Elezioni 2018, i simboli. Come saranno le coalizioni sulla scheda

Quali sono le alleanze, i loro simboli e chi correrà da solo Elezioni 4 marzo, come si vota. Perché non si deve inserire la scheda nell'urna Elezioni 2018, su 103 simboli solo 75 ammessi

Alcuni contrassegni affissi al Viminale per la presentazione dei simboli elettorali (Ansa)

Alcuni contrassegni affissi al Viminale per la presentazione dei simboli elettorali (Ansa)

Roma, 24 gennaio 2018 - Cala la (prima) scure del Viminale sui simboli dei partiti in vista delle elezioni 2018. Nove quelli bocciati, 19 i non ammessi - chi li ha depositati ha 48 ore di tempo per integrarli o sostituirli - mentre 75 hanno passato il vaglio del Ministero dell'Interno. Si delinea con più chiarezza, quindi, la forma, oltre che la sostanza, di quella che sarà la scheda che ci si presenterà davanti alle urne il prossimo 4 marzo.  Tra le novità della nuova legge elettorale  ci sono alleanze e soglie di sbarramento, fra di loro collegate. Il Rosatellum prevede infatti che siano possibili coalizioni elettorali, cioè l'apparentamento di più liste. I seggi dei collegi plurinominali sono ripartiti su base nazionale: si sommano cioè i risultati di tutti i collegi delle elezioni 2018 e, in base alle soglie di sbarramento, si decide se e quanti seggi sono assegnati a ciascuna lista e coalizione. 

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LE COALIZIONI - Venendo nel dettaglio delle coalizioni, al momento se ne contano soltanto 2. Ecco come si presenteranno le coalizioni sulla scheda elettorale.

Il centrosinistra si schiera alle elezioni 2018 con Pd, Insieme, +Europa con Bonino, Civica Popolare Lorenzin e Svp-Patt.

Il centrodestra con FI, Lega, FdI e Noi con l'Italia-Udc. Correranno da soli tutti gli altri: da M5s a Leu, dal Partito Sardo d'Azione alla Liga veneta, da Epi a Casapound.

Il centrodestra si divide in due tronconi all'estero: lo scudo crociato di 'Noi con l'Italia-Udc' correrà in concorrenza con il simbolo 'Salvini-Berlusconi-Meloni'.

Il centrosinistra in tre: Pd, +Europa e Civica Popolare. Questo naturalmente se non ci saranno desistenze.

All'estero si presenteranno anche M5s, Leu, Maie. I partiti in maggioranza preferiscono indicare il nome del leader nel simbolo. Tra i grandi solo Pd, M5s, Udc e Insieme non seguono questa strada. Per gli altri è un profluvio di nomi in grande evidenza: Berlusconi, Salvini, Meloni, Bonino, Lorenzin, Grasso, Parisi, Pirozzi. E' un chiaro indice di una sempre maggiore personalizzazione della politica.

Riguardo alle soglie di sbarramento, sono la percentuale di voti sopra le quali una lista o una coalizione accede alla ripartizione dei voti. Sono diverse a seconda che una lista corra da sola o sia invece in coalizione. Per le liste che corrono da sole, la soglia è al 3 per cento dei voti validi a livello nazionale; per le coalizioni è al 10 per cento, con la condizione che almeno una al suo interno superi il 3 per cento. All'interno delle coalizioni, poi, si contano ai fini della distribuzione dei seggi tutti i voti dei partiti che superano l'1 per cento.