Movimento 5 Stelle, Fraccaro dà la linea: subito tasse e sicurezza

Il fedelissimo di Di Maio: "Cambiamo il Paese, centralità ai cittadini" Presidenti Camera e Senato, eletti Fico e Casellati Chi è Roberto Fico, il nuovo presidente della Camera

Riccardo Fraccaro abbraccia Luigi di Maio (LaPresse)

Riccardo Fraccaro abbraccia Luigi di Maio (LaPresse)

Roma, 25 marzo 2018 - È stato candidato Presidente della Camera per qualche ora: perché e come ha deciso di fare un passo indietro o di lato?

"Sono onorato di essere stato indicato dal M5S per la presidenza della Camera – avvisa pacato Riccardo Fraccaro, braccio destro di Luigi di Maio – Allo stesso modo sono stato subito pronto a fare un passo indietro per il bene del Movimento, che per me viene prima di ogni cosa. Ciò che sacrifichiamo dimostra quanto valgono le cose in cui crediamo. Il mio è stato un atto di amore e generosità per rafforzare il nostro gruppo e proseguire con determinazione ancora maggiore verso i nostri obiettivi".

Presidenti Camera e Senato, eletti Fico e Casellati

Che cosa le hanno detto Di Maio e Di Battista?

"Ho apprezzato moltissimo le loro parole. Luigi mi ha espresso stima e gratitudine, ricordando le battaglie fatte insieme per una maggiore sobrietà della Camera e sottolineando di aver colto in pieno il senso della mia rinuncia. Da Alessandro ho ricevuto affetto e vicinanza fraterni, con l’apprezzamento della la mia scelta di mettere il M5S sopra ogni cosa".

Si è sentito con il neo presidente Fico?

"Ho abbracciato Roberto subito dopo la sua elezione, ci ha tenuto a ringraziarmi per il passo indietro che ho fatto e, dal canto mio, mi sono congratulato con lui augurandogli buon lavoro per questo ruolo così impegnativo e importante. Sono certo che saprà esercitare la carica di Presidente della Camera con autorevolezza, competenza e serietà com’è nel suo stile".

Che cosa significa per voi aver conquistato la presidenza di Montecitorio?

"In pochi anni siamo passati dai piccoli meetup alla terza carica dello Stato, un risultato storico che ci riempie di orgoglio ed entusiasmo. Non è solo il riconoscimento del peso politico che il MoVimento 5 Stelle ha in Parlamento, ma un segno tangibile del nuovo corso intrapreso dalla politica. Aver portato i cittadini al vertice delle istituzioni è il segno che possiamo finalmente cambiare il Paese".

Risolto quello che sembrava un rebus, ora c’è la partita governo: che cosa ci possiamo attendere?

"Ora è iniziata ufficialmente la Terza Repubblica, quella dei cittadini. Le elezioni ci hanno consegnato una vittoria straordinaria, siamo la prima forza politica e l’unica che per distribuzione dei consensi rappresenta l’intera nazione. È un risultato che esprime la centralità che hanno i temi per gli elettori: ora per rispettare la volontà popolare dobbiamo realizzare il programma e affrontare le vere priorità del Paese".

È prevedibile che l’asse con Salvini possa estendersi anche alla ricerca di un accordo per il nuovo esecutivo?

"Questa partita deve restare slegata dal dialogo sulle Presidenze delle Camera. Vogliamo assumerci la responsabilità di dare un governo all’Italia, che non può essere lasciata nel caos prodotto dalla legge elettorale votata dai partiti. Abbiamo detto sin dall’inizio che avremmo lanciato un appello per trovare soluzioni a favore dei cittadini e abbiamo ricevuto la loro fiducia. Vogliamo occuparci delle grandi questioni irrisolte del Paese e per questo siamo disposti a confrontarci con le altre forze politiche".

Quali le vostre priorità, in ogni caso?

"Dal voto del 4 marzo è emersa chiaramente un’agenda programmatica: dobbiamo dare risposte su lavoro, immigrazione, tasse, sicurezza. Gli elettori hanno espresso un larghissimo consenso su questi temi ed è intorno ad essi che dovrà concentrarsi il confronto politico. Abbiamo l’occasione, dopo decenni, di formare un governo in base alle convergenze sulle emergenze del Paese e di dare finalmente centralità ai cittadini. È questa la nostra priorità".

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