Elezioni 2018, Di Maio svela nome del suo (primo) ministro

Il leader del Movimento 5 Stelle parla di "contratto su un programma" nel caso i grillini non ottenessero la maggioranza alle urne. "Il primo marzo svelo l'intera squadra" Chi è Sergio Costa, il generale che Di Maio vuole ministro- di R.CARBUTTI

Luigi Di Maio (Ansa)

Luigi Di Maio (Ansa)

Roma, 25 febbraio 2018 - Non "alleanze", né tanto meno "larghe intese". Ma un "contratto su un programma". Luigi Di Maio si proietta sugli scenari post urne in vista delle elezioni del 4 marzo 2018.  "Se la sera del voto non avremo la maggioranza faremo un appello a tuti i gruppi dicendo: di voi non ci fidiamo ma mettiamo insieme temi singoli per programma di lavoro, firmiamo un contratto su un programma. Non sono alleanze non sono larghe intese", dice il leader pentastellatto (M5s) a 'Mezz'ora in piu'' su Raitre. E specifica: "Dico contratto perché voglio vincolarli". 

Chi è Sergio Costa, il generale che Di Maio vuole ministro - di R.CARBUTTI

Quindi annuncia che il Movimento 5 Stelle in settimana presenterà al Presidente della Repubblica "una proposta di lista di ministri" per "fare sapere agli italiani quale sarà il capitale umano sul quale si deve investire". Dell'elenco farà  parte il generale di brigata dei carabinieri Sergio Costa che Di Maio indica al ministero dell'Ambiente, un dicastero che per il M5s "sarà centrale".  Pronta la risposta di Sergio Costa: "Da servitore dello Stato, qualora il premier incaricato ritenesse di indicarmi come possibile Ministro dell'Ambiente, mi renderò disponibile". E Di Maio si dice "commosso" per questa dichiarazione. Poi a Non è L'Arena, su La7, il candidato premier M5S da una data:  "Il 1 marzo presenterò l'intera squadra di governo a Roma, con i candidati ministri che saranno una proposta istituzionale al Colle. Persone che hanno competenze, testa e cuore" per entrare in un governo M5S. 

Sergio Costa (Ansa)
Sergio Costa (Ansa)

I TEMI - Il candidato del Movimento 5 stelle smentisce "qualsiasi ipotesi di patrimoniale" definendola  "una tassa illiberale" e aggiungendo che "anche giocare con la tassa di successione è una tassa illiberale". Spiega che "il nostro programma ha un valore di 80 miliardi, recupereremo 30 miliardi di euro dalla spending review di Cottarelli; altre decine di miliardi dalle tax expending; faremo un po'  di deficit, ma se ci troviamo a dover scegliere tra i parametri europei e la salute degli italiani scegliamo la salute". 

Su Renzi: "Mi sfida a rinunciare all'immunità perché De Luca mi ha denunciato? Non ho mai usato lo strumento dell'immunità che poi è l'insindacabilità per le opinioni espresse". Se la distanza tra M5S e Lega è aumentata? "Io non mi fido di nessuno e spero che gli italiani impediscano al centrodestra di Berlusconi di raggiungere un risultato notevole. Questi qui, a differenza di Berlusconi e Bossi, litigano dalla mattina alla sera".  E sottolinea: "Io tra l'altro sono un cittadino della Provincia di Napoli e non è che Salvini togliendo la parola Nord può cancellare parole come 'Vesuvio lavali col fuoco'".