Elezioni 2018, Di Maio: "Immigrati? Prima gli italiani". E Salvini lo stuzzica

Il leader grillino: "Non lasceremo il Paese senza governo, non vogliamo restare all'angolo". Berlusconi: "Sono una setta pericolosa". Anche Padoan contro i 5 stelle: "Incompetenti e pericolosi"

Luigi Di Maio in tour pre-elettorale in Piemonte e Val d'Aosta (Ansa)

Luigi Di Maio in tour pre-elettorale in Piemonte e Val d'Aosta (Ansa)

Aosta, 14 gennaio 2018 - Si avvicina la scadenza elettorale, e anche ai 5 stelle tocca parlare di alleanze post-voto, o almeno prevederle. Lo fa oggi il candidato premier M5S Luigi Di Maio, che lancia un appello alle forze politiche "per dare un governo al Paese". Questo mentre dal centrodestra Matteo Salvini proclama che non andrà mai al governo con Renzi o con M5S. Il leader leghista ingaggia poi una polemica con il leader grillino sull'immigrazione: "Di Maio si è accorto che vengono prima gli italiani. Meglio tardi...". Si riferisce alle parole di Di Maio a Ivrea: "Prima lavoriamo alle politiche di sostegno alle famiglie italiane".

Ma ad attaccare i 5 stelle scende in campo anche un inedito Pier Carlo Padoan, che lascia l'austero gessato da ministro economico per tacciare gli esponenti di incompetenza, che è "un pericolo per la stabilità" del Paese. Parole durissime arrivano da Silvio Berlusoni. "Oggi c'è in campo formazione populista, ribellista, pauperista, quasi più pericolosa dei post comunisti del 1994 - dice il Cavaliere a Domenica Live, ospite di Barbara D'Urso, riferendosi al Movimento 5 Stelle -. È quasi una setta che prende ordini da un vecchio comico e dal figlio di uno sconosciuto di un socio defunto, cambiano parere da mattina a sera, capaci di seguire qualsiasi idea". E ancora: "Porterebbero l'Italia verso il vero disastro e al governo i peggiori rappresentanti della magistratura militante".

DI MAIO: NO AL CAOS - Il 4 marzo "potrebbero esserci due scenari per il Movimento Cinque Stelle. Uno è quello di aver raggiunto il 40 per cento e, quindi, di poter governare da soli. Ma se dovessimo aver raggiunto meno, dovremo fare un appello pubblico a tutte le forze politiche presenti in Parlamento per dare un governo a questo Paese". E insiste sul concetto: "Non vogliamo restare nell'angolo - aggiunge - non vogliamo lasciare il Paese nel caos".

Insomma, bisogna fare i conti con la legge elettorale, che per il grillino "non è bellissima", che M5S "non ha voluto", ma che esiste. "Tant'è, se questa legge crea delle incertezze, delle instabilità nel nostro Paese, è bene anche che una forza politica come la nostra si prende la responsabilità di dare stabilità a questo Paese", conclude Di Maio.  "Sono fiducioso sul fatto che la sera delle elezioni saremo in grado di dare un governo a questo paese in un modo o in un altro perché questa legge, che era stata progettata contro di noi, non riesce a fare quell'incastro per cui era stata progettata, ovvero Forza Italia più Pd che dovevano raggiungere il 51%. Il Pd è molto in calo e Fi è intorno al 15-16%". Lo ha detto Luigi Di Maio, candidato premier del M5s, in una diretta Facebook da Aosta.

Nel pomeriggio nuovo post del candidato grillino sui social. Berlusconi e Renzi "continuano a raccontare la balla che noi siamo incompetenti e loro competenti". Secondo Di Maio "questi due signori e i loro partiti hanno governato l'Italia e le sue città negli ultimi 20 anni e guardate cosa hanno combinato". Quindi "dovrebbero solo stare zitti". 

FINCHE LA BARCA VA - Ironizzando sull'appoggio di Orietta Berti, il leader a 5 stelle posta su Facebook l'annuncio di una diretta da Aosta: c'è lui in auto che si avvicina alla città e in sottofondo si sente nitidamente la canzone per cui l'Orietta nazionale è diventata famosa

IL CASO-GRILLO - Per ribadire poi che non è vero che Grillo si stia allontanando dal movimento, Di Maio posta su Facebook la lettera aperta del comico

PADOAN ALL'ATTACCO -  Il movimento 5 stelle "è un pericolo per la stabilità e la sostenibilità del paese, dovuto spesso a una grande incompetenza", dice il ministro dell'Economia Pier Carlo  Padoan alla trasmissione in 1/2 di Lucia Annunziata. Del Movimento "si è fatto una idea guardando due esperienza: la non amministrazione di due importanti città del Paese e i rapporti con loro che ho avuto in Parlamento". 

SALVINI: NOI DA SOLI -  Alle prossime elezioni "l'obiettivo del 40% è perfettamente raggiungibile per il centrodestra. Mai nella mia vita farò un accordo col Pd, con Renzi, con la sinistra o con Boldrini. E' impossibile che ci sia un governo con Salvini e il Pd. Non propongo minestroni né col Pd né coi 5 Stelle", ha detto il segretario della Lega  a 'mezz'ora in piu''. E insiste: "Non farò mai inciuci né governissimi per il bene del Paese. Lo abbiamo visto col governo Monti. O abbiamo una maggioranza che ci permette di portare avanti le nostre idee o non saro' disponibile a nessun governo con nessun altro".

Poi la polemica sui migranti: "Ho sentito che Di Maio oggi si è accorto che vengono prima gli italiani: meglio tardi che mai... - ironizza - Sabato 24 febbraio, nel pomeriggio, riempiremo piazza Duomo a Milano dicendo 'Prima gli italiani': per le case popolari, gli asili, il lavoro. Venga lì Di Maio. Non sono geloso delle nostre idee. Se davvero il M5s pensa che gli italiani vengano prima, ma davvero non a parole, venga in piazza Duomo con noi". A Lucia Annunziata che chiedeva se questa fosse una proposta politica ai CInque Stelle, Salvini ha ribattuto: "I Cinque Stelle cambiano idea troppo spesso per i miei gusti: su Ius soli, sull'euro. Le nostre piazze sono aperte: possono venire elettori Cinque Stelle, ex elettori della sinistra".