Espulsioni M5s, in Senato maggioranza più fragile

Cartellino rosso per quattro eletti, grillini spaccati

Il senatore De Falco, dietro Luigi Di Maio (Ansa)

Il senatore De Falco, dietro Luigi Di Maio (Ansa)

Eppure Di Maio e il suo ristretto entourage di fedelissimi sembrano non cogliere la gravità di quanto sta accadendo dentro i loro gruppi parlamentari. Al Senato, soprattutto, tra espulsioni e mal di pancia, la maggioranza è sempre più in bilico.

Sembrano imminenti altri provvedimenti nel confronto di due senatrici da sempre critiche con la linea Di Maio come Paola Nugnes ed Elena Fattori. La prima, soprattutto, ieri ha dato sfogo a tutto il suo malumore. «Mi sono svegliata con questo pensiero (sì, mi hanno rovinato il Capodanno, che dire): e se mi fossi sbagliata io? Uno sbaglio enorme, d’accordo – scrive su Facebook con un tono sarcastico –, imperdonabile: come ho fatto? Come è successo che non ci hanno fermato in tempo, alle prime piazze? Perché non mi hanno chiamata e non mi hanno detto, prima: ‘Che dici, uno vale uno, nessun capo, nessun partito? La democrazia diretta? No, ti sei sbagliata, ti sei fatta un sogno’?».

Nugnes, però, non è sola. Alla Camera, il deputato grillino Luigi Gallo non ha mandato giù le nuove espulsioni. «Sono assurdi l’espulsione, i richiami e le procedure presso i probiviri di parlamentari che hanno seguito i principi del M5s nella loro azione. Chi è stato espulso e segnalato ha cercato di migliorare le leggi dal parlamento per il bene dei cittadini, con azioni politiche forti ma nel rispetto dei principi del Movimento e del governo».

Voci di dissenso che non trovano ascolto ai vertici. Anzi. Ieri sul Blog delle stelle è uscito un post senza firma (quindi ispirato direttamente dalla Casaleggio Associati) che recita così: «La strada davanti a noi è ancora lunga, ma se restiamo uniti nessuno potrà fermarci. Possono comprare un altro giornale, possono infangarci con un’altra trasmissione, possono disinformare, mistificare, terrorizzare, ma non potranno nulla se il popolo resta unito verso la meta; non un partito, non una ideologia, solo amore per la propria gente, spirito di comunità, voglia di non cedere ai soprusi dei potenti. Questo è il Movimento».

Peccato che poi sui social la musica sia davvero diversa. Flavia scrive su Facebook: «State perdendo la testa, l’anima e la storia». Gabriele si mostra deluso: «Voti di fiducia a più non posso, chi dissente è fuori. Siete uguali al Pd. Fate schifo». Nicola Ricolfi graffia Di Maio: «Grande Gigi! Scusa, già che ci sei, il codice etico cosa dice di abusi edilizi, lavoro nero, condoni e furto di 49 milioni? Non ho il testo sottomano». Chiude Mary Lo Fiego: «De Falco rappresenta i valori che avete sbandierato in campagna elettorale. Ora che siete diventati servi di Salvini, rinnegando quei valori, lo fate fuori. Traditori, servi senza dignità #iostocondefalco».