Venerdì 20 Giugno 2025
REDAZIONE POLITICA

EDITORIA La morte di Grauso. Il pioniere dell’era digitale

L’imprenditore e politico sardo aveva 76 anni. Fu il primo a portare un giornale sul web in Europa

L’imprenditore e politico sardo aveva 76 anni. Fu il primo a portare un giornale sul web in Europa

L’imprenditore e politico sardo aveva 76 anni. Fu il primo a portare un giornale sul web in Europa

Nel 2010 voleva costruire a Cagliari una moschea come simbolo di pace. In un’intervista aveva corretto un giornalista che lo aveva chiamato imprenditore: "No, sono un inventore". Si parlava di un’altra delle sue idee: costruire una moschea nel parco di Tuvixeddu, a Cagliari, accanto alla più grande necropoli fenicio punica del Mediterraneo. Come segno di pace. Era il 2010. Idea mai realizzata. Ma Nicola (detto Nichi) Grauso, scomparso a Cagliari all’età di settantasei anni (era malato da tempo) era così: in anticipo sui tempi. Editore, ma anche molto altro. Persino politico per provare a dare una scossa alla politica. Si candidò come sindaco alle comunali di Cagliari nel 1998. E divenne consigliere regionale con il suo progetto Nuovo movimento. Editore, anche imprenditore. Ma la parola più usata quando si parla di lui è pioniere. Pioniere delle prime radio e tv che sfidavano il monopolio della Rai: lui a Cagliari inventò Radiolina e Videolina, che ancora esistono. Intrattenimento, ma anche informazione. Dopo radio e tv, l’acquisto dell’Unione sarda. Poi, dalla Sardegna alla Polonia per conquistarne l’informazione cartacea e televisiva. Prima mossa, l’acquisto in comproprietà di Zycie Warsawy, principale quotidiano di Varsavia. Poi la tv con Eko e la nascita di Polonia 1.

Vide subito le potenzialità di internet, quando nessuno poteva immaginare quello che sta succedendo oggi tra social e rete sempre a disposizione nel telefonino. Primi anni Novanta: a Cagliari nasce il primo internet provider globale d’Italia, Video On Line. "Quest’anno sono 30 anni – ha detto – avevamo fatto un tour del web in oltre 40 nazioni per portare Internet anche in Cina. Nessuno ha speso una parola per celebrarlo ma va bene così. Previsioni sbagliate? Tante. Pensavo che la rete avrebbe avuto un effetto salvifico, liberatorio, e parzialmente lo ha avuto. Ma non immaginavo questa evoluzione. Se mi devo comprare un posacenere vado su Amazon anziché scendere nel negozio in strada. Ma sbaglio. La nostra terra va difesa senza fanatismi, con rigore e serietà, tenendo il carico a bordo perché altrove qualcuno vuol decidere come va il mondo. Anche il nostro". La stessa Unione sarda era stata messa a disposizione sul web, uno dei primi casi al mondo: la normalità di oggi vista con trent’anni di anticipo. Nel 2004 un altro progetto, Epolis. Base Sardegna e poi espansione in tutte le regioni d’Italia con edizioni locali: la regia in viale Trieste a Cagliari, nella redazione accanto al suo ufficio. Un giornale a distribuzione gratuita, anche quella una scommessa. Grauso editore visionario, ma anche personaggio. Nel 1997 si era impegnato personalmente, anche a costo di polemiche e successivi strascichi giudiziari (sostenne di aver pagato il riscatto), per la liberazione di Silvia Melis, una giovane sequestrata in Ogliastra.