Elezioni, Enrico Letta: "Si vince solo uniti. Con Renzi nulla di personale"

Il segretario dem e il colloquio alla Festa dell’Unità con la direttrice di QN. "Gli italiani dovranno scegliere tra noi e FdI. Non pongo veti agli alleati. Il 10 agosto presentiamo il programma. Discutiamo con altri partiti"

San Miniato (Pisa), 27 luglio 2022 - "Quando sono ritornato, qualcuno ha pensato che fossi animato da spirito di vendetta come il Conte di Montecristo, ma non sono così". Non poteva che essere una domanda per rompere il ghiaccio quella del rapporto con Matteo Renzi. C’è molto del segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, in questa risposta in apertura del primo incontro pubblico di questa rovente campagna elettorale quasi agostana sul terreno di casa della Festa dell’Unità di San Miniato. È stato un lungo dialogo quello di Letta con Agnese Pini, direttrice di QN, Il Giorno, La Nazione e il Resto del Carlino. Un Enrico Letta, accolto fra gli applausi da un parterre con posti in piedi dal suo popolo, sul terreno amico di casa sua.

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Enrico Letta alla Festa dell'Unità di San Miniato (foto Germogli)
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E il tema delle alleanze ha tenuto subito banco, partendo proprio da Renzi. "Porteremo avanti una discussione che è già cominciata sulla base di tre criteri fondamentali. Credo che in questo meccanismo di alleanze elettorali non c’è da costruire una coalizione politica perché la legge elettorale non chiede questo ma alleanze elettorali, e noi le costruiremo con chi porta un valore aggiunto, con chi si approccia con spirito costruttivo e arriva al tavolo senza porre veti". Sì o no dunque? Letta usa la metafora della vacanza in camper per spiegare meglio: "Si parte con chi porta un valore aggiunto e non pone veti". Chi vuole capire capisca.

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E ancora i rapporti con i 5 stelle. Pini incalza sulle responsabilità della caduta di Draghi e dei futuri rapporti con gli ex alleati.

"Dobbiamo andare a parlare con gli elettori del M5s – dice Letta – e con i militanti per dimostrare la nostra linearità perché tanti di loro sono sgomenti per un percorso di evoluzione che si è interrotto e sono convinto che voteranno per noi". "Sono convinto – aggiunge – che le scelte fatte in questi tre anni di Governo insieme sono importanti e dobbiamo esserne orgogliosi. Dobbiamo essere consapevoli che ci aspetta una campagna elettorale durissima e affascinante ma che sarà assolutamente in linea con quello che abbiamo fatto in questi tre anni. Anzi faccio una previsione: sono sicuro che maggior parte degli elettori del Movimento 5 Stelle voteranno per noi".

"Il voto oggi è mobile – rimarca il segretario dem –. Nel 2018 nessuno aveva previsto che un partito avrebbe preso il 33% come accadde al M5S. Invito a vedere i sondaggi di quell’anno: nessuno aveva previsto quel risultato. Questo significa – spiega ancora il segretario dem – che la volatilità del voto oggi è la regola non solo in Italia: guardiamo cosa è successo in Francia e in Germania. Le sorti del voto si decideranno nell’ultima settimana di campagna elettorale e noi dobbiamo spiegare in questi due mesi a tutti gli italiani qual è il nostro progetto".

E Letta sollecitato da Agnese Pini a indicare quale sarà la visione del suo Pd, risponde che il partito a cui fa riferimento è una forza aperta ed espansiva. Anche per le candidature.

"Avevo in testa un altro modo per selezionare le candidature – spiega – e avrei voluto le primarie aperte in cui chiunque voleva candidarsi e i nostri militanti avrebbero scelto i candidati rovesciando il nostro sistema che assegna ai capi dei partiti politici il compito di selezionare i candidati alle elezioni. Ora non è possibile perché non c’è più tempo ma le nostre saranno liste aperte".

Ma su un punto Letta annuncia di non essere disposto ad accettare compromessi: "Una certezza però voglio darla fin da ora perché è una mia responsabilità – ha detto ancora –: non firmerò liste con i trucchetti per fare fuori la presenza femminile, questo criterio lo farò rispettare. Le nostre saranno liste di donne e di uomini".

Un Letta positivo e volitivo, che più volte ha ribadito la possibilità per il centrosinistra di vincere. "Il voto del 25 settembre non è un like sotto a un post che se poi ti penti puoi cancellare, dura 5 anni: chi voterà per la destra e poi si accorgerà di avere sbagliato si terrà quel governo 5 anni e noi non saremo la protezione civile del Paese".

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E il segretario Letta ha spiegato che questi giorni "saranno usati per parlare del programma, che presenteremo il 10 di agosto, e in discussione con i possibili partiti e movimenti con cui faremo un’alleanza elettorale. Il nostro progetto politico si baserà sui grandi temi del paese, dall’ambiente ai diritti e soprattutto un’agenda sociale che permetta salari più corposi, poi la lotta alla precarietà e il salario minimo"

Poi però ha sottolineato che la scelta è tra un campo e l’altro: "La legge elettorale ha una forte componente maggioritaria – ha concluso – ed è un elemento di chiarezza anche per noi perché chi sceglie di votare per noi sceglie di votare una forza politica che governerà l’Italia nei prossimi cinque anni in sintonia con l’Europa unita che è stata e resta la più grande avventura umana di questo pianeta".

Finale con i volontari della Festa sul palco, tutti in piedi e lungo scroscio di applausi.

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