Elezioni, Di Maio fa retromarcia: "Non è più il momento di uscire dall'euro"

Il candidato premier del M5s: "L'asse franco-tedesco non è più così forte. Candidati esterni? Noi aperti, ci rafforzano"

Il candidato premier M5s, Luigi Di Maio (Ansa)

Il candidato premier M5s, Luigi Di Maio (Ansa)

Roma, 9 gennaio 2018 - Luigi Di Maio a ruota libera durante la trasmissione Porta a Porta che andrà in onda stasera. Il candidato premier del Movimento 5 Stelle parte con un dietrofront sulla volontà di uscire dall'euro. "Non credo che per l'Italia sia più il momento di uscire dall'euro" - dice - anche perché per l'Italia "ci sarà più spazio" visto che "l'asse franco-tedesco non è più così forte come prima", ha affermato Di Maio.

Poi affronta il tema dei candidati esterni. "Per gli uninominali individueremo persone del territorio che siano capaci di fronteggiare gli avversari - afferma Di Maio - Questo significa anche dare opportunità a persone che lavorano nella scuola, nelle associazioni, ad imprenditori, di partecipare a questo percorso. Noi abbiamo rafforzato le regole e questo arricchirà il nostro gruppo. I partiti stanno individuando i candidati a tavolino, noi siamo facendo una selezione pubblica e stiamo individuando le migliori menti", continua.

"Io faccio un appello alle migliori persone che hanno voglia di fare e di cambiare, se volete cambiare questo Paese il M5S è aperto, certo bisogna condividerne i valori e le regole - aggiunge -. E ho apprezzato che anche chi ha tanto da perdere si è messo in gioco e si faranno anche le selezioni online dei nostri iscritti. Penso al comandante De Falco, anche lui si farà le parlamentarie". 

Il candidato premier parla anche delle prospettive qualora i Cinquestelle non raggiungano il 40 per cento ma siano comunque primi. "Il nostro appello sul programma sarà ai gruppi politici, non ai singoli parlamentari: non stimolo e non voglio cambi di casacca. Chi sarà favorevole quella sera, parteciperà a degli incontri pubblici, trasparenti sul nostro programma" di governo. 

Infine tocca il tema rifiuti. "La regione Emilia ha un costo di 180 euro a tonnellata, l'Abruzzo di 1590 euro a tonnellata. Noi per far risparmiare i romani scegliamo la Regione che ha meno costi. I presidenti di Emilia-Romagna, Abruzzo e Lazio sono dello stesso partito, usano i romani per la campagna elettorali, stanno maliziosamente rilasciando interviste e temporeggiando per la campagna", conclude Di Maio.