Elezioni europee 2019. Come si vota, liste e gruppi parlamentari

Chi può votare e cose serve. E' possibile indicare fino a tre voti di preferenza, ma nel rispetto della diversità di genere

Elezioni europee 2019, il parlamento europeo (Ansa)

Elezioni europee 2019, il parlamento europeo (Ansa)

Roma, 23 maggio 2019 - Italiani al voto per le elezioni europee 2019. Sono più di 51 milioni i cittadini chiamati alle urne domenica (dalle 7 alle 23) per scegliere i 76 deputati in rappresentanza del nostro Paese sui 751 totali per i 28 Stati membri dell’Unione. A Bruxelles siederanno fin da subito in 73, mentre i rimanenti, come stabilito dalla Cassazione, prenderanno posto in Aula solo dopo che sarà divenuto effettivo il divorzio della Gran Bretagna dal Regno Unito. 

Come si vota

In Italia la legge elettorale per le Europee, approvata nel 1979, è all’insegna di un proporzionale puro, con soglia di sbarramento al 4%, fissata dieci anni fa. Cinque circoscrizioni: nord occidentale, nord orientale, centrale, meridionale, insulareL’elettore esprime il suo voto tracciando un segno sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta o nel rettangolo che lo contiene. È possibile indicare fino a tre voti di preferenza, ma nel rispetto della diversità di genere, pena l’annullamento della propria scheda. In pratica, se si scelgono due candidati, uno deve essere maschio, l’altro femmina; in caso di tre, due dello stesso sesso, uno dell’altro. Non è ammesso il voto disgiunto. 

Chi può votare alle elezioni, cosa serve

Può recarsi alle urne chiunque abbia compiuto 18 anni. Dovrà recarsi  nel seggio di iscrizione, corrispondente alla sezione del tuo luogo di residenza. Sono necessari un  documento d’identità e la tessera elettorale

Le liste e i gruppi al Parlamento

A sfidarsi sono in diciassette. Se gli eletti della Lega confluiranno anche in questa legislatura nel gruppo parlamentare Enf (Europe of nations and freedom), insieme con tutti gli altri partiti sovranisti, dalla destra radicale francese di Marie Le Pen agli olandesi del Partito per la libertà fondato da Geert Wilders, assai critico verso l'immigrazione islamica, i loro alleati nel governo gialloverde, i Cinque Stelle, stanno ancora cercando intese con movimenti di altri Paesi Ue per costituire un nuovo polo a Bruxelles (sette come minimo le formazioni da coinvolgere). Scontata l'adesione alla famiglia socialista europea per il Partito democratico che nel 2014 conquistò il 40 per cento dei consensi. Forza Italia, invece, punta a giocare un ruolo decisivo nel Ppe (Partito popolare europeo). Obiettivo, rompere l'alleanza storica col Pse (Partito socialista europeo), che finora ha permesso a entrambi i gruppi di 'dare le carte' in Parlamento, per cercare una sinergia con la Lega e alcune formazioni sovraniste più moderate. In lizza anche Fratelli d'Italia (aderisce al partito transnazionale dei Conservatori e riformisti europei) e +Europa (ad aspettarli a Bruxelles ci saranno gli altri colleghi dell'Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa). Ci sono poi le liste La Sinistra ed Europa Verde. Nella galassia dell'estrema destra il derby è tra Forza nuova e il movimentismo di Casa Pound.