Mercoledì 24 Aprile 2024

Droga, Lamorgese: "In carcere pusher recidivi, anche se spacciano pochi grammi"

La ministra annuncia una stretta contro il commercio di stupefacenti. Ma servirà un disegno di legge

Il ministro Lamorgese

Il ministro Lamorgese

Roma, 20 febbraio 2020 - Basta con i pusher recidivi che vengono scarcerati il giorno dopo l’arresto perchè in possesso di una modica dose di droga. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sta lavorando con il collega della Giustizia Alfonso Bonafede per una modifica ai commi 5 e 5 bis dell’articolo 73 del testo unico sulle droghe che prevede per i reati "di lieve entità" di accedere alla sospensione condizionale della pena e al lavoro di pubblica utilità.

L’intenzione è quella di introdurre un nuovo comma che innalzi il minimo della pena per i recidivi, rendendo più difficile la scarcerazione immediata. Il problema, già segnalato a Lamorgese in dicembre, è stato riproposto ieri ad Ancona, dove ha partecipato al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Il ministro ha assicurato che la sua intenzione è quella di presentare un disegno di legge, al quale si sta già lavorando in un tavolo congiunto con Via Arenula, per dare "la possibilità di arrestare immediatamente, con la custodia in carcere, coloro che si macchiano di questo reati".

Il ministro aveva annunciato l’apertura del tavolo a dicembre scorso a Torino, a margine della firma dell’Accordo per la Sicurezza integrata e lo Sviluppo della città di Torino. Il disegno di legge (il governo non può usare lo strumento del decreto per modificare il codice) dovrebbe essere approvato dal Cdm entro fine marzo per andare poi in Parlamento ed essere approvato. E non sarà una cosa rapida. Se tutto va bene, ci vorranno mesi.

"L’obiettivo – spiega Lamorgese – è, da un lato, rassicurare le persone che vivono nei quartieri più esposti allo spaccio; dall’altro, dare una risposta agli operatori di polizia che vedono il loro lavoro vanificato se arrestano uno spacciatore e l’indomani lo ritrovano a spacciare nello stesso posto". "Almeno in caso di reiterazione di reato – dice il ministro – dobbiamo evitare che lo stesso spacciatore, poche ore dopo l’arresto, possa ritornare nella stessa zona a spacciare. Mi pare il minimo". La proposta Lamorgese differisce da quella che presentò Salvini che non facendo distinzione tra recidivi o meno, era molto più dura.

Da notare che la Corte Costituzionale, nella sentenza 40/2019, ha osservato relativamente alla fattispecie prevista dalla comma 5 dell’articolo 73 "il costante orientamento della Corte di Cassazione è riconoscere la fattispecie di lieve entità solo nell’ipotesi di minima offensività penale della condotta". E se lo spacciatore ha addosso una minima quantità solo perchè nasconde la droga in porti diversi, fa parte di una organizzazione dedita allo spaccio ed è pregiudicato per reati specifici la "lieve entità" non ha ragione alcuna d’essere. E in questa direzione vuole andare il governo.