Gianni Cuperlo si candida alla segreteria Pd. Il ritratto del terzo (incomodo)

Chi è e da chi è sostenuto il politico triestino doc che è stato ultimo segretario della Fgci ai tempi del Pci

Roma, 23 dicembre 2022 - Dopo molto tergiversare e tanto riflettere, anche Gianni Cuperlo si candida alla segreteria del Pd. Lo fa con una doppia intervista a due giornali amici e che amano il dibattito delle idee in cui Cuperlo è specializzato: un’intervista lunga all’Huffington Post in cui paventa “il rischio di una deriva greca o francese del Pd, devo farlo (candidarmi, ndr.) anche se la ragione me lo sconsiglia” e una, assai più breve, a Repubblica.it in cui lancia l’allarme: “E' in discussione l’esistenza stessa del partito” per poi aggiungere: “Ci sarò con umiltà, nella chiarezza delle idee, fuori dai trasformismi che hanno impoverito l'anima della sinistra”.

Gianni Cuperlo si candida alla segreteria Pd
Gianni Cuperlo si candida alla segreteria Pd

Insomma, Cuperlo si candida, buon ultimo, alla leadership del Pd in nome di un’emergenza ‘democratica’ nel senso di un rischio ‘scomparsa’ del Partito democratico per eccellenza. “Non pesano solo la sconfitta e i sondaggi, ma il non aver mai voluto discutere la perdita dei sei milioni di voti dal 2008 a oggi” è la ragione ultima di una candidatura che sa, però, di (nobile) testimonianza più che di reali chanche. Gli altri tre candidati, ormai già in campo da mesi, godono di ben altra forza.

Paola De Micheli – la prima a lanciarsi – è donna e, pur priva di una corrente organizzata alle spalle, batte l’Italia da tempo, specie i circoli dem. Stefano Bonaccini, il governatore dell’Emilia-Romagna e il secondo a lanciarsi nell’agone, sfrutta una macchina oliata, quella emiliano-romagnola, ancora oggi cuore di quel che resta del ‘partitone’ che fu, e dell’appoggio di una corrente ancora organizzata, Base riformista, ma soprattutto di molti sindaci e amministratori locali forti e riconoscibili che lo appoggiano, da Nord a Sud passando per il Centro più due potenti governatori del Sud, Emiliano (Puglia) e De Luca (Campania).

La terza a scendere in campo, Elly Schlein, fa leva sull’effetto novità, su un sottile vento rottamatore e sull’appoggio della sinistra interna (quasi tutta) e sta mietendo consensi anche nei circoli dove, da neo-iscritta, sembrava potesse incontrar difficoltà. Cuperlo, cioè, arriva buon ultimo e non ha correnti o aree organizzate alle spalle, se non il favore di una ‘mente’ come Goffredo Bettini e pezzi di sinistra dem che ora andranno su di lui.

Ma chi è Cuperlo? Triestino doc, classe 1961, ultimo segretario della Fgci ai tempi del Pci che fu di cui guidò la trasformazione in Sinistra giovanile dell’allora Pds, deputato in carica appena rientrato (dopo esserlo stato per tre legislature), è stato presidente del Pd fra il 2013 e il 2014 dopo aver perso alle primarie che portarono Matteo Renzi alla segreteria del partito, ma in modo onorevole, sfiorando il 40%. Fondò, allora, una corrente, Sinistra dem, poi estintasi. Il suo tratto preminente è essere intellettuale a tutto tondo. Divora pile di libri e ne scrive altrettanti.