Draghi rinuncia allo stipendio. Il premier sceglie la frugalità

Il suo incarico non avrà costi per lo Stato. L’ultima dichiarazione quando era alla Bce fu di 583mila euro

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, 73 anni

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, 73 anni

"Lo faccio a gratisse" potrebbe dire, da romano. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, non percepisce – e, dunque, non percepirà neppure in futuro – compensi come premier. Lo si apprende dai dati sull’Amministrazione trasparente, pubblicati, come sempre, sul sito del governo. Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi, quella di Draghi, per il 2019, registra un reddito lordo annuo di 583.470 euro. Il premier è proprietario e comproprietario di vari fabbricati e terreni in Italia e di un fabbricato a Londra. Inoltre, detiene una quota da 10mila euro nella società semplice ‘Serena’. Non risulta invece nessuna autovettura, barca o aeromobile di proprietà. Da segnalare, però, che i suoi parenti non hanno dato il loro consenso alla pubblicazione dei loro dati reddituali e patrimoniali.

Il sito del governo pubblica anche i costi delle trasferte del premier, ma è una sola. Si tratta della trasferta risalente al marzo del 2021 (quella di Bergamo): i costi di trasferimento ammontano a 330 euro, pasti e pernottamento 549 euro. Il premier è uomo parco e morigerato, si sa. In precedenza, sia Paolo Gentiloni sia Enrico Letta non ricevettero alcun emolumento per aver ricoperto il ruolo di premier, però il motivo era diverso: l’uno era parlamentare, l’altro ministro e la legge vieta l’accumulo.

Ma quanto guadagna un presidente del Consiglio e quanto guadagnavano i suoi ultimi predecessori? Va detto, innanzitutto, che il nostro premier è uno dei dieci funzionari di Stato più pagati del mondo. Il capo del governo, infatti, guadagna normalmente 80mila euro l’anno netti. Quindi, lo stipendio mensile è di 6.700 euro, sempre netti. Una cifra più che dignitosa, ma sempre di gran lunga più bassa rispetto a quella percepita dal Presidente della Repubblica (239mila euro lordi all’anno) e persino dai parlamentari della Repubblica (circa 216mila all’anno). Insomma, un semplice peone che pigia un bottone e vaga nei corridoi di Montecitorio guadagna più del doppio di quanto prende il capo del governo.

Per quanto riguarda l’ex premier, Giuseppe Conte, il suo reddito, da quando è salito (e poi ridisceso) a Palazzo Chigi, non è aumentato. Anzi, paradossalmente, le sue entrate ne hanno avuto un danno: segno tangibile che un avvocato importante e famoso guadagna più di un politico. Infatti, Conte ha dichiarato 1.207.391 euro nel 2019 (è diventato premier a giugno del 2018, anno a cui si riferiva la dichiarazione), praticamente più del doppio dei redditi dichiarati da Draghi per lo stesso anno fiscale (il 2018 appunto). All’epoca, fonti di palazzo Chigi spiegarono ’l’impennata’ nei redditi del premier del governo giallorosso dicendo che Conte aveva dovuto farsi liquidare tutti insieme, essendo diventato premier, gli incarichi pendenti.

Nel 2019 (quindi nella dichiarazione del 2020) il reddito di Conte è stato ‘solo’ di 158mila euro. Una brusca caduta, come quella da Palazzo Chigi, se si considera che, prima di fare politica erano 380.233 euro (anno fiscale 2017). Nella disponibilità di Conte anche un fabbricato a Roma, casa sua, e una Jaguar d’epoca, modello XJ6 che costa circa 180mila euro. Draghi, invece, quando andò al Colle per ricevere l’incarico, guidava un’auto tedesca, la Volkswagen Passat Alltrack (prezzo circa 40mila euro), che però non era probabilmente intestata a lui. Anche sulle auto, Conte è più ‘ricco’ di Draghi.