Governo, lunedì nuove consultazioni. Mattarella: "Ditemi se ci sono altre maggioranze"

Il presidente pressa i partiti. "Tramontata anche la possibile intesa M5s-Pd". Di Maio scrive ai suoi: "Ora si va in piazza e in tv". Meloni: incarico pieno al centrodestra L'appello dei cantanti a Mattarella: "Qui ci vuole Gianni Morandi" Il calendario delle consultazioni di lunedì Direzione Pd, si va verso la conta. Scintille Calenda-Fassino Mattarella prepara l'ultima carta. Governo di tregua fino a dicembre

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (LaPresse)

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (LaPresse)

Roma, 3 maggio 2018 - Il presidente della Repubblica Mattarella svolgerà nuove consultazioni, in una sola giornata, quella di lunedì, "per verificare se i partiti abbiano altre prospettive di maggioranza di governo". E' quanto rende noto oggi il Quirinale. Il calendario sarà ufficializzato nel pomeriggio. 

Il calendario delle consultazioni di lunedì

Direzione Pd, si va verso la conta. Scintille Calenda-Fassino

Di Maio contro tutti: "Al voto, no ammucchiate"

"A distanza di due mesi - si sottolinea al Colle - le posizioni di partenza dei partiti sono rimaste immutate. Non è emersa alcuna prospettiva di maggioranza di governo. Nei giorni scorsi è tramontata anche la possibilità di un'intesa tra il Movimento 5 Stelle e il Pd". Il Capo dello Stato chiamerà dunque i partiti, per l'ultima volta, per capire se ci sono altre proposte finora rimaste coperte, novità di cui alcuni parlano ma che non sono mai state formalizzate. 

Costretto quindi dal blocco totale dei partiti su ogni ipotesi di maggioranza, dall'avversione delle forze politiche a ogni logica di coalizione, la ratio di queste ultime consultazioni si inserisce nel percorso del presidente di non lasciare nulla d'intentato: cercherà quindi di capire - più probabilmente escludere - se ci sia la possibilità di affidare un preincarico a qualcuno che possa avere qualche chance. 

L'appello dei cantanti a Mattarella: "Qui ci vuole Gianni Morandi"

DI MAIO - Di fronte allo stallo e alle prospettive che si aprirebbero dalle nuove consultazioni, il leader pentastellato scrive ai suoi parlamentari una lunga lettera per spiegare questi 55 giorni di trattative fallite. Urge motivare gli eletti in questa difficile fase politica.  Di Maio rivendica con orgoglio la "linearità" del percorso seguito, accusa gli altri partiti di aver fatto prevalere "cinismo e arroganza" e osserva: "Dicono che siamo dei poltronari. Che abbiamo mirato al potere a tutti i costi. E' un'accusa che mi fa sorridere, perché se avessimo voluto le poltrone avremmo potuto accettare di fare un contratto con Berlusconi e avremmo avuto le 'nostre' poltrone al governo. E adesso vedremo chi sono i poltronari. Prepariamoci anche alla battaglia sui vitalizi, il primo risultato che possiamo portare a casa".  Poi Di Maio elogia Mattarella: "Vi posso assicurare che in questi 55 giorni è stato l'unico corretto con noi", e lancia la sfida: "Nei prossimi giorni parleremo con i cittadini nelle piazze e in tv. Avevamo creduto che i partiti, con tutte le batoste che hanno preso in questi anni, avessero imparato la lezione e avessero capito che è finalmente arrivato il momento di dare delle risposte agli italiani, non alle coalizioni di forze politiche o alle segreterie. Invece il cinismo e l'arroganza hanno prevalso durante questi 55 giorni di tentativi". 

SALVINI - Matteo Salvini è pronto a ricevere il pre-incarico dal presidente Mattarella, e andare in Parlamento a chiedere il sostegno ai parlamentari di altre forze politiche sulla base di un programma che va dai migranti alla Flat Tax, dal sostegno al reddito all'abolizione della Fornero. L'auspicio del leader leghista è che ci sia una convergenza da parte del M5S o da parte di un gruppo di parlamentari che condivide il progetto e si esclude ogni tipo si alleanza con il Pd.

MELONI - "Chiamerò nelle prossime ore Matteo Salvini e Silvio Berlusconi per proporre che il centrodestra lunedì nelle consultazioni con il presidente Mattarella chieda un incarico pieno per andare in Parlamento, verificare se ci sono i numeri su alcune proposte serie di cose da fare. E se non ci saranno quei numeri vorrà dire che sarà comunque un governo di centrodestra ad accompagnare l'Italia a nuove elezioni e non il governo Gentiloni", ha detto la leader di FdI Giorgia Meloni a margine di un flash mob in Campidoglio.