Con il suono della prima campanella ieri in Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Calabria, Abruzzo e Sardegna è quasi completato l’avvio del nuovo anno scolastico. Gli ultimi studenti a tornare tra i banchi di scuola saranno, domani, quelli della Puglia che hanno beneficiato di qualche giorno in più rispetto ai loro coetanei. I primi a rientrare in classe il 5 settembre scorso gli alunni della provincia di Bolzano. La campanella virtuale è suonata ieri all’Aquila con il presidente Mattarella e il ministro Fioramonti. Come ogni anno non mancano i problemi a cominciare dalle carenze delle piante organiche tanto che, come denunciano i sindacati, nelle scuole italiane è precario un insegnante su cinque.
di Pino Di Blasio Siena, 17 settembre 2019 - Nella sua lezione sull’educazione che salverà il pianeta ha citato Gandhi ("la velocità non è importante se si va nella direzione sbagliata"), la leggerezza di Calvino, Bob Kennedy e la sua allergia al Pil. Lorenzo Fioramonti, ministro dell’Istruzione, Università e ricerca da due settimane in quora M5s, è tornato al Santa Chiara, collegio senese dove ha fatto il dottorato di ricerca. E ha approfittato del primo giorno di scuola per dare le sue ricette.
Ministro, ha già chiesto 3 miliardi in più di finanziamenti... "Non è una richiesta estemporanea, per 14 mesi sono stato il viceministro dell’Istruzione. Ritengo sia imprescindibile avere un miliardo in più per l’università e la ricerca, cifra che non basterebbe nemmeno per tornare ai livelli del 2008. E servirebbe almeno il doppio per la scuola".
Dove li potrebbe trovare i 3 miliardi? "Abbiamo presentato una serie di proposte per rastrellare una parte di quei finanziamenti. La scuola è al centro dell’azione di questo governo, sono convinto che nella manovra di bilancio ci sarà una netta inversione di tendenza".
La domanda sui soldi resta... "Il compito di trovare i 3 miliardi spetta al Governo e al ministro Gualtieri. Che ha già dimostrato di essere capace di ridiscutere alcune regole europee. Mi sono permesso di indicare meccanismi capaci di generare risorse aggiuntive con la diminuzione di spese e consumi: tassare bibite gassate e merendine. Che sia questa o un’altra la strada, l’importante è che arrivino i finanziamenti".
Vuole anche 100 euro in più al mese per gli insegnanti? "Gli insegnanti sono eroi civili: paga bassa, la più bassa d’Europa, e condizioni difficilissime. Devono tornare a svolgere quel ruolo sociale che spetta loro in una società dinamica che investa sul capitale umano. Insegnare dovrebbe diventare un’attività più attraente possibile per i giovani. Sulla somma, potremmo permetterci anche aumenti a tre cifre, in media. E comunque: mai più un anno scolastico al via con le cattedre scoperte".
Qual è il suo messaggio agli studenti? "Abbiamo bisogno di una generazione che sia capace di innovare. Un mondo diverso immaginato dalle nuove leve, un’economia differente. Conto molto sulla capacità creativa degli studenti: troveremo il modo per ascoltarli, aspetto idee moderne. Mio figlio che fa le superiori mi ha detto: papà, parlate tanto di innovare ma noi continuiamo a studiare eroi e guerre. Ho dovuto dargli ragione".
Moltissime scuole non sono a norma... "Buona parte dei finanziamenti dovrà andare lì. Al ministero ho fatto fare una ricognizione, i contributi per l’edilizia scolastica sono cospicui ma non riusciamo a spenderli. Colpa anche degli enti locali in ritardo su progetti e appalti. Vorrei costituire un’unità di lavoro che accompagni gli enti in queste spese".
Non salva niente di ciò che ha fatto il ministro Bussetti? "Vorrei ripartire dal suo decreto per stabilizzare i precari storici. Già oggi vedrò i sindacati".