Candidati elezioni 2018, Berlusconi punta sui fedelissimi. Donne azzurre in prima linea

Ma il centrodestra litiga ancora su età pensionabile e deficit

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (ImagoE)

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (ImagoE)

Milano, 28 gennaio 2018 - Notte di trattative a palazzo Grazioli per le liste di Forza Italia e soprattutto per decidere con gli alleati il riparto dei collegi uninominali tra le quattro gambe del centrodestra. Sul fronte dei programmi permane la diversità di opinioni delle forze di centrodestra su non pochi temi, dall’Europa alla Fornero. In un’intervista al Sole 24 Ore, ieri Berlusconi ha ribadito – in aperto contrasto con Lega e Fdi – che anticipare l’accesso alla pensione rispetto a 67 anni sarà possibile «solo in alcuni casi, individuati con equità, e per un periodo di tempo limitato» e sul deficit ha detto che se vince il centrodestra «il tetto del 3% non sarà superato». È la linea responsabile cara al partito popolare europeo, indispensabile per avere una sponda europea, e pazienza se i suoi alleati non la digeriscono. Matteo Salvini reagisce piccato: «Patti chiari, amicizia lunga. Abolire la legge Fornero è il primo punto del programma del centrodestra che abbiamo firmato tutti».

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Berlusconi, però, non è affatto preoccupato delle diversità di posizioni, ma entro oggi occorrerà trovare la quadra sulle candidature. Da quanto filtra sarebbero tutte riconfermate le donne di prima fascia: Mara Carfagna a Salerno, Nunzia De Girolamo a Benevento, Maria Stella Gelmini in Lombardia, Gabriella Giammanco a Palermo, Stefania Prestigiacomo a Siracusa. A loro si aggiungerà Licia Ronzulli in Campania. Una dopo l’altra iniziano ad andare a posto molte caselle. In Veneto ci saranno l’avvocato e senatore Niccolò Ghedini e il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta. Il posto di capolista FI al Senato in Basilicata dovrebbe essere assegnato al coordinatore regionale azzurro, Giuseppe Moles, che tornerebbe così in Parlamento.

Altro ritorno potrebbe essere quello di Osvaldo Napoli, per il quale si parla di un posto in Piemonte nel proporzionale. Al Senato correrà l’ex direttore di Panorama, Giorgio Mulè. Dovrebbe ottenere un posto anche il nipote di Bruno Vespa, l’avvocato trentanovenne Andrea Ruggieri. Andrea Cangini, sino a ieri direttore del Qn, sarà candidato di Forza Italia nelle Marche, dove dovrebbe essere capolista al Senato. Le candidature del vice presidente della Camera Simone Baldelli e del responsabile enti locali di Forza Italia nel proporzionale per Montecitorio tagliano così la strada al coordinatore regionale di FI Remigio Ceroni, senatore uscente e coordinatore del partito dal 2003, che non ha gradito e si è dimesso da coordinatore regionale, seguito dalla vice coordinatrice Barbara Cacciolari.

In Lombardia per Forza Italia sembra ormai scontata la candidatura per il Senato dell’ex amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, in Lombardia, e circola anche il nome di un altro ex Fininvest, Pasquale Cannatelli, che si è dimesso giovedì dalla carica di vicepresidente. Tra le ipotesi nel collegio uninominale Milano centro in pole Cristina Rossello, avvocato cassazionista ligure, che ha assistito Berlusconi nel divorzio dalla Lario. Per la Lega, con Salvini che dovrebbe candidarsi in diverse città al Senato, il suo partito conferma in Lombardia diversi uscenti. A partire dal vicesegretario Giancarlo Giorgetti (Camera, Varese) e il responsabile organizzativo Roberto Calderoli (Senato, Bergamo). Passerà a Palazzo Madama Umberto Bossi.

Tra le new entry figurano alcuni fedelissimi di Salvini: da Alessandro Morelli a Fabrizio Cecchetti, da Andrea Crippa al capo della segreteria di Salvini Eugenio Zoffili. IN TOSCANA Forza Italia dovrebbe schierare Deborah Bergamini a Lucca e Firenze. Candidati sicuri anche il coordinatore toscano Stefano Mugnai e il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella e, a Lucca, Riccardo Zucconi. La Lega schiererà l’economista Alberto Bagnai che dovrebbe sfidare Matteo Renzi nel collegio senatoriale di Firenze e Claudio Borghi, responsabile economico del partito, che affronta il ministro dell’Economia Padoan a Siena. Tra i molti che dovrebbero restare invece fuori dalle liste del centrodestra, Antonio D’Alì in Sicilia, Andrea Augello nel Lazio, il leghista Giacomo Stucchi e Antonio Razzi in Abruzzo.