Ucraina, Draghi: "Ue dialoghi con Cina, non alimentare scontro Occidente-Russia"

L'intervento del premier in vista del Consiglio a Bruxelles. "Sul caro energia serve intervento europeo"

Roma, 23 marzo 2022 - La guerra in Ucraina, ma anche le ricadute economiche del conflitto con particolare attenzione al settore energetico. Il premier Mario Draghi interviene alla Camera in vista del Consiglio Ue di domani e di venerdì che si aprirà con l'incontro con il presidente Usa Joe Biden, sarà preceduto da un vertice Nato straordinario e da un vertice G7. "L'Italia lavora con determinazione per la cessazione delle ostilità", dice il presidente del Consiglio spiegando che "la nostra volontà di pace si scontra con il presidente russo Putin che non mostra interesse a realizzare una tregua. Il suo disegno è guadagnare terreno". Per Draghi "lo sforzo diplomatico potrà avere successo solo quando lo vorrà realmente Mosca", ma "non dobbiamo commettere l'errore di avallare una contrapposizione tra occidente e Mosca in uno scontro di civiltà".

Papa Francesco in Ucraina: perché il 25 marzo è cruciale. Legame con il segreto di Fatima

Per il premier "lo sforzo diplomatico deve coinvolgere anche altri Paesi" e "in particolare, la Cina ricopre un ruolo di grande influenza nelle dinamiche geopolitiche e di sicurezza globali. È fondamentale che l'Unione Europea sia compatta nel mantenere aperti spazi di dialogo con Pechino, perché contribuisca in modo costruttivo allo sforzo internazionale di mediazione".

Il premier sottolinea l'importanza di "un coordinamento europeo e un impegno finanziario adeguato" sul fronte profughi "che attualmente conta oltre tre milioni e 850mila persone". "La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha proposto ieri di utilizzare i fondi europei con la massima flessibilità a sostegno di chi scappa dalla guerra in Ucraina, e di stanziare altri 3 miliardi di euro a favore degli Stati membri coinvolti nell'accoglienza. L'Italia - osserva il presidente del Consiglio - appoggia con convinzione la posizione della Commissione e continua a fare la sua parte con determinazione, altruismo, solidarietà. Nel Consiglio dei Ministri della settimana scorsa abbiamo approvato nuovi fondi per l'accoglienza, per un totale di 428 milioni di euro".

Poi l'intervento vira decisamente sui risvolti economici. "Il Consiglio europeo si confronterà anche sull'aumento dei prezzi dell'energia. Dopo i picchi raggiunti due settimane fa, i prezzi del gas e dell'energia elettrica sono scesi nuovamente - sottolinea Mario Draghi -. Il prezzo spot del gas sul mercato europeo oggi è dimezzato rispetto alle punte di circa 200€/MWh raggiunte l'8 marzo. Sono però prezzi ancora molto alti rispetto ai livelli storici, più di 5 volte quelli di un anno fa". "La volatilità dei mercati energetici ha inciso anche sui prezzi ai distributori, che all'inizio del mese in Italia hanno superato i 2 euro al litro - aggiunge - Secondo la Commissione europea, l'andamento dei prezzi italiani è in linea con quelli del resto dell'Europa".

Il premier ricorda che "venerdì scorso, il governo è intervenuto per difendere il potere d'acquisto delle famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili, e aiutare le imprese a sostenere i costi di produzione". "Il pacchetto ammonta in totale a circa 4 miliardi, ed è finanziato - osserva - in gran parte grazie alla tassazione dei profitti in eccesso maturati in questi mesi dai produttori del settore energetico. In questa crisi, ognuno deve fare la propria parte. Il Governo è consapevole della necessità di ulteriori interventi, ma la risposta a difesa di consumatori e imprese deve essere europea".

"Vogliamo poi spezzare il legame tra il prezzo del gas e quello dell'elettricità, che è in parte prodotta da fonti alternative, il cui prezzo non ha nulla a che vedere con quello del gas - sottolinea poi Draghi -. È essenziale puntare in modo deciso sull'energia rinnovabile e dare un ruolo centrale alla sponda sud del Mediterraneo. Su tutti questi fronti, auspico che il Consiglio europeo prenda decisioni ambiziose che possano essere rapidamente operative". 

infine la sicurezza e difesa europea. "Nel percorso verso una difesa comune è essenziale sviluippare capacità adeguate per essere un fornitore di sicurezza credibile - dice Draghi -. Ciò può avvenire soltanto se rafforziamo la nostra industria della difesa e la rendiamo più competitiva dal punto di vista tecnologico ma soprattutto meglio integrata a livello europeo. Abbiamo tutti da guadagnare da un miglior coordinamento anche nell'ambito della difesa". 

L'intervento al Senato

Al pomeriggio Draghi interviene nell'aula del Senato. Il premier ripercorre il discorso già fatto alla Camera, ma porta l'attenzione anche sulla decisione della Russia di non accettare più pagamenti in dollari ed euro per il suo gas consegnato in Europa, ma solo quelli in rubli (Putin lo ha annunciato nel corso di una riunione del governo). "La richiesta di effettuare i pagamenti in rubli invece che in dollari o in euro, ha portato di nuovo il prezzo del gas a salire di circa 15 euro/MWh", spiega quindi il presidente del Consiglio aggiornando il suo discorso.