Sabato 12 Luglio 2025
GIORGIO CACCAMO
Politica

Fitto e la prospettiva del dialogo: "Ma l’intesa deve tutelare l’Europa"

Il vicepresidente della Commissione al Forum in Masseria: i dazi sarebbero un problema anche per gli Usa: "Pnrr, nessuna deroga alla scadenza del 2026". Il nodo bilancio: le regioni conservino un ruolo importante

Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione europe, ieri al Forum in Masseria

Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione europe, ieri al Forum in Masseria

dall’inviato

MANDURIA (Taranto)

La “sua“ Maglie non è neanche troppo lontana, da queste parti Raffaele Fitto si sente “a casa“. Però declina ogni richiesta di commentare le prossime elezioni regionali in Puglia, lui che è stato governatore dal 2000 al 2005. Questione di rispetto dei ruoli. Infatti al Forum in Masseria di Bruno Vespa, organizzato con Comin & Partners, l’ex ministro degli Affari europei vuole parlare solo dei temi che gli competono nella sua veste di vicepresidente della Commissione europea. E non sono pochi.

Innanzitutto i dazi. Che a dire il vero non sono oggetto della sua delega, ma hanno un impatto talmente devastante sulla politica (economica) europea che non possono essere ignorati. "C’è una scadenza che è il 9 luglio. Potenzialmente può essere oggetto di una intesa e al tempo stesso può essere anche oggetto di una proroga", dice Fitto, che contemporaneamente, però, ammette che "è una trattativa molto complessa". Trattativa che come tutte le trattative cerca punti d’incontro: "La mia opinione è che ci sia un interesse reciproco per trovare un punto di sintesi, perché eventuali dazi non creerebbero un problema solamente all’Europa ma anche agli Stati Uniti. In questo momento l’auspicio è che ci possa essere un dialogo, una intesa che possa rispettare le reciproche esigenze sia dell’Europa che degli Stati Uniti".

Ma a tutelare l’Europa, sottolinea il vicepresidente di Palazzo Berlaymont, dovrebbe pensarci prima l’Europa stessa. Come? "Occorre rafforzare la dinamica delle interlocuzioni commerciali a livello mondiale e al contempo il mercato interno, un grande mercato di cui si possono migliorare molto le performance degli Stati membri". È quindi tempo che l’Unione faccia un salto di qualità, aumentando "la flessibilità nelle scelte".

Flessibilità e semplificazione sono peraltro le parole-chiave anche per ogni ipotesi di revisione del Pnrr: "Dazi, crisi energetica, geopolitica comportano flessibilità nell’uso delle risorse, il mondo cambia. Questo significa poter spostare risorse su interventi necessari e avere un dialogo con altri strumenti finanziari europei". Una cosa però, sul Pnrr, non può essere messa in discussione. Fitto non transige: "Il termine è agosto 2026, su questo non si può dare alcuna deroga". Tuttavia, aggiunge, "diamo agli Stati membri molte opzioni per poter risolvere il problema, una possibilità è collocare fuori dal Pnrr e dentro la politica di coesione, con diverse scadenze, i progetti che dovessero avere dei problemi alla scadenza dell’agosto 2026".

Proprio sulla coesione, tuttavia, Fitto è chiamato a ridimensionare il caso nato dalle indiscrezioni su una possibile verticalizzazione e centralizzazione, da parte della Commissione, dei fondi europei sulla coesione, appunto. Materia di cui Fitto è il responsabile. Quasi 150 Regioni europee, tra cui anche l’Emilia-Romagna, hanno scritto alla presidente Ursula von der Leyen proprio per respingere questo rischio. E Fitto in qualche modo risponde alle preoccupazioni: "La discussione è in corso, stiamo lavorando per la presentazione del prossimo bilancio pluriennale e ritengo che ci siano tutte le condizioni perché anche le Regioni continuano ad avere il ruolo importante che hanno avuto fino ad oggi. Il 16 luglio è prevista la riunione del collegio per approvare questa proposta e quindi è una fase interlocutoria utile, positiva e io mi auguro costruttiva".