Elezioni 2020, Meloni: "In una nazione normale domani al voto"

Zingaretti esulta per il tre a tre alle regionali e annuncia: "E' stato un gioco di squadra". Salvini: "Noi alla guida di 15 Regioni su 20". Crimi: "Esito non mi scoraggia". Gualtieri: "Bel giorno per la democrazia"

Francesco Acquaroli e Giorgia Meloni (ANSA)

Francesco Acquaroli e Giorgia Meloni (ANSA)

Roma, 21 settembre 2020 - Tre a tre alle elezioni Regionali 2020. Veneto, Liguria e Campania confermano i governatori uscenti: un vero plebiscito per il leghista Luca Zaia (ben oltre il 70%), mentre il candidato del centrodestra Giovanni Toti è oltre il 50% e il dem Vincenzo De Luca oltre il 60. Le Marche passano nelle mani del centrodestra, con la vittoria del candidato FdI Francesco Acquaroli (oltre il 45%), mentre in Puglia - a differenza delle previsioni dei giorni scorsi - si conferma l'uscente Michele Emiliano. Infine la Toscana, data in bilico fino all'ultimo minuto, resta al centrosinistra: il candidato Eugenio Giani viene dato al 47,2% contro il 40,8% della leghista Susanna Ceccardi. In questo scenario, cosa dicono i leader? Vediamo.

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Salvini: "Siamo a 15 su 20"

L'election day entusiasma il leader della Lega Matteo Salvini, che usa i social per commentare l'esito del referendum sul taglio dei parlamentari (lui ha votato sì 'per coerenza' nonostante alcuni mal di pancia interni) e soprattutto le elezioni regionali 2020. Non ha ottenuto il 'cappotto' né il 5 a uno che sperava alla vigilia e sembra lontano dall'espugnare il feudo rosso della Toscana, per non parlare della Campania e della Puglia, ma Salvini vede il bicchiere mezzo pieno: "Come sempre e più di sempre, anche questa volta dico GRAZIE ai milioni di Italiane e di Italiani che ci hanno dato fiducia - scrive su Facebook -. Se i dati verranno confermati, da domani Lega e centrodestra saranno alla guida di 15 Regioni su 20! E anche dove non ce l'abbiamo fatta, tutti al lavoro con un solo obiettivo: aiutare, proteggere e far crescere la nostra bellissima Italia". E in conferenza stampa spiega:  "Se i dati verranno confermati il totale delle regioni italiane dovrebbe essere 15 a 5. Fino ad oggi il dato era 13 a 7. Ci si avvicina passo passo aggiungendo due mattoncini nella nostra visione di Paese". Salvini rivendica poi la presidenza della Conferenza delle Regioni, ora in mano al governatore dem Stefano Bonaccini. "Con un rapporto di 15 a 5" Regioni al centrodestra "chi deve andare a parlare con Conte e Gualtieri deve essere un altro", ha sostenuto il segretario leghista.

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Meloni: "In nazione normale domani al voto"

"Ringrazio Acquaroli per questa straordinaria vittoria che strappa un'altra roccaforte al centrosinistra, perchè le roccaforti si possono combattere". Lo ha detto la leader di FdI, Giorgia Meloni, commentando i risultati delle elezioni al comitato del neogovernatore delle Marche, Francesco Acquaroli, ad Ancona. Quindi, "c'è un dato di buon governo del centrodestra". E aggiunge: "Sono contenta del risultato di FdI e se i dati saranno confermati potremmo dire con orgoglio che è l'unico partito che cresce sul territorio nazionale da nord a sud". "In una nazione normale, domani si tornerebbe al voto e si consentirebbe agli italiani di scegliere anche in base alle proposte dei partiti sulle riforme", conclude Meloni.  

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Zingaretti: "Ha vinto la squadra"

"Siamo vincitori, non sono il vincitore. Ha vinto una squadra, una comunità. Non si vince mai da soli ma insieme", dice Zingaretti al Tg3. E a maratona Mentana lancia una zampata a Salvini: "Sui decreti Salvini c'è un accordo e ora vanno assolutamente modificati. È stato un duro lavoro di cesello politico, anche con i territori" ma ora le modifiche "vanno approvate".

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Il tre a tre per il Partito Democratico si può tradurre come una messa in sicurezza della segreteria Zingaretti. Il leader è dunque soddisfatto, anche perché doveva vedersela, oltre che con la destra, anche con i suoi stessi alleati - M5s e Italia Viva - con cui ha fallito le alleanze sui territori. "Dai dati emerge che se i nostri alleati ci avessero dato retta di più, l'alleanza di governo avrebbe vinto in quasi tutte le regioni italiane", è l'unico rammarico del segretario. Che per il resto vede rosa: "Sui risultati delle Regionali, siamo molto soddisfatti per quello che sta emergendo sia dagli exit poll che dai primi sondaggi, perché c'è una conferma di quelle che erano le nostre aspettative".

Crimi: "Esito non mi scoraggia"

Il risultato del Movimento 5 stelle alle elezioni regionali non scoraggia il capo politico Vito Crimi che in un post sul blog delle stelle si dice consapevole che i pentastellati si trovano di fronte alla sfida dell'organizzazione sui territori e ribadisce che il percorso inizierà nei prossimi giorni. "Sono orgoglioso di questo MoVimento perché ha dato il massimo, pur non potendo contare sulla forza economica che gli altri partiti sono in grado di mettere in campo", commenta Crimi. "La polarizzazione, inoltre, creata ad arte in diversi territori ha sicuramente reso più difficile il percorso dei nostri candidati. Il risultato è stato inferiore rispetto alle precedenti elezioni regionali. L`esito di oggi, comunque, non mi induce allo scoraggiamento ma anzi rende necessaria la consapevolezza che ci troviamo di fronte a una sfida, quella dell`organizzazione sui territori, da affrontare con entusiasmo e determinazione", osserva. "Il Movimento 5 Stelle - è convinto Crimi - è il vero motore del cambiamento di questa legislatura, traino e stimolo per le riforme e per provvedimenti storici, come dimostra la netta vittoria al referendum". 

Gualtieri: "Bel giorno per la democrazia"

"In una bella giornata per la democrazia italiana vincono De Luca, Emiliano e Giani e il Pd guidato da Nicola Zingaretti. Ora al lavoro per rilanciare l'Italia e completare le riforme dopo il successo del Sì al referendum". Lo scrive su Twitter il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri.