Governo, Draghi da Mattarella. Lega, FI e M5s non votano la fiducia

Fallisce ogni tentativo di mediazione, anche quello del capo dello Stato. Il premier in Senato ottiene la fiducia con solo 95 sì, domani alla Camera comunicherà le sue dimissioni. Il centrodestra chiedeva "nuovo esecutivo o elezioni", ma Draghi ha escluso il rimpasto. Cinque Stelle: "Da Palazzo Chigi nessuna risposta alle nostre domande, togliamo il disturbo". Il presidente del Consiglio verso nuove dimissioni. "Ma non salirà al Colle stasera". Conte: "Siamo stati messi alla porta"

Roma, 20 luglio 2022 - Mario Draghi ottiene la fiducia al Senato (95 sì vs 38 no) ma è una fiducia amputata: Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle, forze di maggioranza, non hanno partecipato al voto. Si avvia a una conclusione la crisi politica che si era aperta con il mancato voto dei grillini al Dl Aiuti e le dimissioni del premier respinte da Mattarella la scorsa settimana: il governo Draghi è a fine corsa. Domani il presidente del Consiglio è atteso alla Camera, dove comunicherà nuove dimissioni, stavolta definitive. 

Governo ultime notizie, Draghi alle 9 alla Camera. Poi salirà al Quirinale

Draghi verso le dimissioni: cosa succede ora. Due strade per Mattarella

Mario Draghi, il premier che non ama l’Aula e quando la sfida fa un autogol

Sommario

Mario Draghi (Ansa)
Mario Draghi (Ansa)

Cos'è sucesso oggi in sintesi

Stamani Draghi ha fatto le sue comunicazioni in Senato, come chiesto dal capo dello Stato. Nel suo discorso ha parlato del lavoro svolto in questi mesi e lanciato un appello ai partiti affinché venisse "ricostruito il patto di maggioranza", una maggioranza che non sia "di facciata". L'intervento è stato accolto dagli applausi di Pd e Italia Viva e dal gelo del Movimento 5 Stelle e della Lega. Fischi di Fratelli d'Italia. Il successivo dibattito a Palazzo Madama conferma che la strada per salvare l'esecutivo è tutta in salita: il centrodestra di governo si dice infatti disposto solo a un Draghi bis senza il Movimento 5 Stelle, soluzione che il premier esclude, mentre i 5 Stelle ripropongono le vecchie condizioni. Il premier replica chiedendo la fiducia su una risoluzione di Pierferdinando Casini (in cui si approvano le comunicazioni del presidente). Dietro le quinte prova a sbrogliare la matassa Mattarella, che sente al telefono Salvini e BerlusconiLetta e Speranza incontrano Giuseppe Conte. Ma anche gli ultimi tentativi di mediazione sono un flop. Candiani per il Carroccio, Bernini per Forza Italia e Castellone per il Movimento annunciano: non voteremo. Ora il premier si avvia  a rassegnare le dimissioni al presidente della Repubblica, stavolta definitive. Non salirà però al Colle stasera, come era sembrato in un primo momento, ma domani dopo il voto alla Camera: in ogni caso, la strada verso nuove elezioni pare imboccata. 

Il centrodestra: Draghi bis senza 5s o elezioni 

Nel dibattito parlamentare si consuma lo strappo della Lega con Massimiliano Romeo che in Aula lancia un aut aut: o un "governo profondamente rinnovato", alla luce della "nuova maggioranza, quella del 14 luglio", dunque senza Cinque Stelle, oppure elezioni. Forza Italia è al fianco del Carroccio: ne nasce una risoluzione comune. Ma Draghi esclude un bis e chiede la fiducia sul suo discorso, senza cambiarlo di una virgola. Le dichiarazioni di voto di Candiani (Salvini non parla, come previsto) e Bernini sono coerenti con la linea annunciata: leghisti e forzisti lasciano l'Aula, negando la fiducia al premier. 

M5s: togliamo il disturbo

Durante la discussione in Senato, per il Movimento 5 Stelle parla Ettore Licheri: "Serve un cambio di passo - ha detto in senatore pentastellato -. A differenza della Lega il Movimento non chiede poltrone ma risposte", sui famosi 9 punti elencati da Giuseppe Conte. Nella sua replica il premier non fa nessun accesso alle rivendicazioni grilline se non per ribadire che reddito di cittadinanza e Superbonus vanno rivisti, e a niente servono i tentativi di mediazione di Enrico Letta e Roberta Speranza con presidente dei pentastellati, Giuseppe Conte. Nelle dichiarazioni di voto, Mariolina Castellone conclude: "Non partecipiamo al voto di fiducia, togliamo il disturbo". 

Il discorso di Draghi in Senato / Il testo integrale

Petrocelli e Dessì, senatori in Nicaragua mentre parla Draghi. La frecciata di Casini

Pd: follia. Le reazioni in maggioranza 

Non si fanno attendere le reazioni delle forze politiche che hanno confermato l'appoggio a Draghi. Per Enrico Letta il mancato voto degli alleati di governo è stata una "follia". Da oggi il Partito democratico si prepara alla campagna elettorale, con la consapevolezza che "l'Italia è migliore del Parlamento". Luigi Di Maio (Insieme per il Futuro) piange il fallimento della politica ("Per l'Italia è una pagina nera"), mentre Carlo Calenda (Azione) punta il dito contro "cialtroni populisti hanno mandato a casa l'italiano più illustre". "Come ho detto al Senato da domani nulla sarà più come prima - twitta Matteo Renzi (Italia Viva) - Ma oggi c'è da dire solo grazie a Mario Draghi. Orgogliosi di averlo voluto contro tutto e contro tutti". 

Ultime notizie: la giornata politica ora per ora

Ore 22.41 - "Italia verso una nuova stagione di caos politico", lo scriva il New York Times. L'uscita di Draghi sarebbe un "colpo pungente per l'Italia e l'Europa. L'ex presidente della Bce che ha aiutato a salvare l'euro ha usato la sua levatura per un breve periodo d'oro per l'Italia dopo aver assunto l'incarico di premier nel 2021".

Ore 22.12 - "Le conseguenze di non avere un leader con Draghi le vedremo: il primo colpevole è Conte che ha aperto la crisi, il secondo Salvini che l'ha portata a termine", queste le parole di Matteo Renzi al Tg1.

Ore 21.29 - "Siamo diventati il bersaglio di un attacco politico, siamo stai messi alla porta, non c'erano le condizioni perché potessimo continuare con leale collaborazione. Abbiamo visto da parte del premier Draghi non solo indicazioni generiche, purtroppo su alcune misure c'è stato anche un atteggiamento sprezzante", così il presidente del M5s, Giuseppe Conte.

Ore 21.15 - Domani le dimissioni di Draghi  Il presidente del Consiglio Mario Draghi annuncerà domani nell'aula della Camera, all'inizio della discussione generale, la propria intenzione di andare a dimettersi al Quirinale. La seduta è convocata per le ore 9:00. Lo apprende l'Ansa da fonti parlamentari di maggioranza. 

Ore 20.56 - Fino a che non ci saranno le dimissioni formali, il percorso della verifica di governo non cambia. Quindi, come era stato già programmato, domani alle ore 9 inizierà alla Camera la discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Non è previsto l'intervento di Draghi, che ieri ha depositato a Montecitorio il discorso letto oggi a palazzo Madama.

Ore 20.39 - Draghi al Colle domani Il premier Mario Draghi non salirà al Quirinale questa sera. Lo riferiscono fonti del Quirinale. Il presidente del Consiglio dovrebbe recarsi dal presidente Mattarella domani, dopo il voto di fiducia alla Camera.

Ore 20.33 - Ore 20 - Meloni: legislatura finita  "Questa legislatura è finita. Si può andare al voto anche tra due mesi. Fratelli d'Italia è pronta. Il centrodestra è pronto". Lo ha detto la leader FdI, Giorgia Meloni, parlando a 'Piazza Italia' a Roma. Meloni ha poi aggiunto parlando a "Piazza Italia" a Roma. "Ci sono stati tre governi diversi con tre maggioranze diverse, ce n'è uno che ha funzionato? No. Gli unici governi che funzionano sono quelli che in Parlamento hanno una maggioranza coesa e una visione condivisa. Questo è quello che abbiamo rivendicato e purtroppo la storia ci ha dato ragione".

Ore 20.20 - Draghi lascia Palazzo Chigi. 

Ore 20.10 - Passa la fiducia Il governo Draghi ottiene la fiducia in Senato con 95 sì, 38 no e nessun astenuto. Il numero legale è stato garantito dai senatori 5 stelle attraverso la formula 'presente non votante'. Forza Italia e Lega non hanno partecipato al voto

Ore 20 - Di Maio: pagina nera per l'Italia "Una pagina nera per l'Italia. La politica ha fallito, davanti a un'emergenza la risposta è stata quella di non sapersi assumere la responsabilità di governare. Si è giocato con il futuro degli italiani. Gli effetti di questa tragica scelta rimarranno nella storia". Lo scrive in un tweet Luigi Di Maio.

Ore 19.50 - Iniziata la seconda chiama 

Ore 19.46 - Letta: da oggi campagna elettorale "Abbiamo fatto il possibile per convincere i partiti di maggioranza a pensare agli italiani e non a se stessi. Non ci siamo riusciti, ma la nostra linearità pagherà nel Paese. Da oggi ci prepariamo alla campagna elettorale. L'Italia è diversa, è migliore di questo Parlamento". È quanto riferiscono fonti del Pd

Ore 19.40 - Gelmini lascia Forza Italia Fibrillazioni in Forza Italia: Mariastella Gelmini lascia il partito. Il senatore Andrea Cangini vota la fiducia in dissenso con il gruppo. "In un momento drammatico per la vita del Paese, una forza politica europeista, atlantista, liberale e popolare oggi avrebbe scelto di stare, senza se e senza ma, dalla parte di Mario Draghi. Mai avrei immaginato che il centrodestra di governo sarebbe riuscito nella missione, quasi impossibile, di sfilare a Conte la responsabilità della crisi". Così Mariastella Gelmini. 

Ore 19.35 - Iniziata la prima chiama

Ore 19.30 - "In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l'Italia. Noi abbiamo messo tutto l'impegno possibile per evitarlo e sostenere il governo Draghi. Gli italiani dimostreranno nelle urne di essere più saggi dei loro rappresentanti". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta. 

Ore 19.30 - Il Movimento 5 Stelle si astiene I senatori del Movimento 5 Stelle, chiamati al voto di fiducia, stanno rispondendo con la formula 'presente non votante'. Il numero legale quindi ci sarà. 

Ore 19.45 - Casellati: mancherà numero legale

Ore 19.30 - M5s: non partecipiamo al voto "Noi oggi non partecipiamo a questa risoluzione". Mariolina Castellone, capogruppo M5s al Senato, lo dice in sede di dichiarazioni di voto sulla fiducia posta sulla risoluzione Casini, concludendo il suo intervento. "Abbiamo capito che il problema siamo noi e non sussistono condizioni minime di leale collaborazione", dice Castellone, quindi "togliamo il disturbo". 

Ore 19.10 - Lega: non votiamo La Lega non parteciperà al voto di fiducia sulla risoluzione Casini. Lo ha annunciato il senatore Stefano Candiani, considerando come "imposto" il voto sul solo documento firmato da Pierferdinando Casini e non anche su quello del centrodestra. "Il problema non è lei ma di quella parte di maggioranza, a partire dai Cinque stelle e dal Pd, che ha creato solo fibrillazioni". 

Ore 18.45 - FI: non parteciperemo al voto  "Con amarezza ma con la tranquillità di chi ha tentato fino alla fine" di trovare una soluzione "il gruppo di Fi non parteciperà al voto di fiducia solo sulla" risoluzione a firma Casini. Lo ha detto la presidente dei senatori di Fi Anna Maria Bernini. 

Ore 18.35 - Centrodestra: stupiti da fiducia su risoluzione Casini  "Forza Italia, Lega, Udc e Noi con l'Italia hanno accolto con grande stupore la decisione" di Draghi di porre la fiducia "sulla risoluzione presentata da un senatore - Pierferdinando Casini - eletto dalla sinistra". È quanto si legge in una nota del centrodestra di governo. 

Ore 18.30 - "Il presidente Silvio Berlusconi questa mattina aveva comunicato personalmente al capo dello Stato Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Mario Draghi la disponibilità del centrodestra di governo a sostenere la nascita di un esecutivo da lui guidato e fondato sul 'nuovo patto' che proprio Mario Draghi ha proposto in Parlamento. La nostra disponibilità è stata confermata e ufficializzata nella proposta di risoluzione presentata dal centrodestra di governo in Senato". E' quanto si legge in una nota del centrodestra di governo. 

Ore 18.25 - "Ci sono momenti nella vita politica in cui vanno ammainate le bandiere di parte e issata quella nazionale. Oggi è uno di quei momenti". Lo ha detto la capogruppo del Pd, Simona Malpezzi, dichiarando il Sì alla fiducia.

Ore 18.29 - Salvini: non voteremo la risoluzione di Casini "Certo che non la votiamo". Così il segretario leghista Matteo Salvini ha risposto ai cronisti che gli chiedevano se la Lega voterà la risoluzione presentata da Pierferdinando Casini.

Ore 18.19 - Fratelli d'Italia conferma che non voterà la fiducia "Questa mattina noi l'abbiamo ascoltata con l'attenzione di sempre, ma è parso subito evidentissimo che tutto il suo discorso è stato concepito per compiare il pd e la sinistra, non una parola a favore del centrodestra e delle sue richeiste. Mi ha colpito la sua ennesima promessa di riformare il reddito di cittadinanza", ha detto il capogruppo al Senato, Luca Ciriani

Ore 18.08 - Renzi: o sì alla fiducia o si va a casa  "Guardando al futuro voteremo la fiducia al presidente Draghi, consapevoli che oggi è l'ultima puntata del reality show. Grazie presidente Draghi per questi 18 mesi. Oggi o si va vanti con Draghi o si va a casa". Così Matteo Renzi nelle dichiarazioni di voto al Senato. 

Ore 17.50 - Non sarà Matteo Salvini, leader della Lega, ad intervenire in Senato per le dichiarazioni di voto sulla 'risoluzione Casini'. Al suo posto il senatore Stefano Candiani, che prenderà la parola tra pochi minuti in Aula al Senato

Ore 17.46 - Gasparri: "Non volteremo risoluzione Casini" Forza Italia non voterà la risoluzione a firma Casini sulla quale il governo ha posto la fiducia. Lo ha confermato parlando con i cronisti in Senato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri prima ancora che il premier Mario Draghi, al termine della sua replica in aula al Senato, dichiarasse di porre la questione di fiducia su quella mozione. 

Ore 17.39 - Sono iniziate nell'Aula del Senato le dichiarazioni di voto sulla fiducia chiesta dal presidente del Consiglio. Le dichiarazioni dovrebbero concludersi intorno alle 19,10. A quel punto inizierà la chiama dei senatori per votare sulla fiducia. L'esito è previsto intorno alle 20-20,30.

Ore 17.05 - Casellati convoca la conferenza dei capigruppo.

Ore 17.04 - "Il reddito di cittadinanza è una cosa buona ma se non funziona è negativa. Quanto al Superbonus, sapete cosa penso. Il problema sono i meccanismi di cessione dei crediti. E' colpa di chi li ha disegnati senza discrimine o discernimento, è lui o lei o loro il colpevole della situazione in cui si trovano migliaia di imprese che stanno aspettando i crediti". Così Draghi in Aula. 

Ore 17.02 - "Ho sempre rispettato il Parlamento". E rilegge passaggi del discorso di stamani. "Siete voi a decidere". Così Draghi in Aula. 

Ore 17 - La seduta del Senato è ripresa con la replica di Draghi: "Sarà breve". Così Draghi in Aula. 

Ore 16.40 - Depositata in Senato una risoluzione firmata da Calderoli, Bernini, Romeo e De Poli. Vi si legge che è "essenziale e non rinviabile una netta discontinuità nelle politiche e nella composizione dell'esecutivo". Nel testo si parla anche della disponibilità "a dare il proprio contributo per risolvere i problemi dell'Italia con un governo profondamente rinnovato rispetto agli indirizzi politici e nella propria composizione". 

Ore 16.32 - Incontro Letta, Speranza e Conte Il segretario del Pd, Enrico Letta, e il ministro della salute, Roberto Speranza, sono da poco usciti dagli uffici del M5s al Senato, dove è presente anche il presidente del Movimento, Giuseppe Conte. 

Ore 16.20 - Numerosi contatti Salvini-Meloni. 

Ore 16.15 - Il centrodestra non media: voterà solo la propria risoluzione I senatori del centrodestra di governo voteranno soltanto la propria risoluzione, che chiede un "patto" per un nuovo governo, profondamente rinnovato, guidato ancora da Mario Draghi e senza il Movimento 5 Stelle". Lo riferisce una nota delle forze di centrodestra che sostiene la maggioranza.

Ore 15.50 - Berlusconi parla al telefono con Mattarella e Draghi. 

Ore 15.49 - Mattarella sente Salvini Colloquio telefonico tra il segretario della Lega, Matteo Salvini, e il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Lo riferiscono fonti della Lega. 

Ore 15.43 - Fonti, verso conta in aula su risoluzioni Si starebbe andando verso la conta in Aula con il voto sulle risoluzioni. Draghi potrebbe aspettare l'esito di questi voti prima di decidere il da farsi. È quanto viene spiegato da fonti qualificate di governo.

Ore 15.34 - Fonti di governo: escluso Draghi bis.

Ore 15.30 - Seduta sospesa, poi la replica di Draghi Sospesa per un'ora e mezza su richiesta della maggioranza. Alla ripresa della seduta è prevista la replica del presidente del Consiglio. 

Ore 15.14 - M5s non chiede poltrone come la Lega ma risposte "Non chiediamo poltrone come ha fatto Romeo, della Lega, non chiediamo rimpasti. Solo di poter dare risposte ai nostri cittadini, cercando di capire cosa è di destra e cosa di sinistra. L'intervento di Iv lo avrebbe potuto scrivere Forza Italia, e quello della Lega lv". Lo ha detto il senatore del M5s, Ettore Licheri. 

Ore 15.12 - 5s, superbonus? tavolo si fa quando non c'è chiarezza "Non possiamo oggi dire quello che lei dice, ossia che affronteremo il problema del superbonus con un tavolo. Perché non siamo politici di professione, ma sappiamo che quando non si ha molto chiara una cosa si dice 'apriamo un tavolo'. Aspettiamo di capire se per lei il problema è la cessione dei crediti fiscali, se il superbonus lo si frena perché è una misura dei 5 Stelle, senza accampare presunte frodi". Lo ha detto il senatore del M5s, Ettore Licheri. 

Ore 15.10 - "Come possiamo mettere insieme un governo di unità nazionale quando si dice che il reddito di cittadinanza è diventato la causa di tutti i mali del mercato del lavoro". Così il senatore M5s Ettore Licheri. 

Ore 15.10 - Licheri (5s), serve cambio passo e azioni concrete. "Non possiamo non chiederle un cambio di passo, non possiamo non chiederle come davanti a questa emergenza occorrano azioni concrete". Lo dice il senatore del M5s Ettore Licheri parlando a nome del gruppo in Senato e rivolgendosi al premier Mario Draghi.

Ore 15.05 - Licheri, m5s mai farà cadere un governo per convenienza. "Voglio subito rassicurare che non troverete mai un 5 Stelle che sulla base di convenienze elettorale faccia accadere il governo, qualunque cosa possa accadere, siamo fatti così. Abbiamo sempre mantenuto una linea di assoluta responsabilità". Lo ha detto il senatore del M5s, Ettore Licheri, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Draghi.

Ore 14.53 -  Risoluzione di Pier Ferdinando Casini affinché il governo Draghi prosegua e porti a termine il suo operato. Nella risoluzione Casini è solo scritto che "udite le comunicazioni" del premier "si approva".

Ore 14.50 -  "Noi vogliamo chiarezza. Non ci prestiamo alle cose del M5S". Lo ha detto nell'Aula del Senato Maurizio Gasparri di Fi in discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio. Le sue parole sono sonoramente applaudite dai senatori della Lega. "È finito un patto di fiducia con il voto dei M5S della scorsa settimana. Un nuovo patto di fiducia vuol dire discontinuità con il governo precedente". 

Ore 14.40 - "Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 stelle ha rotto il patto di fiducia che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato - con successo e ha avviato con il nostro leale contributo - gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul Pnrr. Il cdestra di governo è disponibile a un 'nuovo patto di governo e continuerà dare il suo contributo per risolvere i problemi dell'Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il M5S e profondamente rinnovato". Così in una nota del centrodestra di governo. 

Ore 14.30 - "Il Senato accorda il sostegno all'azione di un governo profondamente rinnovato sia per le scelte politiche sia nella composizione". È quanto chiede la Lega in una proposta di risoluzione firmata dai senatori Roberto Calderoli e dal capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo, dopo le comunicazioni del premier Draghi in Aula. 

Ore 14.06 - Draghi ha lasciato l'Aula dopo il duro intervento del capogruppo leghista Romeo. Il premier ha avuto un colloquio con alcuni ministri di Pd e Fi, tra cui Dario Franceschini, Lorenzo Guerini, Renato Brunetta e Roberto Speranza.

Ore 13.50 - La Lega all'attacco del Movimento 5 Stelle. "Dobbiamo capire se l'obiettivo è quello di salvare il Paese o il campo largo progressista che è finito per qualche errore nell'inceneritore di Roma, come ha detto Mastella - ha detto il capogruppo Massimiliano Romeo -. Si prenda atto che è nata una nuova maggioranza che è quella del 14 luglio". "Serve ricostruire un nuovo pattto come lei ha detto, noi ci siamo ma con una nuova maggioranza e un nuovo governo - ha aggiunto -. A questo punto, presidente, la scelta spetta a lei"

Ore 13.10 - In corso il vertice del centrodestra a Villa Grande. Intanto Giuseppe Conte continua a monitorare la situazione nel quartier generale allestito per l'occasione a Palazzo Carpegna.

Ore 12.18 - Duro attacco di Michele Giarrusso, ex M5S e ora senatore di Italexit, contro la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, durante la discussione generale al Senato. "Lei, presidente, ha fatto una scelta di campo e ha inserito nella sua squadra la principale responsabile della disarticolazione delle principali norme che presiedevano alla lotta alla mafia, quelle norme che erano il lascito del sacrificio di Falcone e Borsellino, il 41 bis e l'ergastolo ostativo. È là accanto a lei la responsabile di tutto questo, il ministro della Giustizia".

Ore 11.52 - Nuovo vertice del centrodestra a Villa Grande. "Abbiamo fatto delle riflessioni che non posso anticipare, perché adesso ci sarà una riunione con il centrodestra di governo e decideremo insieme", ha dichiarato all'Ansa la senatrice leghista Giulia Bongiorno. 

Ore 11.42  Il leader Giuseppe Conte incontra i senatori del Movimento a Palazzo Madama.

Ore 11.38"Sono le autocrazie che rivendicano di rappresentare il popolo senza bisogno di far votare i cittadini, non le democrazie occidentali. Fratelli d'Italia non intende assecondare questa pericolosa deriva". Così la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che rilancia  "Decidano gli italiani del proprio futuro, non questo Parlamento delegittimato e impaurito. Elezioni subito".

Ore 11.15 - Al via la discussione in Aula. Inizia Pier Ferdinando Casini (Gruppo Aut) con una frecciata ai senatori Petrocelli e Dessì.

Ore 10.52 - Mario Draghi ha depositato all'Assemblea di Montecitorio il testo dell'intervento appena illustrato a Palazzo Madama, ringraziando "le onorevoli deputate e gli onorevoli deputati per il contributo che daranno".

Ore 10.26 - Cala sotto quota 194 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi nel corso dell'intervento in Senato del presidente del Consiglio Mario Draghi che ha affermato la necessità di "proseguire in questo confronto e definire una prospettiva condivisa" in vista della legge di bilancio. Lo spread si porta a 193,9 punti, con il rendimento annuo italiano in calo di 14,1 punti base al 3,173%. Nel resto d'Europa il calo dei rendimenti è di circa 6 punti base in media. 

Ore 10.24 - Appello di Draghi ai partiti: "Superare principio unanimità in Ue e riforma bilancio. Su questo l'Italia ha molto da dire. Ma tutto questo ha bisogno di un governo forte e coeso. All'Italia serve un nuovo patto di sviluppo concreto e sincero. Partiti siete pronti a ricostruire questo patto? Siamo qui in quest'Aula solo perchè gli italiani lo hanno chiesto. È una risposta che dovete dare a tutti gli italiani" (VIDEO). Le comunicazioni si chiudono qui ma nessun senatore M5S, e quasi nessuno della Lega, ha applaudito. Matteo Salvini è rimasto immobile. Gli applausi più calorosi per Draghi dal banco del governo sono arrivati da Luigi Di Maio

Ore 10.19 - La presidente Maria Elisabetta Casellati richiama l'Aula per far consentire al premier di terminare il suo discorso.

Ore 10.14 - Draghi sottolinea l'importanza di affrancarsi dalla dipendenza del gas russo, cita il recente viaggio in Algeria e gli altri passi fatti in questo senso. "Dobbiamo accelerare sull'installazione dei rigassificatori a Piombino entro la prossima primavera e a Ravenna: non è possibile volere la sicurezza energetica per gli italiani e poi protestare per queste infrastrutture", aggiunge. Bonaccini (Emilia Romagna): "Noi siamo pronti" 

Ore 10.12 - Il premier parla di diseguaglianze e di povertà. "Il reddito di cittadinanza è una misura importante per ridurre la povertà, ma può essere migliorato per favorire chi ha più bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro", sottolinea (VIDEO).

Ore 10.04 - Draghi ricorda i tanti appelli che sono giunti affinché il governo prosegua la sua azione. "Due appelli mi hanno colpito particolarmente: quello dei quasi 2mila sindaci e quello del personale sanitario, gli eroi della pandemia, verso cui la nostra gratitudine è immensa - dice -. Dobbiamo decidere se sia possibile ricreare le condizioni per cui il governo possa governare. E' questo il cuore della discussione" (VIDEO). Per il presidente del Consiglio "l'unico modo stare insieme ricostruire patto fiducia".

Ore 9.55 - Le "riforme della giustizia, della concorrenza, del fisco, degli appalti oltre alla corposa agenda delle semplificazioni sono un passo essenziale per l'Italia. Ad oggi tutti gli obiettivi del Pnrr sono stati raggiunti", continua il premier nel suo discorso. Quindi la frase che fa scattare l'applauso dell'Aula: "Mai come in questi momenti sono stato orgoglioso di essere italiano" (VIDEO).

Ore 9.52 - "Mercoledì scorso ho rassegnato le dimissioni. Questa decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato il governo dalla sua nascita. Il capo dello Stato le ha respinte e chiesto di informare il Parlamento. Decisione che ho condivisio. Oggi mi permette di spiegare a voi e agli italiani questa decisione tanto sofferta quanto dovuta". Così l'esordio di Mario Draghi al Senato. 

Ore 9.47 - Draghi inizia il suo discorso

Ore 9.44 - Il presidente del Consiglio è arrivato al Senato: il premier ha salutato sorridente i cronisti e poi è entrato dall'ingresso di Piazza San Luigi dei Francesi.

Ore 9.34 - Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, è in Senato. L'ex premier seguirà le comunicazioni del premier dagli uffici del gruppo pentastellato di Palazzo Madama.

Ore 9.13 Avvio di seduta in calo per lo spread tra BTp e Bund in attesa dell'intervento di Mario Draghi in Senato e delle sorti del Governo. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e i pari scadenza tedesco è indicato in apertura a 207 punti base dai 214 punti registrati ieri a fine seduta. 

Ore 8.35 - "Dopo la crisi di governo causata dai 5 Stelle con decine di parlamentari che cambiano partito per salvare la poltrona e con un Pd che insiste a parlare di ius soli, ddl Zan e legge elettorale, invece di mettere al centro stipendi, bollette e lavoro, oggi si decide. E la Lega, unita e compatta, deciderà solo e soltanto per il bene e il futuro dell'Italia". Così scrive su Twitter il segretario Matteo Salvini in vista delle comunicazioni del premier Draghi. Parole poi ribadite ai cronisti prima dell'ingresso a Palazzo Madama (VIDEO).