Gli italiani: "Dopo le europee, governo ko". Il sondaggio

In caso di crisi, la maggior parte degli interpellati vorrebbe elezioni anticipate

Sondaggio di Noto: governo ko dopo le europee

Sondaggio di Noto: governo ko dopo le europee

Roma, 28 aprile 2019 - A poche settimane dal voto per le elezioni europee, il clima politico in Italia è sempre più teso fra litigi, conflitti e accuse reciproche all’interno della coalizione di governo. Se solo si guardano gli ultimi giorni si nota che i focolai di tensioni sono stati tanti, forse troppi per una coalizione di governo, e comunque su temi specifici, extra contratto, e quindi difficilmente risolvibili se non con una resa di una parte sull’altra. 

Se sul Salva Roma al momento l’ha spuntata Salvini, adesso c’è da comprendere come si risolverà il caso del sottosegretario leghista Siri le cui dimissioni sono chieste a gran voce dal capo politico del Cinquestelle Di Maio. Indipendentemente da chi ne uscirà con le ossa rotte, è chiaro che il continuo braccio di ferro tra i due alleati crea una situazione di incertezza nell’opinione pubblica. 

Pertanto, in seguito all’inasprirsi dello scontro politico, i maggiori media del Paese negli ultimi giorni prospettano un possibile scenario di crisi di governo, amplificando la percezione che la débâcle possa essere imminente se i risultati delle Europee sanciranno ciò che in questi mesi hanno raccontato i sondaggi, cioè che i rapporti di forza tra Salvini e Di Maio si sono capovolti rispetto a quanto scaturì delle elezioni politiche di un anno fa. Questo contesto sta influenzando l’opinione dell’elettorato italiano. Infatti, a leggere i risultati dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi, il 50% stima che dopo le elezioni europee il governo andrà effettivamente in crisi, solo una minoranza, il 38% è di parere opposto e pensa che l’attuale coalizione continuerà a governare. Se dovesse cadere il governo gli italiani hanno ben chiare le loro preferenze in termini di possibili scenari. Per quasi la metà a quel punto sarebbe meglio indire elezioni anticipate, mentre il 28% preferirebbe che si costituisse un’altra coalizione politica senza andare al voto. Soltanto il 10% auspica la costituzione di un governo tecnico.

D’altronde bisogna fare i conti anche con quelli che sono stati i risultati delle precedenti elezioni politiche, ragion per cui l’anno scorso fu impossibile costruire una maggioranza di parlamentari tra partiti contigui ideologicamente. Oggi la situazione non è cambiata. Qualora dovesse cadere il governo e si decidesse di andare a elezioni anticipate, secondo il 45% degli italiani vincerebbe il centrodestra unito nella formula tradizionale, oppure solo con Salvini e Meloni, mentre il 32% crede che la Lega potrebbe avere la maggioranza dei seggi in un nuovo parlamento anche da sola. In merito ai continui conflitti nella coalizione di governo, invece, gli italiani sono divisi fra chi ritiene che questa situazione metta a rischio la governabilità del Paese e chi invece la ritiene un’inevitabile conseguenza del patto tra Lega e M5S. Il 55% degli intervistati ritiene che la situazione sia preoccupante e che non sia possibile continuare a governare con questi presupposti, mentre il 40% risponde che una situazione di conflitto è normale, data la coesistenza al governo di due partiti ideologicamente diversi.

Quando vengono interrogati su chi abbia maggior peso politico tra Salvini, Di Maio e Conte, gli italiani non hanno dubbi: il 67% risponde Salvini, mentre soltanto il 15% pensa che ad avere maggiore importanza sia Di Maio. In ultimo, un 8% indica il premier Conte come la figura di maggiore peso nel governo. Ma la scadenza europea si avvicina e agli italiani non è ancora chiaro quale sarà il posizionamento che i due alleati avranno nell’Unione. Il 40% degli elettori dichiara di aver compreso perfettamente qual è la visione del partito di Salvini, mentre solo il 20% ha inteso quale sia la posizione del M5S in merito allo stesso tema. Anche da quest’ultima analisi si può dedurre che il M5S, oltre a essere percepito come la forza con il minor peso decisionale all’interno del governo, sia indebolito da una capacità comunicativa nettamente inferiore a quella della Lega in vista delle prossime elezioni europee.

*Data di realizzazione del sondaggio: 26/04/2019.Committente: Quotidiano Nazionale. Campione: Panel Omnibus rappresentativo degli elettori italiani. Tecnica di somministrazione delle interviste: Cawi. Consistenza numerica del campione: mille.Rispondenti 90%