Mercoledì 24 Aprile 2024

Durigon, com'è nato il caso e l'apertura di Salvini. "Parlerò con Claudio"

Sembra incrinarsi il muro eretto dalla Lega attorno al sottosegretario

Claudio Durigon e Matteo Salvini (ImagoE)

Claudio Durigon e Matteo Salvini (ImagoE)

Roma, 25 agosto 2021 - Il caso Durigon è una spina nel fianco della maggioranza, scintilla che ha generato non poche tensioni all'interno delle forze di Governo. Ma ripercorriamo le tappe principali della vicenda fino alle ultime dichiarazioni di Salvini che oggi ha aperto alle possibili dimissioni del sottosegretario all'Economia.

Il parco di Latina e le polemiche

Claudio Durigon, leghista, la sera del 4 agosto propone di intitolare il Parco Comunale della sua città natale, Latina, ad Arnaldo Mussolini, fratello del duce. L'area verde aveva cambiato nome nel 2017, quando era stata dedicata a Falcone e Borsellino. Fino a quel momento, quel parco che nel gergo comune veniva chiamato "I giardinetti", era intitolato ad "Arnaldo Mussolini", su decisione dall'ex sindaco Ajmone Finestra. L'uscita di Durigon innesca dure reazioni da parte degli esponenti di maggioranza del centrosinistra. A invocarne le dimissioni da sottosegretario sono tra gli altri i leader di Pd e M5s, Enrico Letta e Giuseppe Conte, insieme ai vertici di Liberi e uguali.

Il muro della Lega

L'11 agosto il leader della Lega, Matteo Salvini, precisando che nel suo partito non "c'e' nessun nostalgico di nessun regime", rimarca come Durigon sia un "bravissimo sottosegretario e papà di Quota 100". Le sue parole su Latina andrebbero lette, spiega il numero uno del Carroccio, come "un invito al sindaco a occuparsi di cose concrete invece di cambiare il nome al parco".  Respinte quindi, seccamente, le richieste di dimissioni giunte dai suoi colleghi di maggioranza. 

Salvini contro Lamorgese, le ultime dichiarazioni

Ma la polemica non si placa e le richieste di dimissioni si moltiplicano. Il muro eretto dalla Lega attorno al sottosegretario sembra incrinarsi negli ultimi giorni. "Ragioneremo insieme su cosa fare e cosa sia più utile per la Lega e per il governo - dice ieri Salvini al Meeting di Rimini -. Discuterò io con Claudio, il quale ha la mia massima fiducia". Durigon sarebbe una pedina cruciale nello scacchiere leghista, almeno sul fronte economico. "Con lui sto lavorando alla riforma pensioni, e sto seguendo anche il tema fiscale delle cartelle e del saldo e stralcio", sottolinea, sempre al Meeting, il segretario del Carroccio. Che nel frattempo ha preso di mira il ministro dell'Interno, criticando la Lamorgese sulla gestione dell'immigrazione. "Mi domando in questi 8 mesi come abbia occupato il suo tempo - dichiara Salvini. Sarà necessario pensare a un cambio, altrimenti problemi della sicurezza nazionale così non li gestiamo". Per il Pd questi attacchi sono un diversivo per distogliere l'attenzione dal caso Durigon, andare contro la Lamorgese significa - sottolineano i dem - "contestare la linea Draghi".

Dopo le dichiarazioni di ieri, oggi Salvini sembrano avvicinare ulteriormente le dimissioni del sottosegretario. "Siccome è una persona che stimo ai massimi livelli, mi vedrò con Claudio e per evitare altri mesi di polemiche valuteremo come andare avanti: per il bene suo, del governo e del Paese", le parole del senatore leghista.