Giovedì 18 Aprile 2024

Elezioni regionali 2020 e referendum, l'antipolitica non è più legge assoluta

Luigi Di Maio e i 5 Stelle esultano per il risultato del referendum (Dire)

Luigi Di Maio e i 5 Stelle esultano per il risultato del referendum (Dire)

Quasi tutte le costituzioni del mondo, compresa la nostra, vietano referendum su materie fiscali per evitare che i cittadini vengano chiamati a esprimersi su argomenti in cui la risposta popolare è fin troppo facile. Così con tutto il rispetto per chi ha votato SI, appare esagerato il tentativo di spacciare per salvifica volontà riformatrice la sbrigativa semplificazione del quesito sul taglio dei parlamentari. Un’approssimazione che per di più appiattisce i significati di un voto per niente banale. Il Movimento Cinquestelle per esempio canta vittoria ma ha poco da esultare. Il "suo" quesito anticasta ottiene il 69 per cento ma i candidati 5S sul territorio vanno malissimo, il Movimento quasi scompare, confessando così la propria natura: bene se si tratta di tuonare contro il Palazzo, malissimo per governare. Per una formazione politica che sta a palazzo Chigi e dice di voler restarci un magro bottino. Il voto racconta anche di una classe politica che in parlamento vota compatta una riforma (97 per cento dei parlamentari) salvo poi rendersi conto che ben il 30 per cento degli italiani affronta i temi del funzionamento delle istituzioni con un istinto non punitivo. I nostri politici hanno così paura dell’antipolitica che si rifiutano di governarla, anche se gli spazi per intavolare un dialogo costruttivo con una parte del paese ci sarebbero. Il 30 per cento di No sono quindi una fetta di popolazione poco rappresentata.

Basterebbe magari provarci. Senza ridursi all’ultimo tuffo a far cambiare idea alle persone per mezzo di pur generosi outing personali. Come ha fatto buona parte della classe dirigente del Paese che ha palesato la propria preferenza, raccogliendo meno di quanto credeva e svelando uno scollamento con la base del Paese. La politica insegnata ex cathedra orma non fa più presa. Serve invece una Politica che sappia spiegare le proprie idee e credere in se stessa, cercando il consenso e dando fiducia alla gente, facendo politica senza contare i like su Facebook. Quel 30 per cento ci dice che l’Italia è più matura di quanto pensino nel Palazzo.