Elezioni 2018, gli 007: "Rischi di cyber attacchi per condizionare il voto"

Allarme dalla relazione annuale dell'intelligence sui rischi di influenza sul voto, che "mirano a condizionare l'orientamento e il 'sentiment' delle opinioni pubbliche"

Un computer, foto generica (Lapresse)

Un computer, foto generica (Lapresse)

Roma, 20 febbraio 2018 - Oltre all'allarme sulla minaccia jihadista, gli 007 - a pochi giorni dalle elezioni politiche 2018 - parlano anche dei rischi di influenza sul voto.  Nella relazione annuale dell'intelligence, si legge della necessità di fare attenzione "alle campagne di influenza che, prendendo avvio con la diffusione online di informazioni trafugate mediante attacchi cyber, mirano a condizionare l'orientamento e il 'sentiment' delle opinioni pubbliche, specie allorquando queste ultime sono chiamate alle urne".

In particolare  il direttore del Dis, Alessandro Pansa sottolinea: "Gli strumenti di telecomunicazione e cyber possono svolgere in un periodo elettorale un ruolo e noi siamo particolarmente attenti: abbiamo messo a disposizione la nostra capacità e organizzazione per essere sempre presenti e attenti per evitare che la votazione subisca influenze negative".

La relazione parla di "minaccia ibrida" e prevede un aumento di questo tipo di rischi, "specie in prossimità di passaggi cruciali per i sistemi democratici". In particolare, spiegano gli 007, queste campagne "hanno dimostrato di saper sfruttare, con l'impiego di tecniche sofisticate e di ingenti risorse finanziarie, sia gli attributi fondanti delle democrazie liberali (dalle libertà civili agli strumenti tecnologici più avanzati), sia le divisioni politiche, economiche e sociali dei contesti d'interesse, con l'obiettivo di introdurre, all'interno degli stessi, elementi di destabilizzazione e di minarne la coesione".

La relazione ipotizza la crescita del trend delle minacce ibride. "L'impiego di tali strumenti - osserva l'intelligence - pur non essendo un fenomeno nuovo, costituisce una realtà sempre più perniciosa, sofisticata e di difficile rilevazione. Gli attacchi di natura ibrida hanno infatti reso più labile la linea di demarcazione tra situazioni caratterizzate da assenza di ostilità e forme di conflittualità diffusa tra gli Stati". 

In questo, sottolinea la relazione, "lo strumento cibernetico è destinato a divenire sempre di più un agevolatore di attività di influenza, realizzate attraverso la manipolazione e la diffusione mirata di informazioni preventivamente acquisite attraverso manovre intrusive nel cyber-spazio, così da orientare le opinioni pubbliche, fomentare le tensioni socio-economiche, accrescere l'instabilità politica dei Paesi dell'area occidentale, all'atto dell'adozione di decisioni strategiche, ritenute dall'attore ostile sfavorevoli ai propri interessi".