Lunedì 15 Aprile 2024

Elezioni 2018, Giorgia Meloni: "Il premier? Non decide Berlusconi"

La leader di Fratelli d'Italia: dagli alleati nessuna garanzia anti inciucio

Giorgia Meloni (Ansa)

La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, durante la 'Manifestazione anti-inciucio' a Roma, 18 febbraio 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

Roma, 21 febbraio 2018 - ‘Noi non tradiamo il voto degli italiani’, l’avete ribadito in tutti i modi domenica scorsa a Roma. E Berlusconi e Salvini?

«Berlusconi e Salvini non hanno partecipato alla nostra manifestazione anti inciucio. Mi dispiace molto – dice Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia – non mi lascia tranquilla e non ne capisco le motivazioni. Non vorrei che si tenessero le mani libere per stringere accordi post voto con Pd e M5S. Se gli italiani vogliono la garanzia di avere un governo di centrodestra devono votare solo noi».

Ma perlomeno una manifestazione comune riuscirete a organizzarla?

«Lo considero doveroso, sarebbe il minimo per dare agli elettori un segnale di compattezza. La mia proposta agli alleati è vediamoci tutti insieme in una piazza del sud giovedì 1° marzo».

Con questa legge elettorale, la battaglia, oltre che con sinistra e M5S, è interna alla coalizione per ottenere più voti degli alleati. Non rischiate di finire tra l’incudine e il martello?

«Spero proprio di no. Sono certa che gli italiani capiranno bene chi difende i loro interessi e non è disposto a tradirli per nessuna contropartita».

Come vive l’Opa lanciata dal leader della Lega sui suoi elettori? Analizzando gli slogan e le campagne social di Salvini sembra stia cercando di cannibalizzare i voti di Fd’I…

«La vivo con molta serenità. Non basta usare gli stessi slogan e imbarcare qualche vecchio colonnello di An. Noi e la Lega siamo profondamente diversi. All’art.1 del loro statuto si dice che ‘la Lega persegue l’indipendenza della Padania’. Nel nostro si persegue la sovranità e l’unità della nazione».

Elezioni 2018, Salvini: sì a Tajani o Draghi premier

Salvini si fida di lei, ma non sembra fidarsi troppo di Berlusconi quando dice ‘con il Cav bisogna avere quattro occhi aperti’. Lei, si fida più di Salvini o di Berlusconi?

«Io mi fido solo di me stessa e dei miei candidati che hanno prestato un giuramento di fedeltà davanti a tutti gli italiani». E quanti occhi aperti bisogna tenere con ciascuno dei due? «Ripeto, mi fido solo di me stessa. Prima gli italiani, difesa della famiglia e dei valori tradizionali, la lotta all’immigrazione selvaggia».

Prima eravate i soli a sostenere queste tesimentre ora lo dicono un po’ tutti, compresi i 5 stelle. Di Maio vi ha copiato?

«In campagna elettorale sono diventati tutti Meloniani, sono uno più ridicolo dell’altro. Il Pd che solo ora vuole regolare i flussi degli immigrati, e Di Maio che mi fa letteralmente rabbrividire perché cambia idea ogni giorno».

Se il 5 marzo il centrodestra non avrà la maggioranza, liberi tutti?

«Non garantisco per gli altri. Sicuramente i voti di Fratelli d’Italia non saranno disponibili per maggioranze diverse perché io rispetto gli elettori e non me ne frego delle loro scelte».

Non parteciperebbe neanche a un governo di scopo?

«Parteciperei solo a un governo per fare una legge elettorale con premio di maggioranza, ma a condizione che abbia una durata brevissima, solo una settimana. Il tempo necessario per approvarla in Parlamento. Poi subito alle urne».

Berlusconi, se mancassero i numeri, è intenzionato a cercare i voti in Parlamento aprendo le ‘porte anche ai fuoriusciti 5 Stelle’. Anche lei apre le porte?

«Confido che non ne avremo bisogno, ce la faremo da soli. Se mancasse qualche voto potremmo però cercarlo sui singoli provvedimenti».

L’Europa gradirebbe un governo di coalizione, senza Cinque Stelle, Lega e senza Giorgia Meloni. È verosimile?

«È una buona notizia, vuol dire che abbiamo fatto bene».

In ogni caso niente accordi con il Pd e niente Gentiloni bis. Conferma?

«Ma stiamo scherzando? Sento discorsi assurdi. Sento esponenti del Pd, un partito che probabilmente arriverà terzo, che vuole esprimere il presidente del Consiglio».

Se Berlusconi prende un voto in più degli alleati proporrà Tajani come premier. Lo accetterete?

«Non commento perché non ho ancora capito chi vuole proporre. Una volta è Tajani, un’altra un nome coperto. Deve dire prima del voto chi è il suo candidato premier. È una questione di rispetto verso i suoi alleati e verso gli elettori. Noi abbiamo accettato la regola che lo decide il partito che prende più voti, ma certo non possiamo accettare chiunque a scatola chiusa. Se Berlusconi indicasse Renzi o la Bonino dobbiamo accettare anche loro?».

La scelta del ministero dell’economia dovrà essere condiviso con gli alleati, lo ha detto Berlusconi. Lei chi preferisce in quel ruolo?

«Guido Crosetto sarebbe un ottimo ministro dell’Economia».

Faccia un pronostico. Sarà nuovamente ministro oppure starà all’opposizione?

«Io sarò presidente del Consiglio, sarò la prima donna a Palazzo Chigi (risata…). Ci credo e ci crede anche The Guardian...».