Elezioni 2018, programmi sotto la lente. Bonus e promesse ma conti alle stelle

Meno tasse, più lavoro e incentivi. Cosa propongono i partiti (e con quali coperture) Elezioni 2018, come si vota. Simulazioni con la scheda elettorale

Elezioni 2018 (LaPresse)

Elezioni 2018 (LaPresse)

Roma, 18 febbraio 2018 - Dentro c’è ogni cosa: meno tasse per tutti, stop ai superticket e alle file negli ospedali, pensioni flessibili e magari anche un po’ più ricche, occupazione stabile con tanti contratti a tempo indeterminato, stimolati da ricchi incentivi fiscali. E, poi, tanti investimenti pubblici, una raffica di bonus, sconti a pioggia per famiglie e imprese. Insomma, chi più ne ha più ne metta di promesse e impegni. Secondo un rapporto di Crédit Suisse, la coalizione che presenta il conto maggiore dal punto di vista delle spese è sicuramente il centrodestra con un programma che vale, più o meno, fra i 104 e i 130 miliardi di euro. Non hanno badato ai costi neanche i Cinquestelle, che si presentano agli elettori con un piano che si attesta sul 4% del Pil, con misure che oscillano fra i 50 e i 60 miliardi. Più moderate le suggestioni che arrivano dal Pd e che non dovrebbero superare i 18 miliardi, ma si tratta di stime molto indicative: secondo altri osservatori i costi sarebbero più che doppi. Del resto molti capitoli dei programmi sono appena abbozzati. E basta poco per far saltare i conti: lo stop alla riforma Fornero, giusto per fare un esempio, costerebbe qualcosa come 140 miliardi entro il 2035, con una punta di 20 miliardi proprio alla fine della prossima legislatura. Ma le zone più in ombra sono le coperture. Quasi nessun partito si è esercitato più di tanto su questo terreno. Due gli interventi più gettonati (ma, anche, non a caso, più difficili da quantificare): spending review e tax expenditures. Che, tradotti in italiano (e in soldoni), significano più tagli alla spesa pubblica e meno sconti fiscali per famiglie e imprese. Per il resto, si naviga praticamente a vista. In questo senso, le idee più chiare sono nelle punte estreme degli schieramenti: da un lato la Lega, che vuole uscire dall’euro e far saltare il patto di stabilità. Dall’altro, la sinistra-sinistra che ripropone la patrimoniale sui redditi più ricchi. In mezzo c’è di tutto: dai condoni alla carbon tax, dalle privatizzazioni alla valorizzazione del patrimonio dello Stato fino alle varie forme di rottamazione delle cartelle esattoriali. Tutte voci che da anni si ripetono e non hanno impedito la trasformazione dei programmi elettorali della vigilia in tanti libri dei sogni una volta chiuse le urne. Vedremo se la prossima legislatura riuscirà a evitare l’ennesima metamorfosi.

Sconti per i figli e 80 euro a largo raggio. Il Pd lancia la soluzione Eurobond

Pd, il simbolo elettorale (Frascatore)

MISURE - Capitolo famiglie: 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro fino a 26 anni, per i redditi sotto i 100mila euro. Altre misure: ridurre il cuneo fiscale, 80 euro estesi alle partite Iva, raddoppio dei fondi del reddito di inclusione, pensione di garanzia per i giovani, incentivi fiscali per badanti. 

COPERTURE - Per molte voci mancano i dettagli. Le proposte valgono fra i 35 e i 57 miliardi; circa 30 miliardi dovrebbero arrivare da una nuova stretta sull’evasione fiscale. Si annuncia un nuovo piano di spending review, dalla razionalizzazione degli acquisiti della Pa e dalla digitalizzazione della burocrazia. Si propongono anche gli Eurobond. 

Irpef e Iva rimodulate all’ombra della Ue. Lista Bonino a basso rischio di buco

SIMBOLI PARTITI_28400479_125330
SIMBOLI PARTITI_28400479_125330

MISURE - È agganciato a Bruxelles il programma della lista +Europa guidata da Emma Bonino, a cominciare dalla difesa della legge Fornero. Fronte fisco: riduzione delle imposte dirette, tre aliquote Irpef (20% fino a 40mila euro; 30% fino a 60mila e 40% oltre), Ires al 20%. Iva rimodulata. Prevista un’Agenzia per la ricerca. 

COPERTURE - Il rischio coperture è fra i più bassi. Rimodulare l’Irpef potrebbe costare fra 9 e 12 miliardi. Implementare il piano 4.0 supererebbe i 10 miliardi all’anno. L’ossigeno arriverebbe dal congelamento della spesa per 5 anni e dal taglio dei sussidi. Il frutto della lotta all’evasione ridurrà le imposte e non alimenterà nuova spesa corrente

Lorenzin punta su welfare e imprese. Tagli alla spesa e autofinanziamento 

Simbolo di 'Civica Popolare Lorenzin'
Simbolo di 'Civica Popolare Lorenzin'

MISURE - Il welfare secondo Civica popolare: nidi gratuiti, defiscalizzazione aziendale, taglio delle liste d’attesa della sanità, via il super ticket. Reddito di inclusione per contrastare la povertà. Imprese: super e iper ammortamento strutturali, incentivi alle start up. Lavoro: decontribuzione dei neoassunti, taglio del cuneo. 

COPERTURE - Il programma non indica le coperture, ma è prevista una sorta di autofinanziamento. Fra le misure messe in campo per fare fronte al programma elettorale, oltre alla spending review, sono in campo anche una stretta all’evasione e una forte semplificazione del nostro sistema fiscale e burocratico

Articolo 18 e sostegno allo studio. Leu rispolvera la carbon tax

Liberi e uguali, il simbolo elettorale (Dire)

MISURE - Tema centrale il diritto allo studio, con la cancellazione delle tasse universitarie per gli studenti in regola con gli esami. Importanti la lotta alla criminalità e la reintroduzione di tutele per i lavoratori eliminate dal Jobs Act (ripristino dell’articolo 18). Previsti un reddito di inclusione e l’adozione dello ius soli. 

COPERTURE - I capitoli più costosi sono l’estensione del reddito di inclusione e lo stop all’innalzamento dell’età pensionabile previsto dalla Fornero: operazione che, da sola, costerebbe circa 20 miliardi. Più altri 1,6 per abolire le tasse universitarie. Leu punta a introdurre una carbon tax per finanziare gli interventi in infrastrutture. 

Il M5S sogna il reddito di cittadinanza. Sovrastimato lo stop alle grandi opere

M5S, il simbolo elettorale (Imagoeconomica)

MISURE - Il piatto forte è il reddito di cittadinanza: 812 euro al mese per un single, 1.706 per una famiglia di due adulti con due figli sotto i 14 anni. Al quale fa da sponda la pensione di cittadinanza. Inoltre: cambiare la legge Fornero e aumentare le risorse per la sanità pubblica e gli aiuti alle famiglie. No tax area fino a 10mila euro

COPERTURE - Il programma vale circa 78,5 miliardi, di cui 62,5 di maggiori spese e 16 di minori entrate: la spending review dovrebbe dare circa 32 miliardi, poi c’è il taglio delle grandi opere inutili (7 miliardi, ma l’importo è sovrastimato). Sul fronte entrate, la parte del leone la fa la riorganizzazione di esenzioni, detrazioni e deduzioni. 

Pensioni minime più alte e flat tax. Forza Italia taglia detrazioni e aiuti

Forza Italia, il simbolo elettorale (Dire)

MISURE - l punto principale è una riforma fiscale basata su una flat tax basata sull’aliquota al 23% con una no tax area innalzata a 12mila euro. In programma: cancellazione dell’Irap, aumento delle pensioni minime a 1.000 euro per tredici mensilità, ‘reddito di dignità’ contro la povertà, abolizione di bollo auto e tasse sulla prima casa. 

COPERTURE - Il programma di Forza Italia vale più o meno 100 miliardi: la flat tax a regime costerebbe circa 50 miliardi e sarebbe finanziata abbattendo detrazioni e incentivi a famiglie e imprese. Invece un’altra quota (30-40 miliardi) arriverebbe dal recupero dei cattivi trasferimenti alle imprese e dal recupero dell’evasione fiscale. 

Salvini cancella la legge Fornero. Le risorse? Sforando i parametri Ue

Lega, il simbolo elettorale (Dire)

MISURE - Oltre alla flat tax subito al 15%, propone la sostituzione integrale della legge Fornero, con lo stop all’adeguamento dell’età pensionabile e la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età. Cavallo di battaglia resta il contrasto dell’immigrazione clandestina. 

COPERTURE - Abolizione della Fornero e aliquota Iperf unica al 15% valgono circa 100 miliardi. Salvini resta convinto sull’uscita dall’euro: la maggior parte delle risorse dovrebbe essere raccolta andando contro le regole del fiscal compact. Buona parte delle coperture (35 miliardi) arriverà dalla rottamazione delle cartelle. 

Meloni, famiglia e sicurezza al centro. Costi variabili per l’ordine pubblico

Fratelli d'Italia, coalizione di centrodestra (Twitter ufficiale Fdi)
Fratelli d'Italia, coalizione di centrodestra (Twitter ufficiale Fdi)

MISURE - Famiglia al centro: asili nido gratuiti, reddito d’infanzia (assegno da 400 euro mensili per nuovi nati fino ai 6 anni), congedi parentali retribuiti all’80% fino al 6° anno, deducibilità del costo del lavoro domestico. Altro cavallo di battaglia è la sicurezza: stipendi più alti alle forze dell’ordine e nuova legge sulla legittima difesa. 

COPERTURE - Le misure per le famiglie costerebbero circa 20 miliardi. Ai quali aggiungere oltre 4 miliardi per retribuire all’80% i congedi parentali. Più difficile, invece, quantificare il costo degli interventi in materia di sicurezza: molto dipenderà dalle decisioni sugli aumenti e sull’incremento di organico delle forze dell’ordine. 

---

a cura di ANTONIO TROISE