dei ministeri insieme a Salvini, hanno accettato addirittura un premier tecnico, sconosciuto all'elettorato, tirato fuori all'improvviso senza che neanche si sia mai presentato alle elezioni. Pur di arrivare al potere, spartirsi le caselle del governo e le nomine delle aziende pubbliche, a partire dalla Rai, va bene anche indicare a Palazzo Chigi un nome calato dall'alto".

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FRIZIONI CON WEBER - "State giocando col fuoco perché l'Italia è pesantemente indebitata", attacca il leader dei Popolari europei (Ppe), Manfred Weber, secondo cui "le azioni irrazionali o populiste", da parte del futuro governo targato M5S-Lega "potrebbero provocare una nuova crisi dell'euro".

Durissima la reazione di Lega e M5S. In una nota i pentastellati sottolineano che Weber "ha perso un'occasione per tacere. Scherza col fuoco chi non rispetta la democrazia e chi vuole calpestare l'esito delle elezioni del 4 marzo cercando di imporre l'ennesimo governo tecnocratico - scrivono - Il Movimento 5 Stelle è un'occasione di cambiamento per un'Europa che ha deluso i cittadini con politiche di austerity fallimentari e una gestione egoistica dell'immigrazione. Ricordiamo a Weber che in tutti i Comuni italiani amministrati dal Movimento 5 Stelle il debito è sceso e gli interventi alle municipalizzate hanno consentito grandi risparmi per i cittadini senza diminuire la qualità dei servizi. Questi risultati sono stati premiati dai cittadini e non saranno le minacce di qualche emissario della Merkel a condizionare le posizioni del futuro governo. Il nostro faro sono i cittadini italiani".

Matteo Salvini dice la sua via Twitter: 

ALLARME FITCH - "L'accordo di governo tra i due partiti più populisti ed euroscettici d'Italia, aumenta i rischi per il profilo di credito della nazione, soprattutto attraverso un allentamento fiscale e potenziali danni alla fiducia", scrive oggi l'agenzia di rating Fitch, secondo cui "è incerto in che misura questi rischi si tradurranno in una valutazione creditizia più debole, dipenderà dalla capacità del governo di realizzare il suo programma".

LA SQUADRA - Confermato dunque il nome di Giuseppe Conte scelto dai due leader come premier.  Di Maio e Salvini sarebbero entrambi vicepremier oltre che titolari di dicastero (Interno a Salvini, Ministero dello Sviluppo con dentro anche il Lavoro a Di Maio). Per gli Esteri spunta il nome dell'ambasciatore Giampiero Massola, mentre alla Giustizia dovrebbe andare Alfonso Bonafede. La Lega vuole la Difesa, ma nella squadra di governo ci sono ancora caselle vuote.

FOCUS Di Maio e Salvini vicepremier. Nella squadra ancora caselle vuote

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