La galassia di Elly Schlein. Ecco i nomi in ballo per la segreteria Pd

Un’onda fatta di associazioni alla sinistra dei dem, ma anche di tanto sindacato. In squadra da Bologna potrebbero entrare il sindaco Lepore e l'ex 'Sardina' Santori

Elly Schlein è la prima segretaria del Pd. La prima, anche, ad aver sovvertito il voto dei circoli dem che, da sempre, è garanzia di vittoria ai gazebo. La forza di Elly, l’ha detto anche Stefano Bonaccini appena appreso di aver perso le primarie, è stata la "capacità di innovazione". Un’onda, insomma, che l’ha consacrata segretaria.

Elly Schlein (Ansa)
Elly Schlein (Ansa)

Ha vinto Elly Schlein - Pecore Elettriche, il podcast di David Allegranti

Un’onda fatta di associazioni alla sinistra del Pd (dall’Anpi all’Arci), ma anche di tanto sindacato. Nessun appoggio ufficiale, ovviamente. Ma il feeling con la Cgil è noto, tant’è che nel corso della campagna per le primarie, la presenza di Elly in prima fila a diverse iniziative (e congressi locali) è stata costante. Nel suo zainetto (quello che le hanno rubato in treno) ha sempre tenuto i quaderni rossi della Fiom, dove ha preso appunti durante il suo Grand tour tra il popolo Pd.

Ma a ’spingere’ l’onda Schlein, da subito, c’è stato anche l’ex papà delle Sardine, Mattia Santori, da Bologna che potrebbe anche entrare in segreteria. E sempre Bologna, città dove vive la neo segretaria e dove ha lanciato la sua svolta al circolo della Bolognina, è diventata un po’ il simbolo della sua vittoria a sorpresa. Facile, quindi, che proprio dalle Due Torri possa arrivare qualche nome made in Bo nella futura squadra della segretaria.

Si vocifera del sindaco della città delle Due Torri, Matteo Lepore, tra i suoi sponsor (mentre il grosso degli amministratori locali ha appoggiato Bonaccini) e proprio da lui era partita l’idea di cambiare nome al Pd, inserendo la parola ’lavoro’. Da oggi, chissà, forse se ne tornerà a parlare, soprattutto se anche qualche fedelissimo del primo cittadino si troverà nelle stanze dei bottoni del Nazareno. Già si fa qualche nome dell'inner circle bolognese: il segretario cittadino Enrico Di Stasi ma anche la segretaria del Pratello, circolo dove la valanga Schlein è stata importante, Mery De Martino, così pure Stefano Caliandro, consigliere regionale e coordinatore della mozione, o Antonio Mumolo, avvocato di strada, da sempre vicinissimo a Elly.

Accanto a tutti questi mondi, in parte consolidati e solidi, in parte spontanei e spinti dall’entusiasmo, c’è lo zoccolo duro dell’establishment Pd che ha tifato e appoggiato Schlein. Parliamo di tutta la sinistra del Pd, dall’ex segretario Nicola Zingaretti all’ideologo dem Goffredo Bettini. Dall’ex ministro Andrea Orlando all’ex vice segretario Peppe Provenzano.

Non manca la corrente più forte del Pd, Area dem di Dario Franceschini, che un po’ a sorpresa ha quasi subito scelto lei. Non tutti l’hanno seguito, qualcuno ha preferito schierarsi con Bonaccini, ma l’ex ministro non si è mosso di un millimetro dalla sua scelta. E c’è chi già punta sulla moglie di Franceschini, la deputata romana Michela Di Biase nella futura squadra della segretaria dem.

C’è poi chi fa i nomi di Chiara Gribaudo e Chiara Braga, in prima linea per la mozione ’Parte da Noi’, ma anche dell’ex responsabile organizzazione con Zingaretti ed Enrico Letta, Stefano Vaccari. Si è schierata con la deputata Pd, la sinistra di Articolo 1 (vedi alla voce Pier Luigi Bersani) e c’è chi giura che Nico Stumpo e Arturo Scotto potrebbero far parte della nuova organizzazione. Capitolo a parte, i grillini. Al di là delle alleanze del futuro, già qualcuno pare sia anche andato ai gazebo. Di certo Massimo Bugani, ex 5 Stelle e capo di gabinetto di Virginia Raggi, oggi assessore della giunta Lepore passato ad Articolo 1, ha votato per Elly. Del resto che Schlein potesse vincere lo si doveva capire dall’appoggio che una vecchia volpe della politica come il dem Ugo Sposetti le aveva dato.