Mercoledì 24 Aprile 2024

Gelmini (Terzo polo): "Fondi Ue indispensabili. Il governo ci ascolti, ecco le nostre proposte"

La vicesegretaria di Azione fa il punto sul decreto tra poco in Aula. "Il nostro voto può essere favorevole se verranno accolte due condizioni: il ripristino dell’Unità di missione Italia sicura e il piano Industria 4.0".

Gelmini (Terzo polo)   "Fondi Ue indispensabili  Il governo ci ascolti,  ecco le nostre proposte"

Gelmini (Terzo polo) "Fondi Ue indispensabili Il governo ci ascolti, ecco le nostre proposte"

Roma, 2 aprile 2023 – "In Parlamento ci sarà un voto importante sul decreto che riguarda la governance del Pnrr", atteso la prossima settimana in aula, e "noi abbiamo condizionato il nostro voto favorevole a due punti", ossia "il ripristino dell’Unità di missione Italia sicura", e l’uso delle risorse del Pnrr per Industria 4.0" afferma Mariastella Gelmini, senatrice e vicesegretaria di Azione. "Una delle modalità con le quali si può anche cambiare il Pnrr - ha detto - è utilizzare una parte delle risorse a favore delle imprese con Industria 4.0 che è una misura fortemente voluta da Carlo Calenda quando era al governo, una misura che è stata apprezzata dalle imprese ma anche dagli amministratori. Se il governo accoglierà queste due proposte di Azione e Italia Viva, io credo che farà innanzitutto l’interesse del paese, ma sicuramente ci sarà un pezzo dell’opposizione pronto a dialogare".

Senatrice Gelmini, il Pnrr è una grande opportunità di ripartenza: è fin troppo chiaro. Non mancano gli ostacoli e i problemi emersi in queste ultime settimane.

"Il Pnrr è una grande opportunità per il Paese. Dobbiamo evitare le polemiche: non serve giocare a scaricabarile. Al Governo – che sta ridisegnando la governance del Piano – abbiamo chiesto di ricostituire ‘Casa Italia’, l’unità di missione contro il dissesto idrogeologico, e di rilanciare Industria 4.0, perché è una misura, introdotta da Carlo Calenda, che ha dato una grande spinta agli investimenti. Ci aspettiamo delle risposte".

I ritardi che ora emergono sul Pnrr che causa hanno?

"C’è un problema generale che riguarda la cronica difficoltà del Paese a realizzare le opere, cui si aggiunge la carenza di personale degli enti locali. E poi c’è stata l’esplosione dei prezzi delle materie prime a seguito della guerra. Certo cambiare in corsa dirigenti, governance e progetti – come sta facendo questo governo – non aiuta".

Col governo Draghi, se fosse rimasto in carica, saremmo stati più tranquilli?

"Certamente non avremmo perso quattro mesi fra campagna elettorale e formazione del nuovo governo. Se poi ci mettiamo anche lo spoils system praticato dal governo… L’esecutivo Draghi aveva rispettato tutte le scadenze. Mi auguro, per il bene dell’Italia, che si continui così".

Il tempo dato dall’Europa può essere sufficiente o bisogna cercare di intervenire sul Pnrr per dargli piena attuazione e non perdere i finanziamenti?

"Questo mese di slittamento tecnico non è un problema. La linea del governo di mettere le mani avanti e chiedere fin da ora uno spostamento delle scadenze del 2026 mi pare sbagliata: prima occorre fare tutto il possibile per cercare di rispettare i tempi. Altrimenti rischiamo ulteriori rallentamenti".

Da ministro degli affari regionali del governo Draghi, lei è stata vicinissima ai territori. Il provvedimento Calderoli sull’autonomia differenziata crea più occasioni di sviluppo o divario tra Regioni?

"L’autonomia è prevista in Costituzione e da sempre penso che alcune materie possano esser gestite bene dagli enti locali. Ma in Costituzione non c’è scritto che debba diventare una riedizione dell’eterno derby nord-sud. Per questo occorre che certe materie restino allo Stato e vanno assicurati, in maniera uniforme su tutto il territorio, i livelli essenziali delle prestazioni. Su questo il governo è ancora al ‘caro amico’…".

Il Terzo polo sembra sulle montagne russe. Alterna interessanti risultati a rallentamenti. Il partito unico tra Azione e Italia Viva darà la svolta definitiva?

"Altro che montagne russe: siamo nati l’estate scorsa e in un mese abbiamo preso quasi l’8% a livello nazionale, oltre il 9 in Toscana e oltre il 10 in Lombardia. Alle regionali la bipolarizzazione del sistema elettorale non ci ha favoriti, ma i sondaggi confermano che abbiamo gli stessi voti di Lega o Forza Italia. E oggi Azione è mobilitata per ribadire che il partito unitario dei popolari, dei liberali e dei riformisti va avanti. Stiamo lavorando al manifesto dei valori e alle regole. In autunno il nuovo soggetto vedrà la luce e inizierà una storia nuova".