Governo, Mattarella: serve esecutivo neutrale fino a dicembre. No di Lega e M5s

La decisione del Colle dopo l'ultimo giro di consultazioni: "Non ci sono maggioranze politiche, ora incarico per governo di garanzia fino a fine anno". Appello ai partiti: "Siate responsabili". Grillini e Carroccio sbarrano la strada: voto a luglio. Incontro Salvini-Giorgetti-Di Maio per valutare la data Governo, oggi il nuovo premier. Elezioni, le date possibili L'aut aut di Mattarella - di P.F DE ROBERTIS Centrodestra, vertice della verità: uniti, mandato a noi Governo, il puzzle di Mattarella. Caccia a un premier acchiappavoti

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Lapresse)

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Lapresse)

Roma, 7 maggio 2018 - L'unica soluzione è "un governo non di parte". Così Sergio Mattarella al termine dell'ultimo giro di consultazioni di oggi. Dopo i vari colloqui con i partiti, il Capo dello Stato ha riferito di aver constatato l'impossibilità di un esecutivo politico di maggioranza. Ecco dunque la scelta del Colle a oltre due mesi dalle elezioni del 4 marzo: un governo "neutrale" o "di garanzia" che, nell'ottica del presidente, dovrebbe lavorare  fino al 31 dicembre 2018 (per varare la manovra). Mattarella ha anche escluso l'eventualità di un esecutivo politico di minoranza,  così come ha sbarrato la strada a elezioni entro giugno, facendo invece appello alla responsabilità delle varie forze in campo che saranno chiamate a dare la fiducia alla nuova squadra 'super partes'. Se però il nuovo governo fosse bocciato alle Camere - spiega il presidente - si andrà al voto subito, a luglio o in autunno

Governo, oggi il nuovo premier. Elezioni, le date possibili

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L'aut aut di Mattarella - di P.F DE ROBERTIS

NO DI LEGA E M5S: VOTO A LUGLIO - Ma dalle fila di Lega e Movimento 5 Stelle arriva subito il no alla strada indicata da Mattarella. I due partiti condividono l'urgenza di andare alle urne, tant oche dopo cena Salvini, Di Maio e Giorgetti si sono riuniti in un vertice a tre alla Camera per valutare la possibile data delle elezioni. 

"È fondamentale che il voto degli italiani sia rispettato - commenta a caldo Matteo Salvini -. Quindi o un governo del centrodestra, oppure elezioni il prima possibile, per la prima volta in estate". Dello stesso avviso il capogruppo al Senato grillino Danilo Toninelli. "Capiamo il tentativo del presidente Mattarella ma siamo obbligati a ricordare che sono sessanta giorni che vogliamo dare al Paese un governo politico rispettoso del voto popolare, le abbiamo provate tutte e non possiamo accettare un governo di servizio. L'8 luglio per noi può essere la data giusta per il voto e la data di un vero cambiamento".  Anche se dai calcoli fatti, la prima data utile sarebbe il 22 luglio. Posizione poi ribadita da Luigi Di Maio su Twitter. "Nessuna fiducia a un governo neutrale, sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio!". E il leader pentastellato pensa già alle liste. "Visto che la legislatura praticamente non è iniziata, saranno probabilmente le stesse, la decisione finale spetterà comunque al garante". Cioè a Beppe Grillo

Contraria alla scelta del presidente anche Giorgia Meloni: "Questo tabù di dare l`incarico al centrodestra è per noi incomprensibile e non condivisibile", afferma la leader di Fratelli d'Italia, che dunque trae le conseguenze: "Non ci saranno i voti di Fd'I per un altro governo nato nei laboratori del Quirinale e incapace di dare risposte ai cittadini". Forza Italia prende tempo:  "Coerentemente con il voto degli italiani valuterà con gli alleati la sua posizione - si legge in una nota - tenuto conto degli impegni presi tra i leader". Sulle elezioni  "meglio l'autunno", perché "l'estate non aiuta la partecipazione". Il Pd annuncia invece "il suo sostegno all'iniziava preannunciata ora dal presidente". Queste le parole del segretario reggente Maurizio Martina. E da ambienti dem filtra l'apprezzamento di Matteo Renzi per le parole di Mattarella. 

"Governo neutrale, oppure al voto"

IL GOVERNO DEL PRESIDENTE - L'idea del Colle è un governo di tregua, per salvare così il Paese dall'esercizio provvisorio e dall'aumento dell'Iva. Mattarella ha escluso la possibilità che possa essere Paolo Gentiloni a guidare questo percorso. Il governo Gentiloni "ha esaurito la sua funzione - ha detto - e non può essere prorogato in quanto espresso, nel precedente Parlamento, da una maggioranza che non c'è più". I partiti possono ora decidere se "dare pienezza di funzioni a un governo che stia in carica finché tra di loro non si raggiunga una intesa per una maggioranza politica". Nel caso che "si formasse nei prossimi mesi una maggioranza parlamentare - ha precisato l'inquilino del Colle - l'esecutivo neutrale si dimetterebbe con immediatezza per un governo politico". 

ELEZIONI E RISCHI - In caso contrario - e cioè se l'esecutivo del presidente non ottenesse la fiducia del Parlamento - non resta che andare al voto: o a luglio o a fine settembre-primi di ottobre. Il Capo dello Stato ha espresso perplessità nei confronti della prima ipotesi. "Sarebbe possibile svolgere le elezioni in piena estate ma sino ad ora si è sempre evitato di farlo perché questo renderebbe difficile l'esercizio del voto agli elettori". D'altra parte con le urne posticipate all'autunno, il rischio è "che non vi sia tempo per approvare la legge di bilancio, con l'aumento dell'Iva e con gli effetti recessivi che questa tassa comporterebbe". 

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LE CONSULTAZIONI  - Le consultazioni di oggi hanno ancora una volta sancito la distanza tra Movimento 5 Stelle e Centrodestra: quest'ultimo ha respinto la proposta di Di Maio di un'intesa con il solo Carroccio per un premier terzo, ribadendo la propria unità. Dopo il vertice di oggi a Palazzo Grazioli, Salvini è tornato a chiedere un incarico al centrodestra, sollevando gli attacchi del grillino: "Ha scelto ancora una volta Berlusconi - incalza Di Maio - ma soprattutto di formare un governo dei voltagabbana, dei traditori del mandato politico, è questo quello a cui stiamo assistendo".

Di Maio e Salvini si erano incontrati questa mattina (presente anche in questo caso Giorgetti) e avevano convenuto sul 'no a un governo tecnico' e sulla possibilità di andare a elezioni l'8 luglio.  Il Movimento preme per il voto. "Sono sicuro che ancora una volta gli italiani ci sorprenderanno - afferma Di Maio - ma tutti i partiti si dovranno assumere la responsabilità di aver pensato ai loro interessi. Noi da oggi ci mettiamo in campagna elettorale e andiamo a raccontare questi due mesi di bugie". 

LA CRONACA - Al Quirinale è salito per primo Luigi Di Maio con la delegazione del M5s. Poi è stata la volta del centrodestra (Lega, Fi e Fdi) e del Pd. Nel pomeriggio è salita al Colle la delegazione di Leu. Poi i gruppi di Autonomie e Misto. Hanno concluso il giro di consultazioni i presidenti di Camera, Roberto Fico, e Senato, Elisabetta Casellati. 

Centrodestra, vertice della verità: uniti, mandato a noi

5 STELLE IN AUTO - Alle 10 in punto è giunta al Quirinale la delegazione del Movimento 5 stelle. Per una volta non a piedi: a bordo di un'auto guidata da Luigi Di Maio sono arrivati al Colle anche i due capigruppo del partito Giulia Grillo e Danilo Toninelli. 

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"No a governi tecnici"

DI MAIO - "Non siamo disponibili - ha detto Di Maio al termine delle consultazioni - a votare governi tecnici e per scongiurare un altro 2011, anche se le condizioni sono differenti, abbiamo provato a fare governo politico. Se c'è ancora buona volontà si può ancora fare". "Oggi siamo in un'altra fase e io ho detto, ma su questo punto la Lega lo sapeva già, che io sono disponibile a scegliere con Salvini un premier terzo che faccia un contratto di governo con tre condizioni intrattabili: reddito di cittadinanza, abolizione della Fornero, una seria legge anticorruzione".

VIDEO Di Maio al Colle: "Governo politico o si va a votare"

Lucrezia Reichlin, economista

"Il Colle ci dia modo di trovare una maggioranza"

SALVINI - La decisione presa durante il summit del centrodestra è stata annunciata da Matteo Salvini al termine dell'incontro con Mattarella. "Abbiamo offerto al presidente della Repubblica, consci che il paese non può aspettare, la disponibilità mia e a nome della coalizione a formare un governo che cominci a risolvere tutti i problemi del paese", ha detto il leghista. "Confidiamo che il presidente della Repubblica ci dia modo di trovare una maggioranza, che contiamo di poter trovare mettendoci in campo personalmente perché stanti così le cose la nostra coalizione rappresenta l'ambizione e la speranza di 60 milioni italiani. Confidiamo di poterci mettere nelle prossime ore finalmente a lavoro", ha ribadito. 

VIDEO Salvini: "Data disponibilità a fare governo centrodestra"

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GIORGETTI - "Di Maio non conta più un c..., il leader incaricato sarà Matteo Salvini". Così ha risposto il capogruppo della Lega alla Camera, Giancarlo Giorgetti, interpellato dai cronisti a Montecitorio. Alla domanda se il Quirinale sia d'accordo, Giorgetti ha risposto: "Accenderemo la luce".

MARTINA - "Noi abbiamo confermato al presidente della Repubblica piena fiducia nella sua iniziativa che supporteremo fino in fondo", sono state le parole di Maurizio Martina, a nome della delegazione Pd. Martina ha detto "no a incarichi al buio, a trasformismi, soluzioni politiche raffazzonate" e ha chiesto invece un "sì a un vero sforzo super partes". Il segretario reggente del Pd, dopo il colloquio con Sergio Mattarella ha rilevato peraltro che "se ci si intende su questioni concrete si può trovare una rotta". Poi su Facebook attacca: "Le dichiarazioni di M5S e Lega sono totalmente irresponsabili e superficiali, irrispettose anche verso il Presidente Mattarella". E ancora: "Qui c'è da dare certezze al Paese con un governo che blocchi l'aumento dell'Iva e loro continuano a giocare al gatto e al topo. È davvero incredibile, il Paese non si merita tutto questo. Qualsiasi sia l'iniziativa che indicherà il presidente della Repubblica noi lo supporteremo. Punto. Non come altri. Il Paese per noi viene prima di tutto, davvero". 

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GRASSO (LEU) - "E' pesantemente irrispettoso indicare date delle prossime elezioni - ha detto Pietro Grasso al termine delle consultazioni e dopo le dichiarazioni di di Maio e Salvini sulla possibile data dell'8 luglio - prima ancora che Mattarella abbia tutti gli elementi per pronunciarsi su un eventuale scioglimento della legislatura che non è partita. È la dimostrazione del fallimento di una pessima legge elettorale e di una classe politica capace di fare solo campagna elettorale senza assumersi responsabilità". 

"Noi di Liberi e Uguali abbiamo ribadito la stessa posizione di sempre: i nostri voti, per quanto non dirimenti ai fini delle maggioranza parlamentari, non sono, come è ovvio a disposizione di alcuna maggioranza che coinvolga le forze di centrodestra".

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BONINO: VOTO ANTICIPATO ANTIDEMOCRATICO  - Si è espressa contro il voto anticipato Emma Bonino di Più Europa. - "Abbiamo espresso anche la più viva preoccupazione sulla procedura democratica, o antidemocratica, in caso di elezioni super-anticipate (...). Non vi sfuggirà che in questo caso, che il voto sia a luglio o ottobre è chiaro che potranno presentarsi solo Pd, M5s e Centrodestra: tutti gli altri sono esclusi per le procedure previste dalla legge".