Venerdì 11 Luglio 2025
GIACOMO LIPPI
Politica

“Caldo rovente e detenuti accatastati, il carcere una tortura”. Il diario di Gianni Alemanno letto dal Pd

In Senato l'onorevole Fina ha letto ad alta voce alcuni passaggi scritti dall’ex sindaco di Roma, esponente della destra, recluso a Rebibbia: “Il sovraffollamento una vergogna. Mentre qui si muore, la politica dorme (con l’aria condizionata)”

Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, ora recluso a Rebibbia (foto Ansa)

Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, ora recluso a Rebibbia (foto Ansa)

Roma, 2 luglio 2025 - “Qui dentro si muore di caldo, ma la politica dorme (con l'aria condizionata)". Questo è soltanto uno dei passaggi del diario scritto dentro il carcere di Rebibbia dall'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, detenuto dal 31 dicembre 2024 a seguito alla condanna del 2022 per finanziamento illecito e traffico di influenze illecite, esito di  uno dei filoni dell’inchiesta sul ‘Mondo di mezzo’ (ex ‘Mafia Capitale'). L'ex onorevole di destra (cresciuto nell’Msi, poi An, Pdl e Fratelli d’Italia), ministro dell'Agricoltura del governo Berlusconi dal 2001 al 2006, aveva inizialmente ricevuto dal tribunale di sorveglianza una pena da scontare ai domiciliari pari a 1 anno e 10 mesi di reclusione: a causa del mancato rispetto delle prescrizioni previste, tuttavia, Alemanno è stato trasferito nel carcere di Rebibbia dove rimarrà fino al termine del tempo previsto. Alcuni frammenti di diario sono stati letti in giornata davanti al Senato dal militante del Pd Michele Fina, nel corso di un dibattito sulla riforma della separazione delle carriere.

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Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, ora recluso a Rebibbia (foto Ansa)

"La vita in carcere è una tortura"

Il senatore del Pd Michele Fina ha tenuto a leggere in aula le parole di Alemanno, che sottolinea essere "un avversario politico da cui mi sento lontano". L'ex sindaco della capitale racconta come la temperatura delle celle di Rebibbia sia sempre più alta, una volta salite le scale del penitenziario, con 10 gradi in più percepiti all'ultimo piano rispetto al piano terra, e come il sovraffollamento e la calura rendano la vita dietro le sbarre una vera e propria tortura. "Questo surdo di caldo rovente - si legge tra le righe del diario scritto da Alemanno -, che ci porteremo addosso per i prossimi mesi, si aggiunge alla vergogna del sovraffollamento. Ma la politica dorme (con l’aria condizionata) e non si accorge che già a giugno siamo arrivati a cinque proteste carcerarie in giro per l’Italia, errore clamoroso (oggi anche reato, dopo il decreto sicurezza) da parte dei detenuti, follia da cervelli surriscaldati e da persone accatastate una sull’altra”.

La posizione di Cuperlo

Anche un altro deputato militante nel PD come Gianni Cuperlo ha dichiarato di appoggiare in pieno Alemanno in questa battaglia, pubblicando sui social un estratto del diario e commentando con queste parole: "Gianni Alemanno è stato parte (e tuttora lo è) di quella destra che fino da ragazzo mi è sembrata un avversario da contrastare, e possibilmente battere nelle urne e nelle coscienze. Oggi, però, riproduco qui sotto il ‘diario’ che egli stesso ha pubblicato su questi giorni d'inizio estate e su cosa implica viverli dentro un carcere. Credo sia una lettura doverosa, non per la matrice politica e culturale di chi la scrive, ma per quel senso di umanità che lo Stato (e la democrazia) non dovrebbero mai calpestare, per nessuno e in nessun luogo".