Dimissioni Draghi, cosa succede ora e quando saranno le elezioni anticipate

L'iter costituzionale per andare al voto prenderà l'avvio con lo scioglimento delle Camere da parte del presidente della Repubblica

Roma, 21 luglio 2022 - Mario Draghi si è dimesso. Nei prossimi giorni, dunque, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avvierà l'iter previsto dalla Costituzione per sciogliere le Camere e indire nuove elezioni, che per la prima volta si svolgeranno in autunno

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Un seggio elettorale (Foto Calavita)
Un seggio elettorale (Foto Calavita)

Quando si andrà al voto? 

Tre le possibili date: 18 settembre25 settembre o 2 ottobre. Fonti di governo fanno sapere che la prima sarebbe quella sulla quale si sta ragionando. Appare più difficile invece la seconda, visto che questa domenica coinciderebbe con la festività del Capodanno ebraico. La scelta potrebbe andare a incidire sulla data dello scioglimento del Parlamento.

Come si decide la data?

Per decidere la data è necessario combinare le date di tutto l'iter previsto dalla Costituzione. In base all'articolo 61, le elezioni vengono indette con decreto del governo "entro 70 giorni dopo lo scioglimento delle Camere. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti". A questa disposizione occorre aggiungere la norma elettorale per cui il decreto che fissa la data del voto deve essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale "non oltre il 45° giorno antecedente quello della votazione".  Infine va anche considerata la disposizione relativa al voto degli italiani all'estero, che prevede che l'elenco provvisorio degli aventi diritto vada comunicato dal ministero dell'Interno a quello degli Esteri 60 giorni prima della data delle elezioni.  

Quando saranno sciolte le Camere? 

Se il Capo dello Stato decidesse di procedere oggi stesso allo scioglimento delle Camere, a quel punto diventerebbe impossibile votare il 2 ottobre, in quanto si andrebbe oltre i 70 giorni dallo scioglimento del Parlamento, previsti dall'articolo 61 della Costituzione, entro i quali debbono svolgersi le elezioni. Invece, sciogliendo le Camere nel prossimo fine settimana, sarebbe possibile votare sia il 25 settembre, se si considera il termine dei 60 giorni, sia il 2 ottobre, in questo caso però partendo da domenica prossima, 24 luglio. Difficile ipotizzare un voto trascorsi soltanto 45 giorni dalla fissazione della data delle elezioni: significherebbe andare alle urne l'11 settembre, con adempimenti e breve campagna elettorale in pieno agosto.  

Quando si potrebbe riunire il nuovo Parlamento?

Tornando infine all'articolo 61 della Costituzione, nel decreto che fissa la data delle elezioni viene anche indicata quella per la riunione del nuovo Parlamento, che in caso di voto il 18 settembre sarebbe possibile il 7 ottobre, una settimana dopo, il 14, in caso di urne il 25 settembre. Se infine si votasse il 2 ottobre il Parlamento potrebbe riunirsi il 21 ottobre.