Elezioni amministrative, esulta M5S. Salvini: "Mai col Pd"

Di Maio: "E' chiaro che nel Pd si dovranno fare qualche domanda". Guerini fiducioso: "La partita decisiva è al ballottaggio, ce lo giochiamo"

Matteo Salvini (LaPresse)

Matteo Salvini (LaPresse)

Roma, 6 giugno 2016 - Le grandi città verso il ballottaggio. Come emerge dai primi dati reali, Roma, Milano, Bologna, Torino e Napoli torneranno al voto tra due settimane per eleggere il proprio sindaco. Da questa prima tornata elettorale però, emerge sicuramente l'avanzata del Movimento 5 Stelle a discapito del Pd, che fatica ad affermarsi nelle città da sempre appartenute al centrosinistra come il capoluogo emiliano.

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MOVIMENTO 5 STELLE - A gioire in questa prima tornata elettorale è sicuramente il Movimento 5 Stelle, in testa nella Capitale con Virginia Raggi e secondo a Torino. "Questo primo turno testimonia la fiducia degli italiani sul Movimento 5 Stelle come forza politica di governo", ha commentato a caldo il deputato grillino Luigi Di Maio. "E' chiaro che nel Pd si dovranno fare qualche domanda... Dopo il risultato alle ultime amministrative, Renzi aveva indossato la mimetica ed era andato in Afghanistan. Ora si dovrà mettere la mimetica per andare verso il Pd...". Anche Alessandro Di Battista, del direttivo M5S, ha voluto commentare i risultati. "Il Movimento Cinque Stelle sta diventando la prima forza politica del Paese e Renzi non può non tenerne conto". "Vorrei che tutti ammettessero che il M5S è cresciuto tanto. Basta dire che è un voto di protesta" perché "questo è un Movimento che cresce faticosamente". Grillo sintetizza la serata nel suo blog: "Il Movimento 5 Stelle è lento ma inesorabile". "Un risultato storico", ha continuato il leader pentastellato.

LEGA NORD - Per Salvini, "a Milano la partita è apertissima, a Roma la scelta di Forza Italia si conferma suicida. In Lombardia e Veneto abbiamo conquistato una decina di comuni dove eravamo all'opposizione. Abbiamo quindici giorni adesso per spiegare anche nelle altre citta le nostre idee", ha spiegato il leader del Carroccio. E tornando su Milano, il numero uno della Lega sottolinea: "Poche risse e tante proposte concrete per i prossimi 25 anni e penso che Parisi abbia qualcosa in più da dire, anche in termini di trasparenza". A Bruno Vespa che gli chiede come si comporterebbero i suoi elettori in casi di ballottaggio Pd-M5s, Salvini risponde: "I miei elettori sono uomini liberi ma se non ci fossero candidati della Lega o sostenuti dalla Lega, io dico solo, senza secondi fini, che non sarò mai per il Pd e mai per Renzi". 

PD - Cauto, ma fiducioso Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd, il partito che fatica di più in questa tornata elettorale. "La partita decisiva sarà quella del ballottaggio, ce lo giochiamo: il Pd arriverà a quell'appuntamento con l'impegno e la determinazione che l'ha caratterizzato sin qui". "L'attenzione - ha continuato - è sui grandi Comuni ma in molte altre realtà abbiamo dati che ci portano a pensare di poter esprimere sindaci al primo turno come a Caserta, Salerno e Rimini". "Siamo tutti consapevoli che le elezioni per il sindaco si decidono al ballottaggio. È una partita a sé rispetto al primo turno, con la consapevolezza di potercela giocare. Ci si concentrerà ancora di più sui candidati e le proposte in campo. Ce la giocheremo con tutte le energie, la fiducia e la consapevolezza di potercela giocare". Guerini ha poi sottolineato "le difficoltà che la sfida nella Capitale presentava in partenza. "La giunta Marino e le inchieste su Mafia Capitale hanno reso complicata la situazione su Roma".