Martedì 23 Aprile 2024

Scuola, il ministro Fioramonti agli studenti: "Siate creativi"

Intervista al ministro, che sprona i ragazzi. "Datemi idee moderne". E promette più soldi ai professori

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Lorenzo Fioramonti (ImagoE)

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Lorenzo Fioramonti (ImagoE)

Con il suono della prima campanella ieri in Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Calabria, Abruzzo e Sardegna è quasi completato l’avvio del nuovo anno scolastico. Gli ultimi studenti a tornare tra i banchi di scuola saranno, domani, quelli della Puglia che hanno beneficiato di qualche giorno in più rispetto ai loro coetanei. I primi a rientrare in classe il 5 settembre scorso gli alunni della provincia di Bolzano. La campanella virtuale è suonata ieri all’Aquila con il presidente Mattarella e il ministro Fioramonti. Come ogni anno non mancano i problemi a cominciare dalle carenze delle piante organiche tanto che, come denunciano i sindacati, nelle scuole italiane è precario un insegnante su cinque.

di Pino Di Blasio Siena, 17 settembre 2019 - Nella sua lezione sull’educazione che salverà il pianeta ha citato Gandhi ("la velocità non è importante se si va nella direzione sbagliata"), la leggerezza di Calvino, Bob Kennedy e la sua allergia al Pil. Lorenzo Fioramonti, ministro dell’Istruzione, Università e ricerca da due settimane in quora M5s, è tornato al Santa Chiara, collegio senese dove ha fatto il dottorato di ricerca. E ha approfittato del primo giorno di scuola per dare le sue ricette.

Ministro, ha già chiesto 3 miliardi in più di finanziamenti... "Non è una richiesta estemporanea, per 14 mesi sono stato il viceministro dell’Istruzione. Ritengo sia imprescindibile avere un miliardo in più per l’università e la ricerca, cifra che non basterebbe nemmeno per tornare ai livelli del 2008. E servirebbe almeno il doppio per la scuola". 

Dove li potrebbe trovare i 3 miliardi? "Abbiamo presentato una serie di proposte per rastrellare una parte di quei finanziamenti. La scuola è al centro dell’azione di questo governo, sono convinto che nella manovra di bilancio ci sarà una netta inversione di tendenza".

La domanda sui soldi resta... "Il compito di trovare i 3 miliardi spetta al Governo e al ministro Gualtieri. Che ha già dimostrato di essere capace di ridiscutere alcune regole europee. Mi sono permesso di indicare meccanismi capaci di generare risorse aggiuntive con la diminuzione di spese e consumi: tassare bibite gassate e merendine. Che sia questa o un’altra la strada, l’importante è che arrivino i finanziamenti".

Vuole anche 100 euro in più al mese per gli insegnanti? "Gli insegnanti sono eroi civili: paga bassa, la più bassa d’Europa, e condizioni difficilissime. Devono tornare a svolgere quel ruolo sociale che spetta loro in una società dinamica che investa sul capitale umano. Insegnare dovrebbe diventare un’attività più attraente possibile per i giovani. Sulla somma, potremmo permetterci anche aumenti a tre cifre, in media. E comunque: mai più un anno scolastico al via con le cattedre scoperte".

Qual è il suo messaggio agli studenti? "Abbiamo bisogno di una generazione che sia capace di innovare. Un mondo diverso immaginato dalle nuove leve, un’economia differente. Conto molto sulla capacità creativa degli studenti: troveremo il modo per ascoltarli, aspetto idee moderne. Mio figlio che fa le superiori mi ha detto: papà, parlate tanto di innovare ma noi continuiamo a studiare eroi e guerre. Ho dovuto dargli ragione".

Moltissime scuole non sono a norma... "Buona parte dei finanziamenti dovrà andare lì. Al ministero ho fatto fare una ricognizione, i contributi per l’edilizia scolastica sono cospicui ma non riusciamo a spenderli. Colpa anche degli enti locali in ritardo su progetti e appalti. Vorrei costituire un’unità di lavoro che accompagni gli enti in queste spese". 

Non salva niente di ciò che ha fatto il ministro Bussetti? "Vorrei ripartire dal suo decreto per stabilizzare i precari storici. Già oggi vedrò i sindacati".